Domani, venerdì 5 marzo, alle ore 11 inizierà la riunione del Consiglio Federale della FIGC presieduto dal neo rieletto presidente Gabriele Gravina. L’argomento più atteso e caldo è quello relativo all’attività dilettantistica: se dalla Promozione in giù, giovanili comprese, si aspetta solo l’ufficialità della chiusura dei campionati, domani si saprà se l’Eccellenza ripartirà.
Il tutto è collegato al passaggio a manifestazione di interesse nazionale, elemento determinante per la ripresa o meno. L’ok del Coni è arrivato qualche giorno fa, ora si attende quello della FIGC ma circola un certo ottimismo.
Non c’entra nulla, infatti, il prossimo passaggio (domani) della Lombardia a zona arancione rinforzato perchè ciò che conta sarebbe l’elezione dell’Eccellenza a campionato di interesse nazionale. Si potrebbe discutere sull’opportunità di ricominciare in una situazione epidemiologica in costante peggioramento, ma questa non è la sede opportuna. Nelle scorse ore, per altro, il Movimento per la ripresa del campionato di Eccellenza ha inviato una lettera (vedi sotto) ai presidenti FIGC Gravina e LND Sibilia per dare il via al campionato. L’appello ha raccolto al momento oltre 450 firme tra calciatori e addetti ai lavori di Eccellenza e il fronte della ripartenza si sta allargando.
In caso di nuovo via, l’Eccellenza adotterebbe il protocollo in vigore per tutti i campionati nazionali (Serie D compresa) che prevede tamponi obbligatori per tutto il gruppo squadra 48 ore prima di ogni match.
Sarebbe poi il CRL a dover sciogliere il nodo relativo al format che non prevederebbe in ogni caso le retrocessioni in Promozione.
La lettera del Movimento per la ripresa del campionato di Eccellenza
“Al Presidente della FIGC dott. Gabriele Gravina, al Presidente della LND dott. Cosimo Sibilia
e a tutti i componenti del Consiglio Federale. Chiediamo che venga letto ed esaminato il presente documento nel corso della riunione del Consiglio FIGC del 5 marzo 2021 e ringraziamo per l’attenzione.
Siete chiamati a prendere una decisione definitiva per la ripresa o per la fine di questa stagione dei campionati di Eccellenza ma che per noi, calciatori, allenatori, addetti ai lavori, dirigenti, presidenti, rappresentanti e appassionati del mondo del calcio dilettantistico vale molto di più perché coinvolge le nostre vite, il nostro lavoro e la nostra dignità. Nei giorni scorsi, con il riconoscimento dei campionati di Eccellenza come d’interesse nazionale, si è riaccesa, inevitabilmente, la speranza di una ripresa, che sappiamo dovrà avvenire in piena sicurezza e secondo i protocolli vigenti in materia sanitaria e per la prevenzione al Covid.
Da qui, si è sviluppato un vero e proprio movimento sui social che ha avuto una risonanza mediatica importante, che mira al prosieguo del campionato. Attraverso un confronto quotidiano sulle problematiche e le possibili modalità di ripresa, abbiamo stilato un documento che vorremmo illustrare agli organi preposti per arrivare al più presto ad una risoluzione della questione, che ci auguriamo, possa protendere verso la continuazione della stagione in corso.
L’Eccellenza deve ripartire innanzitutto perché è un settore che dà lavoro a migliaia di persone: calciatori, allenatori, istruttori, tecnici, magazzinieri, addetti alla manutenzione delle strutture sportive, addetti alla comunicazione. I ristori, bloccati al mese di dicembre, non sono sufficienti, ed in questo momento sono fondamentali finché non si tornerà alle attività sportive. Una situazione transitoria perché l’obiettivo è quello di restituire dignità lavorativa e personale contribuendo allo sviluppo dello sport. I campi di calcio, in questo caso di Eccellenza, non sono di certo più pericolosi di campi di altre serie e soprattutto di altre situazioni quotidiane, dove il controllo sugli assembramenti è quasi inesistente. Anzi, rispettando un protocollo, cosa che le società hanno sempre richiesto con forza, si ha la possibilità di controllare maggiormente la situazione e di operare in sicurezza. Inoltre, anche a livello sociale, è più sicuro che gli atleti siano impegnati sui campi, controllati con tamponi ogni settimana, piuttosto che lasciati in giro per le città.
Le società di Eccellenza hanno già sostenuto ingenti investimenti per la stagione 2020-2021, per pagare il fitto dei campi, per l’abbigliamento tecnico, per l’iscrizione e i tesseramenti, per gli anticipi corrisposti ai fornitori e ai collaboratori. Investimenti che, senza ripresa, saranno inevitabilmente persi e potrebbero mettere in seria difficoltà parecchie società di calcio, che potrebbero decidere di abbandonare per sempre. Sono oltre quattro mesi che siamo fermi ed in tutto questo tempo nessuno si è preoccupato di noi, i danni economici ma anche psicologici di questa situazione sono pesantissimi. Questo modo di fare è irriguardoso nei nostri confronti.
Dapprima un immobilismo inaccettabile, poi una lentezza straziante degli organi preposti, ora è tempo di avere risposte per il futuro.
Non siamo diversi dalla serie D, siamo la quinta serie del calcio italiano e meritiamo rispetto e sicuramente più considerazione. E ci lascia ancor di più amareggiati apprendere che le competizioni di calcio degli enti di promozione sportiva stanno ripartendo. Questo è un danno anche per la stessa FIGC, sia economico che di immagine.
Si percepisce che un nodo importante da sciogliere è quello relativo alla copertura economica dei costi della sicurezza. Basta una compartecipazione da parte della FIGC e della LND, un piccolo sforzo. Ma se non si dovesse pervenire ad ottenere un contributo da parte delle istituzioni, se il problema sono i costi da sostenere per il rispetto dei protocolli sanitari, quantificabili in circa 4/5 mila euro a società, siamo disposti a sostenerli direttamente noi.
In questa sede, con la decisione che vi apprestate a prendere, avete il dovere di considerare tutto quanto esposto e di tutelare circa 15 mila addetti, dal punto di vista sanitario e dal punto di vista socio-lavorativo. Dovete, inoltre, assumere le responsabilità delle vostre funzioni, e nella sciagurata ipotesi di chiusura dei campionati di Eccellenza, dovete essere pronti a restituire tutte le spese già sborsate dalle asd/ssd e soprattutto chinare il capo per una delle più grosse sconfitte delle istituzioni che rappresentate che riduce ai minimi termini la reputazione e la fiducia dei sottoscrittori del presene documento e di altre decine di migliaia di sportivi”.
Redazione