E’ stata lanciata oggi, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una campagna di comunicazione promossa dalla FIGC e dalla LND attraverso i profili social della Divisione Calcio Femminile e del Dipartimento Calcio Femminile, per sostenere il numero 1522, attivato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne.

L’iniziativa, alla quale hanno aderito i club di Serie A TimVision, della Serie B e della Serie C, si sviluppa attraverso una serie di grafiche che attraverso i numeri di maglia delle calciatrici delle 12 società del massimo campionato daranno visibilità e risalto al numero ‘1522’. Questo servizio di pubblica utilità, attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno e accessibile gratuitamente dall’intero territorio nazionale, fornisce il necessario supporto alle vittime tramite operatrici specializzate e sostiene – garantendo l’anonimato – l’emersione delle domande di aiuto. 

I club di Serie C, in occasione dell’ottava giornata di calendario in programma domenica 28 novembre, saranno chiamati a testimoniare la loro adesione alla giornata con il tratto ormai distintivo della ricorrenza: un segno di colore rosso sul viso. Le foto delle squadre della terza serie saranno pubblicate sui canali social ufficiali della LND.
Anche la Nazionale Femminile, impegnata in ritiro a Coverciano in vista della sfida di venerdì a Palermo contro la Svizzera per le qualificazioni al Mondiale 2023, sosterrà la campagna con un video che sarà pubblicato sui profili social delle Azzurre.

“La violenza contro le donne è un crimine orribile – ha dichiarato il Presidente della FIGC Gabriele Gravina – e l’intero mondo del calcio, con la FIGC in primis, aderisce a diverse forme di testimonianza per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così doloroso. Scendiamo in campo con ogni mezzo per sostenere una battaglia di civiltà e trasmettere messaggi di rispetto per la persona e di supporto per tutte le vittime di violenza e abusi”.

“Il calcio – aggiunge Giancarlo Abete, Commissario Straordinario LND – è da sempre un veicolo privilegiato per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi importanti e delicati come quello della violenza sulle donneL’iniziativa congiunta di FIGC e Lega Nazionale Dilettanti, attraverso le sue strutture dedicate al calcio femminile, rappresenta un segnale importante: l’unione di intenti è un valore aggiunto al servizio di una battaglia da vincere. C’è da realizzare una svolta dal punto di vista culturale e il calcio femminile, con la sua vocazione alla tutela dei diritti delle donne, può giocare un ruolo di primo piano in questa partita”.

Il calcio nel nostro paese – conclude Ludovica Mantovani, Presidente della Divisione Calcio Femminile della FIGC – ha un potere di divulgazione esponenziale ed è giusto che oggi le nostre ragazze escano da ogni tipo di competizione sportiva per veicolare un messaggio chiaro di responsabilità sociale. In questa giornata che non dovrebbe esistere, abbiamo voluto dare spazio, a modo nostro, al numero del 1522, servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Se grazie a questi post riuscissimo ad aiutare anche solo una vittima di violenza, allora avremmo vinto la nostra partita”.

Di seguito il messaggio che il Comitato Regionale Lombardia ha chiesto a tutte le società affiliate di voler leggere e/o affiggere nelle proprie strutture sportive per le gare di sabato 27 e domenica 28 novembre.

Dobbiamo avere tutti il coraggio di affrontare sempre il tema della violenza di genere e in particolare in questa giornata di dedicarci al tema, delicato e molto dibattuto nell’ultimo anno, di cosa sia “consenso”.
Se in certi casi l’atto di violenza fisica, sessuale o psicologica è esplicito e facilmente individuabile, in molti altri casi la linea di demarcazione sembra essere pericolosamente incerta.
Il giudizio degli esseri umani è condizionato da cultura, storia, pensiero comune, regole sociali, contesto ma anche paure, fragilità degli animi, meschinità, ricerca di una illusoria sicurezza di sé.
Qualcosa si è mosso nelle menti dei più giovani, ma i numeri relativi a denunce e reati ci dicono che ancora non basta.
E’ necessario ed urgente lavorare su entrambi i fronti, sociale ed individuale, per ottenere lo sradicamento da ogni contesto degli atti di violenza di genere.
Buon 25 Novembre a tutte le atlete e che l’attenzione sul tema sia sempre alta!

Redazione

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