Un Varese che vince è per forza un Varese che piace e l’affetto social lo dimostra. Tuttavia, una squadra che per sua natura deve puntare in alto non può adagiarsi sugli allori dopo uno 0-2 a Bra e i tifosi, entusiasti e soddisfatti, non mancano di farlo notare alzando immediatamente l’asticella ed evidenziando “criticità” (più o meno gravi a seconda dei punti di vista) su cui la società dovrà lavorare.
Sarebbe scontato far leva sulla sfrenata euforia dettata da una vittoria su un campo che l’anno scorso era risultato decisamente amaro (un secco 3-0 che non ammetteva repliche) e, com’è giusto che sia, le tastiere si consumano a furia di scrivere ovunque: “Forza Varese!“. La gioia del popolo biancorosso, accentuata anche dalla gran vittoria della Pallacanestro Varese sabato sera contro Tortona (lo ripetiamo, Varese che vince fa sempre piacere), viene ancor più esaltata in virtù della prestazione e Giovanni Forni non manca di sottolinearlo “Finalmente il Varese che mi piace!“.
Francesco Broggini si dimostra estremamente moderato e, riassumendo il suo pensiero espresso a più riprese, commenta: “Dobbiamo dare continuità a queste vittorie, avanti così: tutte finali da giocare con il coltello tra i denti.. Il campionato forse ha ritrovato una protagonista fino ad ora troppe volte preda del suo blasone… Forza Varese!“. Giuseppe Forni fatica molto di più a contenere l’adrenalina e proclama a gran voce: “NOI ‘C’ SIAMO!!!“.
Sappiamo che l’ambizione di una piazza come Varese non può essere quella di giocare all’apice del dilettantismo, ma deve guardare al professionismo. Nonostante questo mister Rossi sa bene che bisogna procedere a piccoli passi e proprio il tecnico torinese si sta pian piano riconquistando l’affetto, la stima e la fiducia della tifoseria. Non a caso Enrico Bellorini scrive: “…e qualche settimana fa qualcuno voleva che il mister se ne andasse… e in attesa di Cappai abbiamo Mamah che i suoi gol li sta segnando. Avanti così!“.
Questo commento, involontariamente, spalanca le porte a due tematiche che tengono banco in questo uggioso lunedì novembrino. La prima riguarda l’attaccante. Nonostante le prestazioni di cuore e di sacrificio, fondamentali per il rendimento della squadra, Luca Di Renzo non è ancora riuscito a convincere i tifosi e Alessio Pozzo lo fa velatamente notare: “Con Mamah e una punta top possiamo dire la nostra…“. Chiaramente un attaccante vive per fare gol e, con una sola rete messa a referto fin qui (senza contare il rigore siglato in Coppa Italia), il rendimento realizzativo di Di Renzo non può soddisfare la tifoseria; dall’altra parte però è evidente l’incredibile lavoro che svolge per la squadra e, senza le sue sponde e i suoi movimenti, forse il numero dei gol segnati sarebbe inferiore.
Proprio per questo motivo i tifosi si chiedono dove sia Roberto Cappai e qui (toccando il secondo punto in questione) entra in gioco la società. Andrea Catella, commentando la partita (“Grande Varese… siamo sulla buona strada ma restiamo con i piedi per terra…), chiede: “Notizie ufficiali dalla società per Cappai ed Ebagua?“. Freddy Ambrosetti ci va decisamente meno leggero: “Ma c’è un responsabile della comunicazione al Varese? Hanno anche un sito con un aggiornamento ridicolo. I tifosi avrebbero il diritto di sapere qualcosa o servono solo per sottoscrivere gli abbonamenti? Ebagua è ancora in rosa o no? Lo stato dei lungodegenti… Cappai, Marcaletti… ? Le informazioni che abbiamo sono solo quelle che mister Rossi a volte si lascia scappare coi giornalisti… ma la società???“.
Più volte, dall’inizio della stagione, i tifosi hanno lamentato un eccessivo distacco da parte della società in quanto gradirebbero una comunicazione più vicina e calorosa. Finché si vince, ovviamente, questo problema non si pone (o quasi), ma nei momenti di maggior difficoltà l’unione tra società e tifosi può risultare determinante e fare la differenza. Se Marcaletti sta recuperando pian piano giocando con la Juniores di Gianluca Porro, per Cappai i tempi di rientro sono indefiniti e di Ebagua non si sa (ufficialmente) ancora nulla. Manca, quasi superfluo ricordarlo, il collante tra le parti rappresentato da Filippo Lo Pinto che, come sempre, si dimostra sempre estremamente legato alla squadra: “Bravi! Il Varese vince anche se non convince pienamente, forse quest’anno torna un po’ di fortuna che ci è mancata l’anno scorso, l’importante è portare a casa tre punti fondamentali. Quando il Varese troverà tutto sé stesso non ce ne sarà più per nessuno. Adesso piedi per terra che non abbiamo ancora fatto niente“.
La speranza, ovviamente, è che il Città di Varese continui a vincere e a convincere riuscendo, a suon di prestazioni positive, ad avvicinare sempre più società e tifoseria.
Matteo Carraro