“Meritiamo rispetto” (Javorcic, nel post partita). “Non è che si possa imputare loro granché. Dobbiamo accettare anche il gioco duro. Fa parte del calcio” (Colombo, il giorno dopo). Il tema è lo stesso: l’accusa biancoblu di indulgenza del direttore di gara (la matricola Andreano di Prato) nei confronti dell’eccesso di agonismo della Giana. Le analisi rispondono invece a due punti di vista differenti. Non opposti. Semmai, complementari. Lo spalatino rivendica la mancata tutela arbitrale. Il capitano concede cameratescamente all’avversario il beneficio della rudezza. Ma il fine della permanenza in categoria può giustificare i mezzi del tacchetto intimidatorio? A ciascuno il suo livello di cinismo. Quel che è certo è che le regole ci sono. Ma spetta poi al fischietto di turno garantirne l’applicazione.
Insomma, riciccia la questione arbitrale. E secondo la Pro Patria, i seri infortuni a Parker e Bertoni sarebbero anche figli di una direzione troppo indulgente. Per via di un metro disciplinare che non avrebbe fatto da deterrente alla risolutezza della formazione di Oscar Brevi. Davvero così? Argomento complesso, allergico alla sintesi, fiume carsico di una stagione (quella tigrotta), già caratterizzata in corso d’opera da malumori verso le ex giacchette nere. Impossibile tracciare un bilancio equilibrato della contabilità arbitrale. Si finirebbe con l’essere lacunosi e (probabilmente) di parte. Ci limitiamo qui a fornire (ad incastro sillogico) 3 elementi statistici di valutazione. Ognuno ne tragga la chiave di lettura che ritiene più opportuna.
Zona Gialla
Il primo attiene al numero dei cartellini gialli. Classifica che (come quella dei punti) vede in testa il Como. Appaiato però dalla Pro Vercelli (con una partita da recuperare). L’agonismo paga? Non proprio. Perché, salvo le due citate, l’assortimento non è speculare alla graduatoria generale. Per la cronaca, Pro Patria 6^ e Giana 11^.
Ammonizioni stagionali
1 Como, Pro Vercelli 89
3 Grosseto 88
4 Carrarese 86
5 Pergolettese 84
6 Pro Patria 80
7 Livorno 79
8 Pro Sesto 76
9 Novara 74
10 Lecco 73
11 Giana Erminio 72
12 Lucchese 71
13 Alessandria 70
14 Olbia 70
15 Renate 69
16 Pistoiese 65
17 Piacenza 63
18 Juventus U23 62
19 AlbinoLeffe 59
20 Pontedera 56
Sul piano individuale, potrebbe stupire la presenza tra i più ammoniti di Luca Bertoni. Non esattamente il prototipo del giocatore dal tackle affilato. Aggressività della pressione alta biancoblu? Propensione al fallo tattico? Difficile dirlo. L’unica certezza è che il 14 di Vizzolo Pedrabissi è preceduto da 5 difensori (8 dei primi 14). Particolare che letto in filigrana potrebbe alludere alla mancanza di omogeneità degli arbitraggi?
Ammonizioni individuali
13 Luci (Carrarese)
12 Masi (Pro Vercelli), Polidori (Grosseto)
11 Blondett (Livorno)
10 Ermacora (Carrarese)
9 Bonalumi (Giana), Panico (Novara), Suljic (Piacenza), Bertoni (Pro Patria), Cagnano (Novara), Ferrari (Como), Giandonato (Olbi), Solini (Como), Panatti (Pergolettese)
Zona rossa
Il tema dei presunti mezzi spicci della Giana torna al capitolo espulsioni. Con i ragazzi della Martesana primi sia in assoluto che nello specifico dei rossi diretti (4 dei 7 totali). Per la Pro Patria 4 inferiorità accumulate. In realtà, una è l’espulsione diretta dalla panchina di Vaghi a Vercelli.
Espulsioni stagionali
7 Giana (4 dirette), Carrarese (3), Piacenza (3), Renate (3)
6 Como (4), Juventus U23 (4), Pistoiese (2), Novara (1)
5 Pro Sesto (4)
4 Pergolettese (2), Pro Patria (2), Alessandria (1), Lucchese (0)
3 Lecco (2), Pontedera (2), Olbia (1), AlbinoLeffe (0)
2 Grosseto (1), Livorno (1)
1 Pro Vercelli (0)
Immatricolazioni
L’ultimo dato statistico è quello più significativo e potrebbe fare da nota a margine dei due precedenti. Secondo l’incastro sillogico di cui sopra. Parliamo di arbitri in senso stretto. Per 17 volte su 36 la Pro Patria è stata diretta da matricole nella CAN di Serie C (numero enormemente più alto tra le prime 6 in classifica). Circostanza occorsa in 6 delle prime 11 giornate e (soprattutto) nelle ultime 2 con Novara e Giana (nella foto, Samuele Andreano di Prato protagonista a Gorgonzola). Di fatto, proprio quando la formazione tigrotta si sta giocando la testa di serie playoff. Più di ogni altro, questo spunto testimonia la poca tutela verso il club biancoblu.
Arbitri matricola 2020/21
19 Pergolettese
17 AlbinoLeffe, Pro Patria
14 Piacenza
12 Giana, Pistoiese
11 Lecco, Pontedera
10 Lucchese, Pro Sesto
9 Olbia
7 Grosseto, Novara
5 Como
4 Carrarese, Juventus U23
3 Livorno, Renate
2 Pro Vercelli
1 Alessandria
Superfluo aggiungere altro. Se non che le prime 4 sommate (Como, Alessandria, Pro Vercelli e Renate) contano poco più della metà delle designazioni di primi anni della Pro Patria. E che powerhouse (o supposte tali) come Juventus U23, Carrarese e Livorno sono state messe al riparo dalle variabilità del noviziato arbitrale. In una graduatoria in cui solo la Pergolettese ha subito più rodaggi dei bustocchi. Circostanza che alla luce della competitività ad alto livello raggiunta dalla creatura di Patrizia Testa e Sandro Turotti in questi ultimi 3 anni di Lega Pro e dalla specchiata correttezza dimostrata (la manleva di Colombo domenica l’ultima riprova), richiederebbe ai vertici arbitrali altro tipo di riconoscimento. In sintesi, il “Meritiamo rispetto” di Ivan Drago. Perchè per assonanza, ai numerosi under biancoblu, hanno fatto da contrappasso parecchi under alla direzione. Ironicamente, quasi una spigolatura.
Intanto, per domenica contro il Livorno (ore 15, stadio “Speroni“) è stato designato il terzo anno Claudio Petrella di Viterbo. Già testato in questa stagione a Vercelli con due espulsi (Brignoli e Vaghi). Meglio incrociare le dita.
Giovanni Castiglioni