Dopo una perfect season da incorniciare, gli Skorpions Varese si apprestano a cominciare la scalata verso il Silver Bowl di Piacenza e lo starting point sarà il 26 giugno al “Franco Ossola” contro i Red Jackets Sarzana.

Il quarto di finale è stato ovviamente deciso dal ranking: gli spezzini hanno strappato l’ottava posizione, mentre i grigiorossi si sono conquistati la prima piazza a suon di prestazioni convincenti. I successi Skorpions nel Girone B sono passati soprattutto da una difesa straordinaria composta, e questo è motivo d’orgoglio per la società, da parecchi rookie provenienti dal settore giovanile che giocano già con grinta e carisma da veterani.

Tra loro conosciamo oggi Samuele Bulgheroni (’04), Federico Digennaro (’03) e Filippo Zanon (’03), tre linebacker (anche se Bulgheroni è stato spostato in prima linea difensiva, ndr) particolarmente efficaci contro corse e lanci avversari, tre ragazzi che abbinano la propria spensieratezza e velocità ad una buona dose di determinazione e cattiveria agonistica. Nonostante la giovane età, la passione per il football è già tanta e si consolida di anno in anno crescendo di pari passo con loro.

“Ho iniziato a giocare a football otto anni fa – ci racconta Bulgheroni –. All’epoca cambiavo sport ogni stagione finché mio padre mi ha convinto a provare con gli Skorpions e da lì non me ne sono più andato”. Discorso opposto per Zanon che confessa: “A livello sportivo sono quasi sempre stato pigro e preferivo gli sport individuali a quelli di squadra. Ho iniziato agli Skorpions quasi per caso grazie ad Enzo Petrillo, mio vicino di casa: un pomeriggio stavo giocando con i suoi figli e mi ha convinto a provare un allenamento. Ho fatto un pomeriggio con l’U13 e mi sono divertito a tal punto che ho voluto continuare”. Infine, per Digennaro giocare a football era scritto nel destino: “Mio padre e mio fratello hanno giocato per gli Skorpions; era quasi naturale che iniziassi anche io”.

Avete altre passioni oltre al football?
Bulgheroni: “Di sicuro non la scuola (ride, ndr). Sinceramente da quando ho scoperto il football non penso ad altro: ho fatto l’U13, l’15 e l’U17 Flag per poi passare un biennio nell’U16 Tackle e  arrivare quest’anno in Prima Squadra”.
Digennaro: “Ho giocato per una decina d’anni a calcio, come terzino sinistro, e quando ho iniziato col football mi divertivo a fare due sport in contemporanea. Poi però ho dovuto fare una scelta e ho seguito il cuore: ho giocato in U15 e U17 Flag e ho passato due anni e mezzo nell’U16 Tackle”.
Zanon: “Mi piace il judo, sport che praticavo e che mi è stato utile per crescere, ma come ho detto prima il mio essere pigro mi ha sempre tenuto lontano dagli sport di gruppo. Dopo l’U13 ho atto tutta la trafila Flag e sono stato tre o quattro anni con l’U16; già l’anno scorso mi allenavo con la Prima Squadra ma questa è di fatto la mia prima vera stagione tra i grandi”.

Cosa vuol dire per dei ragazzi giovani come voi confrontarsi quotidianamente con giocatori molto più grandi e che, in alcuni casi, hanno già vinto tanto?
Bulgheroni: “È molto bello perché ti aiuta ad imparare e crescere in fretta rispetto al giocare con gente della tua età; è difficile, tosto e richiede tanti sacrifici, ma i risultati ricompensano ogni sforzo fatto. Ovviamente cambia anche l’allenamento perché i ritmi in Prima Squadra sono già di per sé molto più impegnativi, quest’anno con Holt sono aumentati ancor di più”.
Digennaro: “Rappresenta un’importante occasione di crescita per fare esperienza e apprendere dagli altri, ascoltandoli e osservandoli sia in partita sia in allenamento. La mia filosofia è incentrata sull’umiltà perché anche se uno è bravo non deve mai essere supponente e stare con i più grandi è fondamentale per tenere i piedi per terra”.
Zanon: “Devo dire che all’inizio, nelle prime partite, avevo un po’ d’ansia ma nel momento in cui mi sono accorto di avere la fiducia di tutti mi sono ambientato alla perfezione: se prima ero timido e conservativo nelle mie giocate ora sono molto più sicuro e il merito è di un gruppo che mi aiuta sempre a vincere le mie paure e le mie timidezze”.

