Si entra nella settimana che deciderà il Giro fin qui dominato da Egan Bernal. Al termine di una tappa spettacolare, però, la Maglia Rosa ha accusato le prime difficoltà per merito dell’attacco di Simon Yates che rosicchia quasi un minuto guadagnando due posizioni in classifica. A vincere, però, è la fuga con Dan Martin che taglia in solitaria il traguardo di Sega di Ala.

Dietro, oltre all’attacco di Yates, succede di tutto con una caduta in discesa che coinvolge Evenepoel, Nibali e Ciccone; i più acciaccati sono proprio gli italiani con il siciliano che non riesce a muovere il braccio (lo stesso della caduta del mese scorso) e l’abruzzese che ha subìto un forte colpo alla schiena.

I 193km da Canazei a Sega di Ala disegnano una tappa a due volti: i primi 143km non nascondono particolari insidie (solo un GPM di terza categoria a Sover), ma negli ultimi cinquanta ci sono ben 3400metri di dislivello. Il GPM di prima categoria del Passo di San Valentino è il preludio alla durissima ascesa di Sega di Ala che spiana solo nell’altopiano finale.

Con una tappa del genere è inevitabile una fuga numerosa che infatti parte subito: Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën), Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), Dries De Bondt (Alpecin-Fenix), Luis Leon Sanchez (Astana), Gianni Moscon (Ineos Grenadiers), Valerio Conti, Alessandro Covi e Diego Ulissi (UAE Emirates), James Knox e Pieter Serry (Deceuninck Quick-Step), Jan Hirt, Quinten Hermans e Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), Dan Martin (Israel Start-Up Nation), Felix Großschartner (Bora Hansgrohe), Matteo Badilatti (Groupama-FDJ), Matteo Jorgenson e Antonio Pedrero (Movistar) e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo).

I fuggitivi arrivano a guadagnare oltre cinque minuti sul gruppo Maglia Rosa, tirato oggi dalla BikeExchange di Simon Yates che vuole provare il colpaccio: lungo l’ascesa del Passo di San Valentino la forte andatura decima il gruppo dei migliori e, lungo la discesa, una bruttissima caduta ferma la rincorsa di Nibali e Ciccone. I fuggitivi, almeno quelli rimasti, attaccano la salita finale con un paio di minuti di vantaggio e Dan Martin è l’unico che non si fa recuperare dai migliori trascinati da uno scatenato Yates.

Al primo scatto del britannico, Bernal risponde senza problemi, ma al secondo allungo non riesce a rispondere e arriva al traguardo con 53” di ritardo dall’avversario. Straordinario come sempre Damiano Caruso che sale del suo passo e, nel finale, recupera e stacca proprio Bernal difendendo la sua seconda posizione in classifica dall’arrivo di Yates. Domani ci sarà una tappa intermedia, da fughe, prima della due giorni che deciderà davvero il Giro d’Italia.

Ordine d’arrivo 17^ tappa

1. Dan Martin (Israel Start-Up Nation) – 4h54’38”
2. Joao Almeida (Deceuninck Quick-Step) – a 13”
3. Simon Yates (Team BikeExchange) – 30”
4. Diego Ulissi (UAE Emirates) – a 1’20”
5. Damiano Caruso (Bahrain Victorious) – st
6. Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) – a 1’23”
7. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) – st
8. Antonio Pedrero (Movistar) – a 1’38”
9. Pello Bilbao (Bahrain Victorious) – a 1’43”
10. George Bennett (Jumbo-Visma) – a 2’21”

Classifica generale

1. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) – 71h32’05”
2. Damiano Caruso (Bahrain Victorious) – a 2’21”
3. Simon Yates (Team BikeExchange) – 3’23”
4. Aleksandr Vlasov (Astana) – a 6’03”
5. Hugh Carthy (EF Education-Nippo) – a 6’09”
6. Romain Bardet (Team DSM) – a 6’31”
7. Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) – a 7’17”
8. Joao Almeida (Deceuninck Quick-Step) – a 8’45”
9. Tobias Foss (Jumbo-Visma) – a 9’18”
10. Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) – a 11’06”

Matteo Carraro
(foto FB Giro d’Italia)

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