Saliscendi di emozioni nella 3^ tappa del Giro d’Italia lungo i 190 chilometri da Biella a Canale (provincia di Cuneo): l’olandese Taco van der Hoorn beffa il gruppo Maglia Rosa e centra un’insperata vittoria dopo oltre 180km di fuga. Per il corridore della Intermarchè Wanty Gobert è la prima vittoria al Giro d’Italia.

La giornata odierna nascondeva parecchie insidie dal punto di vista altimetrico. Non parliamo certo di grandi salite ma, dopo una prima parte completamente pianeggiante, i tre GPM presentavano punte di pendenza in doppia cifra. Terreno di conquista per la Maglia Azzurra e, di conseguenza, Vincenzo Albanese non ha potuto esimersi dall’entrare per il secondo giorno consecutivo nella fuga e difendere la maglia conquistata ieri. Insieme a lui un altro porta colori della Eolo, Samuele Rivi, che lo ha scortato lungo le salite di giornata.

Fuga che è partita praticamente subito con i due azzurri davanti a formare un gruppetto di otto attaccanti insieme a Samuele Zoccarato (Bardiani Cfs), Alexis Geougeard (AG2R Citroen), Simon Pellaud e Andrii Ponomar (Androni Giocattoli-Sidermec), Lars van den Berg (Groupama-FDJ) e Taco van der Hoorn (Intermarchè Wanty Gobert). Il gruppo ha lasciato fare, accumulando un ritardo di oltre sei minuti, e Albanese ha così potuto conquistare in totale tranquillità i 9 punti del GPM di terza categoria di Piancanelli.

Nel frattempo, però, nel gruppo le cose non si sono messe bene per la Eolo-Kometa dato che una caduta ha coinvolto il veterano Manuel Belletti e il talentuoso ungherese Márton Dina; solo uno spavento, per fortuna (anche se le ferite al braccio sinistro di Belletti sono ben evidenti), e i due atleti hanno così potuto riprendere le ruote di un gruppo lanciato all’inseguimento dei fuggitivi trascinato dalla Bora-Hansgrohe del fenomeno Peter Sagan. L’andatura forsennata del plotone lungo le salite ha visto gli attaccanti ridurre drasticamente il proprio vantaggio e costretto molti velocisti, tra cui il vincitore di ieri Tim Merlier, ad alzare bandiera bianca.

Ad una quarantina di chilometri dal traguardo, Albanese ha scollinato davanti anche al GPM di quarta categoria di Castino rimanendo l’unico portacolori della Eolo perché Rivi, terminato il suo compito, si è lasciato raggiungere dal gruppo tirato sempre da una Bora indiavolata. Ma è negli ultimi chilometri che la corsa esplode: tra attacchi e contrattacchi si frantuma il gruppetto di testa con l’olandese van der Hoorn che tenta il colpaccio in solitaria (si arrende Albanese) e beffa clamorosamente il gruppo Maglia Rosa tagliando, dopo 4h21’29” di gara, il traguardo a braccia alzate.

Davide Cimolai regola il gruppo in volata davanti a Sagan ed Elia Viviani, ma lo sprint vale solo il secondo posto. Può comunque sorridere la Eolo, protagonista anche oggi, con Albanese che resta in azzurro e sorride anche Filippo Ganna, bravo a restare nelle prime posizioni e a difendere la sua Maglia Rosa.

Matteo Carraro
(foto di Maurizio Borserini)

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