Nell’attesa di chiarimenti in merito alla possibile ripartenza del movimento basket, anche non di interesse nazionale, diverse società si stanno muovendo per riprendere l’attività sportiva. Tra queste ci sono i Legnano Knights che, nella figura del General Manager Maurizio Basilico, ripercorre questi ultimi mesi di discussioni su una possibile ripresa delle attività e sulle modalità con le quali è ripartita la società dell’altomilanese.

Da dove nasce l’idea della FIP di far ripartire quelle categorie di basket definite fino a poco tempo fa non di interesse nazionale, come la Serie C Gold e Silver?
“A fine ottobre c’è stata una riunione con tutte le società di Serie C Gold e Silver nella quale si era parlato di una eventuale ripresa del campionato, dandoci appuntamento tra la prima e la seconda settimana di gennaio. Il 90% delle società era d’accordo con la ripartenza, nonostante ad esempio il nostro presidente, Marco Tajana, inizialmente non fosse così convinto di questo per vari motivi: economico, legato alla poca presenza di sponsor, per il pericolo della pandemia e per la mancanza di pubblico che avrebbe reso le partite di poco interesse. Una volta cambiata idea da parte del nostro presidente, ci siamo allineati come società per una ripresa dei campionati senior. Settimana scorsa la FIP con il CONI hanno inserito la nostra categoria nella sezione di interesse nazionale, dandoci così la possibilità di ripartire. Abbiamo preso la palla al balzo, nonostante mancasse un protocollo specifico, e abbiamo fatto un annuncio di ripresa. Si dice che la stragrande maggioranza delle squadre di Serie C Gold e Silver non voglia ripartire, ma attendiamo”.

Quali misure avete messo in atto per far ripartire gli allenamenti della squadra senior?
“Il protocollo che stiamo utilizzando per la ripresa degli allenamenti, in attesa di quello aggiornato da parte della Federazione, è quello che si applicava già prima: si presenta un’autocertificazione all’ingresso della palestra, al giocatore viene provata la febbre, deve seguire tutte le norme di distanziamento previste e tutti gli ambienti della palestra vengono sanificati totalmente. Abbiamo ricominciato mercoledì e i nostri atleti si alleneranno tre volte alla speranza con la speranza di non dover bloccare tutto a causa di una mancata intesa sulla ripartenza delle competizioni. Per ora non abbiamo messo in atto alcun tipo di monitoraggio del gruppo squadra relativo all’utilizzo dei tamponi rapidi, dei quali ci siamo già dotati però. Attendiamo in merito comunicazioni ufficiali dalla Federazione, anche se non escludo che si possa mettere in pratica questa modalità già nei prossimi giorni. Bisogna anche tenere in considerazione che praticamente tutti i componenti della nostra prima squadra, io ed il presidente, nei mesi scorsi abbiamo contratto il covid-19 e quindi il rischio di contagio è minore per una sorta di immunizzazione di gregge”.

Per quanto riguarda il settore giovanile, invece, come pensate di muovervi?
“Questo è un punto sul quale voglio soffermarmi in maniera particolare, in quanto come Legnano Basket vogliamo che possa ripartire lo sport per i nostri ragazzi. Il Presidente Marco Tajana, sempre nella riunione di cui parlavo prima di fine ottobre, è stato chiaro sulla volontà primaria di trovare un modo per far ripartire le attività dei ragazzi che consideriamo fondamentale e di vitale importanza per tutto il movimento. Per quanto riguarda La ripresa dell’attività sportiva, l’ABA non si è mai fermata, in quanto le squadre componenti sono di interesse nazionale e quindi seguono il protocollo previsto dalla FIP. Per quel che invece concerne il nostro settore giovanile, abbiamo deciso che iscriveremo le nostre squadre alle competizioni UISP, potendo ripartire con gli allenamenti e partecipando alle competizioni che la UISP creerà. La FIP ad oggi, per non perdere le società come la nostra che si iscriveranno per il settore giovanile al campionato UISP, ha inventato questo nuovo protocollo legato al 3vs3 che secondo me è una stupidata clamorosa. Se la Federazione non vuole perdere le sue squadre deve fare una proposta in linea a quella fatta dall’UISP. Io sono fiducioso sul fatto che la FIP qualcosa farà per riportare in campo i ragazzi e le società sotto la sua impronta. Per noi questo è fondamentale, non possiamo e non vogliamo pensare di non poter ripartire con le attività per i nostri ragazzi. Perché ad esempio perdere un anno per un giocatore di C Gold è molto meno dannoso che per un ragazzo di 15 o 16 anni, nel pieno della sua formazione cestistica, costretto a non potersi allenare e giocare. Quindi noi con il settore giovanile ripartiremo lunedì 18 gennaio, attuando il protocollo di giugno quando avevamo ripreso dopo il primo lockdown: autocertificazione, misurazione della temperatura, sanificazione di tutti gli ambienti della palestra. Stiamo con le orecchie aperte, pronti a chiudere nel caso avvenga il peggio a livello sanitario in Italia e ridando, come già detto ai genitori, le quote nel caso ci sia un’eventuale chiusura”.

Per quanto riguarda il minibasket invece la situazione è tutta bloccata?
“Il minibasket non può ripartire perché non c’è alcun tipo di norma o protocollo che ne dia linee guida. Penso sia un’enorme sciocchezza non far riprendere l’attività sportiva, nel pieno rispetto di norme di sicurezza ed igiene, a ragazzi che vanno a scuola tutti i giorni, che fanno le ore di motoria, che durante l’intervallo giocano insieme e che non hanno mai smesso di frequentare la scuola in questo periodo difficile. Mi chiedo perché non si possa farli ricominciare, attuando anche le misure che noi abbiamo proposto al camp estivo: distanziamento, mini gruppi da 8 e nessuna partita, ma tornando finalmente in palestra. E’ un controsenso, è assurdo. La FIP dice che presto uscirà un protocollo adatto al minibasket, vediamo che cosa succederà”.

Alessandro Burin

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