È una Francesca Piccinini sorridente e a tutto tondo quella che si presenta al Festival dello Sport di Trento pronta a rivivere ancora una volta la sua storia leggendaria approcciandosi a quel presente e quel futuro che ora la vede vice Presidente della Unet E-work Busto Arsizio. “Ho accettato quest’incarico con entusiasmo ma a convincermi è stata la parola giovani, quando mi hanno detto che avrei avuto la delega al settore giovanile accompagnando quindi le ragazze dalla palla rilanciata fino ai 14 anni quando arrivi al punto in cui trovi la tua strada in questo mondo“.
A poche ore dall’esordio in questo nuovo ruolo visto che questa sera, sabato 9 ottobre, parte l’avventura con il match Uyba – Monza, ti sbilanci? Che campionato sarà?
“Io credo che Conegliano resti Conegliano, ovvero la corazzata difficile da battere, però non dimentichiamoci che riaffrontiamo questa serie A da campionesse europee, con tante squadre forti come Novara, Monza e Busto, da stasera si farà sul serio e credo che anche Busto potrà dire la sua“.
Capitolo Busto e serie A a parte, da lì è stato un ripercorrere e rivivere tutte le tappe della lunga carriera della “Queen” non senza un briciolo di commozione tra foto ed amarcord, più i sorprendenti video di messaggi di saluto giunti, tra gli altri, da Paola Egonu, Nicola Ventola e Ficarra e Picone, attori con cui la “Picci” ha collezionato anche una presenza cinematografica.
E i sassolini nella scarpa? “Non sono una persona che si espone molto, soprattutto da questo punto di vista ma il capitolo nazionale ed Olimpiade è rimasto un po’ indigesto; quando mi sono ritirata dopo aver vinto la 7° Champions qualcuno ovvero Mazzanti mi aveva dato speranze concrete per una convocazione salvo poi negare tutto in un’intervista, non faccio la pretenziosa, con l’Olimpiade in ritardo di un anno non ce l’avrei fatta ad esserci molto probabilmente, però forse alla luce di quanto successo credo che avrei potuto dare una mano sia in alcuni fondamentali sia in alcune dinamiche fuori dal campo“. Poi aggiunge: “Preciso però che sono felicissima per il titolo europeo, queste ragazze sono il futuro ed hanno già vinto qualcosa d’importante, Paola Egonu è la miglior giocatrice al mondo ma ha ancora amp margini di miglioramento soprattutto sotto l’aspetto di personalità e carattere“.
Mariella Lamonica
foto Festival dello Sport