Poco Città di Varese, pochi commenti social. Il riassunto perfetto. I biancorossi non vanno oltre il 2-2 contro il Borgosesia e i tifosi, forse scottati dalle ultime tre partite senza vittorie, popolano meno i social.

L’importante, comunque, è che popolino la curva e le tribune facendo sentire il loro supporto alla squadra dal vivo. È ciò che i supporter biancorossi hanno fatto ieri: malgrado un primo tempo da incubo, non sono mai mancati i cori e le grida di incoraggiamento ai propri beniamini. L’applauso più grande, prima ancora che ai giocatori, va fatto proprio a loro che si stanno dimostrando un autentico uomo in più nel corso dei 90′.

Ma quindi, se i tifosi ci sono e la squadra, almeno sulla carta, ha le credenziali per poter sognare in grande, perché il Città di Varese ha fatto così tanta fatica nelle ultime sfide? Non si può vincere sempre, lo dicono allenatori di un certo calibro in categorie ben più alte, e questa riflessione non vuole certamente essere un attacco ad una squadra che è comunque quarta in classifica a -4 dalla capolista e che ha perso fin qui solo una partita a Novara (campo in cui, diciamocelo, una sconfitta ci può stare).

Sicuramente, però, ci si aspettava ben altra reazione nelle due partite successive e il Varese ha dimostrato di poter battere sia il Gozzano sia il Borgosesia. Eppure è mancato qualcosa. Cosa? Probabilmente un pizzico di grinta in più. È senz’altro di questa opinione Michele Mottalini che già prima della trasferta di Borgosesia aveva “bacchettato” la squadra commentando le parole di mister Rossi alla vigilia auspicando di vedere una squadra: “Con un po’ più di rabbia, magari partendo anche dall’allenatore…“. Probabilmente, l’utente biancorosso non sarà stato soddisfatto delle prestazione di ieri.

Il malumore di una parte della tifoseria è stato espresso all’intervallo da Mario Giannone: “Svegliatevi porca miseria, i tifosi vogliono ritornare allo stadio e sarebbe ora che ritorniamo ad essere competitivi. Grazie“. La scossa c’è stata e nella ripresa poteva anche arrivare la vittoria. Il pareggio è meglio di una sconfitta, senza ombra di dubbio, e forse anche per questo motivo Enrico Bellorini è più ottimista: “Io guardo rispetto allo scorso campionato; rimontare 2 reti di svantaggio e non perdere con le piccole è già un passo avanti“.

Soddisfatto a metà è invece Andrea Catella che scrive: “Nonostante un grande recupero, un punto che non serve a niente se si vuole puntare alla promozione… difesa assolutamente da rivedere e Mamah deve fare quello che per motivi diversi Cappai, Ebagua e Di Renzo non fanno… speriamo di non fare una stagione piatta! Forza Varese!“.

E da questo commento si evince già sia un pregio sia un difetto del Varese 2021/22 targato Rossi: i gol non mancano, ma non mancano nemmeno quelli subìti. Le otto reti al passivo pesano non poco sui risultati dei biancorossi e con più attenzione a livello difensivo si potranno compiere grandi passi in avanti. Per il momento questo basta ad evitare sconfitte che, come scrive a ragione Enrico Bellorini, lo scorso anno sarebbero arrivate; ma al Varese si può e si deve chiedere di più. A cominciare da domenica prossima contro la capolista Chieri.

Matteo Carraro

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