Credete che il percorso nelle giovanili vi abbia aiutato?
Bulgheroni: “Diciamo che mi ha dato ottime basi, perché inevitabilmente il passaggio tra il settore giovanile e la Prima Squadra non è né semplice né scontato”.
Digennaro: “Sicuramente sì. Di mio partivo già da una buonissima base, diciamo che il football ce l’ho nel sangue, e fin dalla prima volta che ho messo piede in campo sapevo come muovermi. In ogni caso le giovanili ti aiutano ad imparare la mentalità e le regole, la Flag in particolare è molto propedeutica a tal proposito, ma è ovvio che per salire in Prima Squadra ci devi mettere del tuo”.
Zanon: “Certamente: mi ha dato modo di apprezzare e conoscere i miei compagni instaurando un bel rapporto di fiducia. Dal punto di vista tecnico mi è servito per apprendere i fondamentali di questo sport, anche se passare dalla Tackle U16 alla Prima Squadra significa compiere un cambio drastico”.

Come ti trovi nel mondo Skorpions?
Bulgheroni: “Mi trovo davvero bene, mi sento parte di una grande famiglia e non mi fanno mai mancare nulla”.
Digennaro: “È un ambiente fantastico ed è fondamentale che all’interno del gruppo ci sia una grande intesa per andare più avanti possibile. Io sono molto taciturno, ma è il mio carattere, e ciò non significa che non mi sia integrato; anzi, ho ottimi rapporti con tutti e anche con i ragazzi nuovi c’è stato fin da subito un gran bel feeling”.
Zanon: “Ormai sono qui da tanti anni e sono cresciuto insieme ad altre persone. È una famiglia fantastica dove chiunque riesce ad integrarsi non appena arriva e anche solo la birretta post allenamento vuol dire davvero tanto. Non potrei essere più felice”.

Voi tre siete protagonisti di una difesa quasi invalicabile: quanto lavoro c’è stato per arrivare così in fretta a questo livello?
Bulgheroni: “Tanto sudore e impegno. Ci alleniamo tre volte alla settimana da inizio anno con ritmi pazzeschi e i risultati sono frutto della nostra dedizione”.
Digennaro: “Credo che il nostro successo dipenda in parte dal percorso di crescita svolto nelle giovanili e dalla costanza che mettiamo nell’allenamento; personalmente ho imparato più in questi mesi in Prima Squadra che nel resto della mia vita e il merito è anche dei coach”.
Zanon: “Il lavoro settimanale è incredibile. Sicuramente la nostra preparazione atletica non raggiunge gli standard americani, ma per il livello del football in Italia è pazzesca. Holt ha portato una diversa mentalità, dà una carica incredibile e di questo ne beneficia tutta la squadra”.

A tal proposito, come vi trovate con il Coaching Staff?
Bulgheroni: “Ci intendiamo alla perfezione. Sanno essere rigidi quando serve, ma sono soprattutto simpatici e comprensivi; ci aiutano a crescere nel modo migliore”.
Digennaro: “Mi trovo davvero bene: non ti fanno mai sentire in difetto e sono sempre pronti a darti il consiglio giusto. Holt, in particolare, è davvero scrupoloso e studia alle perfezione ogni nostro allenamento per dirci dove sbagliamo e come fare per rimediare”.
Zanon: “Conoscevo già la maggior parte dei coach ed è stato un piacere ritrovarli in Prima Squadra. Il feeling è eccezionale e anche attraverso loro respiriamo l’entusiasmo che ha portato Holt”.

Vi aspettavate una stagione del genere?
Bulgheroni: “Sinceramente no e non pensavo di giocare così tanto; io ho iniziato l’anno con tanta voglia di allenarmi e imparare, consapevole di dovermi conquistare il posto”.
Digennaro: “Non mi aspettavo di vedere questi risultati, ma dopo i primi allenamenti con Holt ho capito che la squadra aveva voltato pagina: l’entusiasmo e la passione che si respira durante la settimana ci dà una marcia in più in partita”.
Zanon: “Onestamente no e personalmente non pensavo di trovare così tanto spazio. A livello di squadra, invece, non avevo dubbi perché la storia degli Skorpions parla per sé”.

