Dopo le tante, troppe parole degli ultimi giorni, finalmente si torna a pensare al campo giocato e per la Openjobmetis Varese meglio non potrebbe essere vista la situazione in cui versa la squadra di coach Adriano Vertemati. Le uniche risposte che i biancorossi ad oggi possono e devono dare sono quelle del rettangolo di gioco.

La partita di domani (domenica) sera alle ore 20.45 del PalaVerde contro Treviso non può e non sarà una gara come le altre, se non altro per le condizioni in cui ci arrivano i biancorossi, falcidiati da infortuni e covid-19, che rendono l’impresa davvero titanica. Però nel basket non c’è nulla di impossibile e la squadra ha bisogno di una reazione d’impeto ed orgoglio proprio in un momento così difficile. E allora, pur contro un avversario durissimo da battere, Varese deve giocarsi le sue carte per provare a conquistare due punti che varrebbero doppio.

I biancorossi in questa settimana hanno lavorato in palestra tra poche chiacchiere e molto sudore, con Vertemati spesso a colloquio con Gentile, l’uomo che deve cambiare il corso delle cose assumendo ancora di più quel ruolo di leader maximo che gli è stato affidato. Wilson ha invece trovato i consigli e l’aiuto di tutto lo staff, da Jemoli ai coach Cavazzana e Seravalli, che con un grande lavoro psicologico stanno cercando di recuperare un giocatore quanto mai in difficoltà tecnica ma soprattutto mentale. In campo si è rivisto anche Beane che dovrebbe essere recuperato pienamente per Treviso, ma la risposta deve arrivare da tutto il gruppo, con Kell chiamato a mostrare il suo vero valore e Jones alla ricerca di sé come era ad inizio stagione.

Tutto questo quadro ovviamente prima che il coronavirus ieri tornasse a colpire potentissimo ed improvvisamente devastante come solo lui sa fare, mettendo fuori gioco, oltre al già infortunato Caruso, anche coach Vertemati, Wilson ed Egbunu per una squadra così decimata ed in grossa difficoltà non solo tecnica, quanto psicologica. E’ un duro colpo da assorbire in questo momento, ma la partita però va giocata e Varese dovrà mettere cuore, passione ed incoscienza al di sopra di tutto per provare il colpaccio.

La potenza di fuoco veneta

La Nutribullet Treviso di quest’anno è forse ancora più completa, quadrata e pericolosa di quella già spettacolare della scorsa annata. Nonostante la perdita di due totem come Logan e Mekowulu volati in Sardegna a fare le fortune della Dinamo Sassari, Treviso ha saputo riorganizzarsi e trovare nuove risorse che, per assurdo, la rendono ancora più competitiva. Il nuovo letale asse play-pivot è formato da Russel e Sims, due giocatori capaci di unire qualità balistiche a fisicità e gioco in un assetto davvero ben integrato.
Con loro Treviso ha avuto la forza di mantenere la punta di diamante Sokolowski e l’energia e l’atletismo di Akele che danno quantità e qualità sia in attacco che in difesa. Un quadro a cui si è aggiunto l’enorme talento e classe di Giordano Bortolani, una vera e propria ira d’iddio in questo inizio di stagione, e la certezza Dimsa, miglior marcatore ad oggi di squadra con 12 punti di media e costante tassa da pagare per chi incontra Treviso. Tutti giocatori che hanno in comune una grande potenza di fuoco e non è un caso che la squadra di coach Menetti abbia la capacità di mandare spesso e volentieri tanti uomini in doppia cifra grazie ad una distribuzione di gioco e di punti spesso letale a cui Varese dovrà fare molta attenzione.

Fisicità ed incoscienza le chiavi della vittoria

E’ indiscutibile pensare che per Varese, per poter strappare due punti dal PalaVerde, servirà una prova fatta di grande fisicità che è mancata nella maniera più assoluta nelle ultime due gare. Sarà una caratteristica che dovrà compensare il gap tecnico in favore dei veneti e grazie a cui i biancorossi dovranno aggredire e cercare di mettere in difficoltà Treviso. Sugli esterni molto può fare la differenza la diversità di stazza e centimetri tra Russel e Kell, con il play varesino nettamente più strutturato di quello veneto, per un 1 contro 1 da sfruttare soprattutto in penetrazione, visto che, per il resto delle guardie Treviso, può contare su centimetri e muscoli non indifferenti tra Bortolani, Casarin, Dimsa e Sokolowski, tutti oltre i 190 cm di altezza. Come sugli esterni, anche la lotta nel pitturato sarà caratterizzata da una forte propensione atletica, con Jones, Sorokas e Ferrero, che presumibilmente tornerà a coprire il ruolo di 4, chiamati ad una prova perfetta per limitare Akele, Chillo, Sims e AAron Jones.

Servirà unione, voglia di vincere, di sudare, soprattutto di difendere, molto di più e meglio rispetto alle ultime uscite, con aiuti preventivi e maggior densità nel pitturato, ma soprattutto a Varese serviranno incoscienza ed anche un po’ di lucida follia per tentare di scalare l’Everest e ritrovare quell’ossigeno perso finora nel cammino verso la vetta, contro tutto e tutti, anche il coronavirus, come se di avversari complicati da battere, Varese, non ne avesse già abbastanza.

Alessandro Burin

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