L’ultima giornata dei 21esimi campionati di nuoto in vasca corta all’Aquatics Palace di Kazan regala altre tre medaglie per i nuotatori della nostra provincia, due per Nicolò Martinenghi e una per Arianna Castiglioni.
Dopo la delusione dei 100 rana, chiusi soltanto al quinto posto quando partiva da favorita e con il miglior tempo delle batterie e della semifinale, Arianna Castiglioni si prende una grandissima rivincita nei 50 rana in cui si prende la medaglia d’oro. La bustocca tira fuori dal cilindro una gara meravigliosa che chiude in 29″66 sorprendendo la campionessa uscente e primatista europea (28″81) Benedetta Pilato, seconda in 29″75. Terza la russa Nika Godun (29″80).
Per Castiglioni si tratta della prima vittoria internazionale della carriera dopo i tanti argenti e bronzi, nonché seconda medaglia in questa manifestazione continentale dopo il bronzo con la 4×50 mista. “Ho ritrovato un po’ la velocità che mi è mancata in tutta la settimana. Onestamente il tempo non è granché. Avevo detto che in finale contano testa e coraggio, più del crono: sono stata lucida – racconta la lombarda, tesserata per Fiamme Gialle e Team Insubrika -. È un oro che mi gasa molto, perché in questi giorni ero un po’ giù di morale. Il mio allenatore mi ha aiutato molto, soprattutto psicologicamente e sono salita sul blocco più convinta”.
Nicolò Martinenghi porta a quattro il suo bottino di podi a Kazan. Dopo l’oro con record del mondo della staffetta 4×50 misti maschile e l’oro con record italiano nei 100 rana, “Tete” si mette al collo un argento e un bronzo.
L’argento arriva con la staffetta 4×50 misti mixed insieme a Michele Lamberti, Elena Di Liddo e Silvia Di Pietro. Il suo ottimo 25″13 contribuisce ad arrivare al tempo di 1’37″90 che vale il nuovo record italiano.
Sale sul terzo gradino del podio, invece, nei 50 rana dove non riesce a ripetere la straordinaria semifinale da 25″37 e si ferma al 25″54 per il bronzo. Primo Ilya Shymanovich che in 25″25 eguaglia il record mondiale gommato che il sudafricano Cameron van der Burgh ha stabilito nel 2009 e bissa il successo dei 200 e secondo il turco Emre Sakci, secondo in 25″39. “Alla fine sono molto soddisfatto, perché è stata una finale di altissimo livello e io salgo sul podio. Non ho veramente nulla da rimproverarmi. I 50 sono una gara difficilissima, perché tanti piccoli dettagli devono incastrarsi per renderla perfetta”, racconta Tete, bronzo olimpico nei 100 e con la 4×200 mista. Quarta piazza per Fabio Scozzoli.
L.P.
(foto Andrea Staccioli e Giorgio Scala / DBM – Inside)