Il duro sfogo di Ezio Rossi dopo la bruciante sconfitta di Imperia lasciava presagire un terremoto mediatico tra i tifosi. E, infatti, il popolo biancorosso si è scatenato commentando sui social il 2-1 subìto con cui il Città di Varese è tornato dalla Liguria leccandosi le ferite. Un risultato, sulla carta, non drammatico; eppure se si considera il momento delle due squadre e l’andamento che aveva preso il match, la sconfitta del Varese appare inspiegabile.
Dominio incontrastato per oltre mezz’ora e vantaggio meritato che poteva tranquillamente essere impreziosito dal raddoppio. Poi il blackout. Per carità, non è tutto da buttare, ovvio, e la reazione avuta a inizio ripresa è significativa, ma anche dal massimo sforzo non è arrivato nemmeno il minimo risultato; anzi, il rigore sbagliato da Di Renzo ha lasciato definitivamente capire quale sarebbe stato l’esito del pomeriggio ligure.
La sconfitta brucia tanto e la delusione tra i tifosi è palpabile. “Mi ero illuso.. fine dei sogni. Ma qui le colpe sono chiare… di Rossi che non ha saputo trasmettere cattiveria davanti, con tutte le occasioni che creiamo e non sfruttiamo, e dietro dove prendiamo sempre rete… della società che non ha saputo o potuto sostituire il bomber che serve al Varese. I campionati si vincono così, specie in Serie D… oggi veramente male!!” scrive Andrea Catella che continua: “… abbiamo buttato via, a partire da Novara, una marea di punti che purtroppo credo non riusciremo più a recuperare“.
“Certo che così non si va da nessuna parte – commenta Dario Brusa – Ogni partita è caratterizzata da errori grossolani che finiscono per determinare il risultato. Dopo il brillate avvio non era questo che mi aspettavo“. Condivide l’analisi Fabio Reds: “Tutte le domeniche regaliamo e saltuariamente anche mercoledì. Ma non si rendono conto che stanno vestendo la maglia del Varese?“. Non si aspettava una piega del genere nemmeno Mario Giannone che sentenzia. “Troppe illusioni avete creato, purtroppo siete una squadra da metà classifica. Peccato“. Addirittura, Samuele Stocco si augura: “C’è da sperar di non fare i playout“.
Tommaso Masini, condividendo in parte le parole di mister Rossi, prova ad analizzare la partita e darsi una risposta: “Abbiamo giocato male? O senza temperamento? Anche perché non mi pare che si sia inferiori a quelli che ci sono davanti“. A rispondergli è un ottimista Marco Tigros: “Giochiamo anche bene a sprazzi, ma abbiamo limiti mentali e tecnici. Oggi abbiamo perso contro una squadra di Eccellenza che ha fatto due tiri in porta, compreso il rigore“. Quest’ultimo utente, andando avanti, spiega il suo punto di vista positivo: “Sembrerò un folle, ma partiamo dalle poche cose buone che ci ha dato questa partita: quando siamo lucidi e tranquilli mettiamo sotto tutti, facciamo goal ogni partita e abbiamo una rosa lunga che permette di supplire alle assenze. Oggi , bastava veramente poco per vincere tre/quattro a zero. La fiducia rimane, almeno per ora…“.
Massimiliano Melli non usa invece mezzi termini: “Brutta partita: a questo punto fatevi due domande presidente e allenatore“. Ovviamente, forse quasi più della partita, è il post-gara di Rossi a far discutere e le dichiarazioni del tecnico hanno scaldato gli animi al punto da accendere il dibattuto in merito proprio alla sua figura. Massimo Azzini auspica una reazione: “Ecco, Rossi si è fatto la domanda e si è risposto da solo. Lo ritengo un grande tecnico per la categoria, ma deve darsi una mossa“. Michele Mottalini è più critico e diretto: “Ad ogni partita il ritornello è sempre lo stesso: dovevamo…. dovevamo… e gli altri vincono. Secondo me allenatore non all’altezza con una squadra costruita interamente da lui“. I botta e risposta tra i tifosi portano ad un’unica domanda che Pierdo Soraggi evidenzia subito: “Ma Rossi sarà all’altezza?“. La risposta di Mattia Tia Di Maio si commenta da sola: “Per salvarsi sì, per la promozione no, non credo“.
La giornata nera del Città d Varese, però, non si esaurisce certo qui perché una buona parte dei tifosi pretende una presa di posizione da parte della società. La situazione di classifica non è certamente drammatica come poteva essere lo scorso anno di questi tempi, ma dopo la sconfitta di Novara, tre pareggi anonimi e il ko di ieri pomeriggio, c’è chi gradirebbe un commento diretto da parte dei vertici biancorossi. Non a caso, Carlo Colombo scrive: “Ma la società perché non parla? Ci sono un Presidente, un Vice Presidente, un team manager… niente, nessuno parla. Un silenzio assordante… rimpiango tantissimo il Sig. Lo Pinto, il suo contagioso entusiasmo… speriamo possa riavvicinarsi al Varese!!! FORZA VARESE!“.
Sicuramente la figura di Filippo Lo Pinto (nella foto a destra) manca alla tifoseria bosina perché la sua energia genuina era il perfetto anello di congiunzione tra la società e il tifoso. E Lo Pinto, anche a distanza, fa sentire la sua vicinanza al mondo biancorosso: “Parola d’ordine: serenità!! Essere ossessionati dai tre punti, dal dimostrare di essere per forza una squadra che deve fare il salto di categoria, di essere i primi della classe, provoca troppo nervosismi!! Troppe ammonizioni, espulsioni, ansie… che portano offuscamento in testa e nel cuore!! Sereni ragazzi, la squadra c’è, siete forti, ma ricordatevi di essere felici e sorridere. Siamo solo in serie D, i risultati arriveranno, ma ritrovate al più presto la voglia di giocare per il gol, anche divertendovi!!“.
E forse e proprio questa la chiave. Il Varese sembra una squadra impaurita e, a volte, incapace di gestire la pressione. Servirebbe davvero quel pizzico di spensieratezza per affrontare ogni partita nel migliore dei modi: si può sbagliare, ma è con la forza di rimediare ai propri errori che si va avanti, non con la paura di commetterne altri. Lezione che il Città di Varese dovrà imparare in fretta, perché il prossimo turno di campionato, domenica 24 ottobre al “Franco Ossola” contro l’Asti è alle porte.
Matteo Carraro