Il calendario di Eccellenza vede la neopromossa Gavirate impegnata in tre derby consecutivi in questo inizio di campionato. Il primo, andato in scena domenica contro la Varesina, si è concluso con il risultato di 2-0 a favore dei padroni di casa. I rossoblù saranno anche tornati da Venegono a mani vuote, ma solo dal punto di vista dei punti in classifica. La prestazione, infatti, è stata positiva e lo stesso Mister Caon si è dichiarato soddisfatto dei suoi ragazzi, che hanno costruito tanto nel corso dei 90 minuti di gioco.
Dello stesso parere è anche Federico Caon, autore di una buona gara sia in fase difensiva che offensiva. Il centrocampista classe ‘90 analizza la prima uscita stagionale e si proietta verso il prossimo appuntamento contro la Sestese. 

Avete iniziato il campionato contro l’avversario più difficile, almeno sulla carta. Come valuti la prestazione della squadra?
“Abbiamo fatto una buona gara. Sapevamo che loro sono forti e molto attrezzati e che se non fanno passi falsi sono la squadra che dovrebbe vincere il torneo, però non abbiamo sfigurato. Abbiamo avuto un po’ di occasioni ed è stato un peccato non averle sfruttate, però il risultato ci può stare. Sotto il profilo del gioco è stata una bella partita e anche il nostro presidente era contento; ora, però, dobbiamo iniziare a fare qualche gol e a conquistare qualche punto”.

Il Mister ha dichiarato che preferisce che la sua squadra sbagli perché prova a giocare piuttosto che non sbagli perché ha paura di giocare. A Venegono, infatti, non vi siete tirati indietro.
“Siamo andati lì per giocarci la partita e c’è stata anche la possibilità di vincerla. Penso che abbiamo fatto delle belle azioni partendo dalla nostra area, ma dobbiamo essere più concreti. Questa concretezza arriva con gli allenamenti in settimana, per poi andare in campo a divertirci alla domenica. Il nostro obiettivo è di imporre sempre il nostro gioco senza farci intimorire dalle altre corazzate. Dobbiamo giocare ogni partita serenamente e senza nessun tipo di problema, avendo rispetto di tutti e paura di nessuno”.

Anche gli avversari sanno bene che siete un gruppo molto solido e compatto. Secondo te, questo fattore potrà essere il vostro asso nella manica?
“Siamo un bel gruppo e la società ha fatto un ulteriore sforzo, nonostante il periodo, per inserire qualche nuova pedina. Abbiamo un’ossatura molto affiatata e anche i ragazzi che sono arrivati si sono inseriti molto bene e sono contenti dell’aria che si respira a Gavirate, dove non manca davvero niente. Conoscendoci da tanti anni e avendo già un’idea di gioco, non partiamo da zero e questo sicuramente può essere un vantaggio in un torneo con così poche partite, in cui c’è poco tempo per costruire il gruppo. Poi comunque non è detto che essere già rodati basti per vincere. In generale, penso che questo torneo sia un grosso punto di domanda, e mi riferisco anche ai risultati della prima giornata, con le sconfitte di Olginatese e Milano City, che sulla carta hanno costruito due squadroni”. 

Domenica vi attende la Sestese, che sicuramente arriverà a questo incontro con l’umore alto dopo la vittoria contro il Milano City. Cosa ti aspetti dal match? Seppure a porte chiuse, pensi che giocare in casa possa essere un vantaggio? 
“Anche la Sestese è una bella squadra e arriveranno carichi. Per noi sarà la prima partita in casa e speriamo di fare bene e di darci dentro come abbiamo fatto domenica, cercando di fare qualche punto. A prescindere che ci sia il pubblico o no, il fatto di conoscere il campo aiuta e in casa abbiamo sempre fatto bene”. 

Secondo te, cosa dovete migliorare per conquistare i primi punti? Arriverete a domenica con tutta la rosa a disposizione?
“Sicuramente dobbiamo lavorare ancora tanto in settimana perché vedendo com’è andata con la Varesina, loro atleticamente erano un po’ più avanti rispetto a noi; avevano iniziato prima la preparazione, quindi questo vantaggio si è visto, soprattutto all’inizio, e quando aumentavano il ritmo ce ne accorgevamo. Per quanto riguarda la rosa, siamo al completo. Tartaglione ha saltato la prima giornata per precauzione e il mister ha preferito che non rischiasse di farsi male per averlo in tutte le altre partite. Come ho detto prima, la società ha fatto un grande sforzo per non arrivare contati nel caso in cui dovesse succedere qualcosa, tra infortuni e virus. Ora siamo in 30 e per il mister è un dispiacere non poter portare tutti in panchina, visto che purtroppo ogni domenica andranno in tribuna 10 giocatori”.

Concludiamo con una domanda più personale: com’è stata la ripresa dopo tutti questi mesi? 
“La condizione manca ancora e sinceramente ricominciare gli allenamenti è stato faticoso. È vero che il nostro preparatore ci aveva sempre seguiti e ci mandava i lavori da fare a casa, ma poi riprendere al campo non è mai la stessa cosa e iniziare per la terza volta è stato pesante. Domenica, incontrando una corazzata come la Varesina, personalmente ho fatto un po’ di fatica e parlando con i compagni a fine partita so che anche per loro è stato così. Sapevamo che sarebbe stata dura, ma poco a poco saremo al cento per cento”.

Silvia Alabardi

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