A livello individuale qual è stato il momento più bello fin qui?
Bulgheroni: “Quando sono entrato in campo per la mia prima azione contro i Lions al debutto”.
Digennaro: “Quando siamo riusciti a completare la perfect season. A livello personale, però, non posso non dire i due intercetti convertiti in touchdown contro Lions e Deamons”.
Zanon: “La partita di ritorno contro i Daemons: mi sono davvero divertito, la squadra si è mossa bene e sono stato autore di quattro tackle e un sack (placcaggio sul QB, ndr)”.

Quali sono i vostri punti di forza?
Bulgheroni: “Per quanto riguarda me direi l’intensità perché do sempre il 100%, così come fanno anche gli altri. Digennaro ha un’ottima capacità di lettura e Zanon ha dalla sua una forza incredibile”.
Digennaro: “Io sono bravo a coprire sui ricevitori e a intercettare i lanci avversari. Bulgheroni è un fenomeno che si è integrato davvero bene in prima linea e la sua più grande forza è la costanza e la capacità di mantenere la lucidità. Zanon è molto fisico e veloce, bravissimo nei placcaggi”.
Zanon: “La lettura dal mio punto di vista è l’aspetto fondamentale per un LB e in questo mi reputo abbastanza bravo. DiGennaro è maestro negli intercetti e Bulgheroni è un bel toretto: magari è meno pesante di altri, ma compensa con una tecnica immensa”.

Su cosa dovete migliorare?
Bulgheroni: “Su parecchie cose. Io devo essere più deciso sui blocchi mentre Zanon dovrebbe imparare a ricevere meglio i palloni; Digennaro sa fare praticamente tutto per cui dico che deve mettere ancora più intensità in ciò che fa”.
Digennaro: “Io devo applicarmi di più sui placcaggi. Bulgheroni ora ha altri compiti per cui non so di preciso in cosa dovrebbe migliorare, mentre Zanon dovrebbe allenarsi sulla copertura per fare qualche intercetto in più”.
Zanon: “La mia lacuna più evidente è l’agilità. Digennaro deve trovare più sicurezza quando placca, mentre Bulgheroni non ha grandi punti deboli”.

Come vi state preparando ai quarti di finale contro i Red Jackets?
Bulgheroni: “Mettendo ancor più impegno negli allenamenti e analizzando i video che i coach ci forniscono: stiamo studiando i loro uomini più forti e come tendono a giocare”.
Digennaro: “Devo ancora metabolizzare il fatto di essere ai playoff. Sicuramente dalla prossima settimana intensificheremo gli allenamenti per migliorare le nostre lacune”.
Zanon: “Al momento mi sto concentrando sui filmati per studiare i loro giocatori e le loro tendenze; stiamo lavorando sugli schemi difensivi per fermare il loro attacco e, nel frattempo, mi sto dedicando alla palestra per migliorare a livello fisico”.

Sabato prossimo ci sarà il pubblico all’Ossola; sensazioni?
Bulgheroni: “Sarà di sicuro una bella emozione perché sentire il pubblico fa sempre bene e dà quella carica in più che fin qui ci è mancata. Speriamo di fare una bella partita e di vincere”.
Digennaro: “Per me il football è spettacolo e senza pubblico, come avvenuto finora, si è perso tanto. I tifosi saranno il nostro dodicesimo uomo in campo e sono sicuro che ci daranno una grande spinta”
Zanon: “Sono curioso, lo ammetto. A parte nella finale U16 non ho mai giocato in uno stadio con il pubblico e farlo all’Ossola, a casa nostra, sarà un’emozione indimenticabile”.

Per concludere, qual è il vostro sogno nel cassetto in quanto giocatori di football?
Bulgheroni: “Il sogno di tutto è l’NFL, inutile nasconderlo, ma già solo raggiungere un campionato americano sarebbe fantastico. In Italia spero di raggiungere la Nazionale e mi piacerebbe vedere il football crescere tanto a livello di spettacolo e visibilità nel nostro Paese”.
Digennaro: “Arrivare in America è il sogno di tutti e non è impossibile: bisogna dedicarci anima e corpo. Per il momento, comunque, il mio obiettivo è vincere il campionato. Un domani non nego che sarebbe bello giocare in Europa o in America e, senz’altro, far parte della Nazionale sarebbe una grandissima soddisfazione”.
Zanon: “Per me sarebbe un gran traguardo raggiungere la Nazionale, ma il mio sogno è rimanere agli Skorpions e fare bene qui; mi piacerebbe davvero tanto arrivare a giocare in Prima Divisione con questa maglia”.

Matteo Carraro

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