Giornata nera per lo sport varesino, almeno per quanto riguarda basket e calcio. Dopo la pesante contestazione degli Arditi contro la Pallacanestro Varese, in serata è arrivata la presa di posizione dei CUV19 nei confronti del Città di Varese.
I Combat Ultras Varese hanno scelto la via dei social (già battuta da tanti tifosi per dire la loro sul rendimento della squadra) per esprimere il loro disappunto su quanto visto in campo domenica contro l’Asti:
La nostra linea è di non entrare mai in questioni tattiche o discussioni su schemi e giocatori, su interessi di procuratori o quote societarie. E continuiamo a fare il nostro perché prima di tutto viene il “gruppo” e il gruppo si impegna sempre al massimo. Cosa che non possiamo dire di aver visto in campo. Aveva chiesto niente scuse ed invece ancora e solo SCUSE. Il mister ci deve mettere la faccia PRIMA coi tifosi e poi con la stampa. E invece sotto la curva ragazzini lasciati soli. Il portavoce poi deve essere il capitano e non si sa bene il perché qualcun altro si attribuisca questo ruolo. Soprattutto visto l’inesistente rendimento di questa stagione… rispetto per il tifoso, rispetto per la maglia. Tutto il resto non ci compete. Chiunque scenda in campo o sieda in pancina deve guardare quei tifosi e dare il massimo. Sempre. Comunque. Altrimenti… ci sono tante squadre e tante panchine libere…
Parole meno dure rispetto a quelle usate dagli Arditi, ma altrettanto incisive. Al momento la società biancorossa sembra intenzionata a proseguire con Ezio Rossi, anche se è chiaro che la partita di domenica prossima (sempre al “Franco Ossola”) contro il Ligorna sarà l’esame della verità: solo una vittoria potrebbe far respirare al Varese una boccata d’aria fresca.
Ma, al di là del risultato, sarà l’atteggiamento della squadra a decretare il pollice verso o il verso pollice: i CUV19 si aspettano una reazione di carattere e domenica il Varese dovrà rispondere, altrimenti… ci sono tante squadre e tante panchine libere…
MC
(foto IG c.u.v.19)