Era il suo obiettivo appena tornato a Varese (“Voglio il cinquantesimo gol in biancorosso“) e Giulio Ebagua ha tenuto fede alla sua promessa. Domenica, nel derby contro la Castellanzese, gli è bastato un pallone sporco, una girata mancina e il pallone si è depositato in fondo al sacco. Ebagua ha segnato il gol numero 50 della sua storia con il Varese, lo stesso numero che ha scritto sulla maglia in questa sua terza avventura sotto il Sacro Monte; l’augurio dei tifosi è che Giulio non si fermi a questo traguardo, ma vada oltre per trascinare il Varese verso la salvezza.
“Domenica ho raggiunto il traguardo che mi ero prefissato – racconta Ebagua dalla pagina web della società biancorossa – e di questo voglio ringraziare davvero tutti: i compagni, lo staff, la società e i sostenitori per il loro calore anche se non possono essere presenti alle partite. Ho realizzato quanto accaduto solo la notte dopo la partita con la Castellanzese: dopo il gol ho esultato in quella maniera con la maglia sul prato dell’Ossola perché mi è sembrato il modo giusto per celebrare una maglia importante come è quella del Varese“.
Dalla prima firma in C1 contro il Perugia nell’ormai lontano 23 agosto 2009 (proprio al “Franco Ossola”) Ebagua ha lasciato ricordi indelebili e gol che difficilmente si potranno dimenticare. “Ogni gol è importante e l’ultimo lo è come il primo – continua il bomber -. Ce ne sono tanti che ricordo con piacere per diversi motivi: il gol con il Siena nel 2010 è stato bello e pesante ma ce ne sono tanti altri che per me hanno un grande significato: penso al primo gol in assoluto a Varese nel 2009, al primo gol in Serie B con il Pescara, la rovesciata di Vicenza e il tacco con il Livorno“.
Già quest’anno ha dato sfoggio delle sue abilità balistiche con la splendida rovesciata valsa l’1-1 contro la Caronnese (le altre vittime stagionali sono state Pont Donnaz e Casale), e i quattro gol messi a segno fin qui stanno aiutando il Varese a centrare l’obiettivo della salvezza. Ebagua non ha intenzione di fermarsi perché al Varese, nelle prossime ultime sette partite, servirà tutta la sua esperienza da mettere al servizio della squadra e, ovviamente, c’è bisogno dei suoi gol.
“Varese è una città che ho dentro e a cui devo tanto – conclude Ebagua – e a dicembre ho pensato che era arrivato il momento giusto per chiudere il cerchio. Spero di poter dare il mio contributo alla squadra per raggiungere il nostro obiettivo il prima possibile e per ripagare così la fiducia di tutti coloro che credono in me“.
Matteo Carraro