Si è spento oggi a 75 anni Giampiero Galeazzi, storica voce del giornalismo sportivo italiano e in particolare del canottaggio. Rimarranno per sempre negli annali le sue telecronache appassionate ed emozionanti dei trionfi dei fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale alle Olimpiadi di Seul nel 1988 e di Antonio Rossi e Beniamino Bonomi a Sydney 2000 che hanno portato alla ribalta la disciplina del canottaggio che non sempre gode della giusta visibilità.
Figlio di un allenatore di canottaggio del Circolo Canottieri Roma, lui stesso è stato un atleta professionista e ha vinto il titolo italiano nel singolo nel 1967 e nel doppio con Giuliano Spingardi l’anno successivo. Ha partecipato alle selezioni per le Olimpiadi di Città del Messico, ma ai Giochi non ci è mai andato come atleta bensì come giornalista.

“Per me è una giornata molto triste, è mancata la mia musa ispiratrice“, lo ricorda così Luca Broggini, attuale voce italiana del canottaggio che ha anche recentemente commentato i successi italiani alle Olimpiadi di Tokyo e, uno su tutti, l’oro di Federica Cesarini e Valentina Rodini nel doppio pesi leggeri.
Varesino di nascita, Luca ha remato per la Canottieri Varese e poi per la Canottieri Gavirate prima di specializzarsi, con ottimi risultati, nelle telecronache degli eventi di canottaggio: “Da bambino quando guardavo le Olimpiadi, in televisione c’era Giampiero e c’era la sua voce inconfondibile. Il mio sogno nel cassetto è sempre stato arrivare a commentare i Giochi e fortunatamente l’ho realizzato quest’estate. Come ogni sportivo ha il suo idolo, io avevo Galeazzi come idolo e ho avuto l’onore di conoscerlo grazie alla passione comune per il canottaggio”.

I ricordi sono numerosi: “L’ho intervistato per la prima volta circa una quindicina di anni fa a Piediluco: io ero un ragazzino e lui era ancora nel pieno della salute. Custodisco alcune foto e una meravigliosa dedica che mi ha fatto in occasione di una presentazione di un libro. Mi ha scritto: “A Luca, affinché l’allievo possa superare il maestro!” Lui è stato la mia fonte di ispirazione. Anch’io come lui, infatti, durante una gara racconto le storie degli atleti che sono a bordo delle barche, quello che sta dietro a quella performance agonistica, ossia il sacrificio, la dedizione, la fatica, gli allenamenti in ogni stagione e così via”.

L’ultimo incontro tra Luca e Galeazzi risale ormai a qualche anno fa: “Una delle sue ultime apparizioni pubbliche è stata durante un evento alla Reggia di Caserta che commentavo. Lo ricordo con piacere e so che ha sempre fatto il tifo per me. E’ stato un onore averlo come maestro”.

Laura Paganini

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