“Questo risultato non finirà negli annali, ma resterà nei cuori di tutti noi”. Con queste parole mister Rossi ha commentato a caldo la vittoria 2-1 contro la Sanrmese che certifica la salvezza raggiunta dal suo Città di Varese al termine di una lunghissima rincorsa. L’allenatore torinese sa bene come funziona il mondo del calcio e molto probabilmente nessuno si ricorderà di tutto ciò che questo gruppo ha passato lungo una stagione a dir poco travagliata.
Eppure il Varese ha dimostrato di esserci e, anche se la salvezza raggiunta con quattro giornate d’anticipo non verrà mai celebrata negli almanacchi calcistici, l’aver centrato il minimo risultato prefissato dalla società vuol dire tanto perché rappresenta la vera (e continua, si augurano i tifosi) rinascita biancorossa. La prima annata all’apice del dilettantismo può ora essere archiviata, anche se mancano ancora quattro partite che serviranno da rampa di lancio per la prossima stagione, e l’anno prossimo si dovrà fare sul serio per riportare il Varese dove merita di stare, tra i professionisti.
In ogni caso la vittoria del nuovo corso Città di Varese è stata quella di far re-innamorare i tifosi di questa squadra dopo anni di buio e delusione. I cuori biancorossi dei tifosi sono tornati a battere più forte che mai, quegli stessi cuori (bianchi e rossi) che spopolano tra i commenti nella pagina Instagram della società e spiegano meglio delle parole il sentimento che lega la tifoseria alla squadra.
Questo risultato rappresenta anche una rivincita nei confronti di chi non ci credeva, di chi dava la squadra già per spacciata o di chi addirittura, visti i risultati negativi, rimpiangeva gestioni precedenti. Il Città di Varese ha sempre sposato la politica “fatti, non parole” e solo attraverso il lavoro quotidiano del gruppo è arrivato a conquistare la salvezza.
E, come dicevamo prima, è difficile spiegare a parole l’emozione e la gioia dei tifosi perché basta anche solo un semplice “Grazie ragazzi” di Mario Iacuzzo per voler dire molto di più, per lasciarsi alle spalle un’annata vissuta tra mille difficoltà e togliersi un enorme sassolino dalla scarpa. A parlare, quindi, è stato il campo e Luca Pau NailBrawn Caraffa non manca di ricordarlo: “Bravi per la salvezza, ma soprattutto per aver fatto parlare solo il campo. Avanti così. Fate parlare solo il campo, che a Varese dei problemi extra campo ne abbiamo tutti le ….. piene. Bravi!”.
“Ho sofferto in silenzio ma… sempre con il Varese nel cuore… FORZA VARESE” è invece il grido di Giuseppe Rinaldi, cui si aggiunge il commento di chi ha vissuto il mondo biancorosso dall’interno per tutta la stagione come Dario Rossi che scrive: “Grandi ragazzi! Sempre e per sempre FORZA VARESE”. Secondo Massimo Daverio: “Con il pubblico sarebbe stata tutta un’altra storia… comunque per quest’anno va più che bene così!”
Le parole, spesso usate a sproposito, servono però oggi più che mai perché tra l’euforia collettiva per la matematica salvezza ci si è dimenticati di un dato non da poco: la Sanremese non aveva mai perso in casa. L’unica squadra ad aver portato via i tre punti dal fortino biancoazzurro è stata proprio il Città di Varese e questo risultato impreziosisce ancor di più la festa salvezza biancorossa. E, puntualmente, Enrico Bellorini non manca di farlo notare con arguzia: “Monumentali! Solo il Varese e i Maneskin hanno vinto a Sanremo!”.
Tra un grido di gioia e l’altro, comunque, c’è chi pensa già al futuro come Alex Arch Vanoni: “Grandi ragazzi. Ora programmate per tempo la stagione 2021/22 quando potremo tornare a urlare fino alla fine forza Varese!”. E sicuramente la società sta già pensando al futuro per consolidare il gruppo e puntare con decisione alla scalata verso la Serie C. Questi sono però discorsi da fare in un secondo momento, perché oggi è giusto restare sulle parole e, ovviamente, non poteva mancare il lungo commento del vicepresidente Filippo Lo Pinto che ha sempre seguito la squadra in ogni trasferta e non ha mai fatto mancare il suo sostegno:
Non è ancora finita, abbiamo altre quattro partite da disputare: non è il tempo delle risposte, soprattutto in questo momento tragico con le vittime della funivia che soffoca la nostra gioia che non può essere esternata a pieno per rispetto delle persone che soffrono. Grazie a tutti i miei ragazzi, ad uno ad uno, grazie al mister Ezio Rossi, a tutti i dirigenti, staff e veri tifosi che hanno creduto, come me, dal primo minuto in questo Città di Varese. Difficile dimenticare cinque mesi orribili di inizio stagione, difficile dimenticare i commenti in questa pagina e non solo, ma io ho sempre creduto in questo progetto: dopo neanche tre mesi abbiamo reinvestito e mutato il parco giocatori da ultimi in classifica e il Varese sicuramente ritornerà dove si merita, perché Varese lo merita. sarà difficile per me dimenticare gli insulti, e non critiche, ricevute gratuitamente, ma ho sempre difeso il mio gruppo e come promesso le risposte, come mia abitudine, le do e diamo con i fatti e sul campo!! Sono felicissimo di essere colpevole di non aver iscritto il Città di Varese in Seconda Categoria e sono orgoglioso di aver avuto al mio fianco dirigenti che ci hanno sempre creduto dalla Terza Categoria come Stefano Amirante e Stefano Pertile, come ci hanno sempre creduto i nostri “steward” fedelissimi biancorossi. Sono onorato di aver abbracciato virtualmente, ed anche personalmente, la fantastica Curva Nord, sempre al nostro fianco. Grazie al mio amico Anotnio Rosati per avermi fatto scoprire ed innamorare del Varese. Grazie di cuore a tutti. La stagione non è acnora finita, non vedo l’ora di vederci all’Ossola per urlare tutti insieme… forza Varese… il Varese non molla mai, nonostante tutto e tutti!!
Matteo Carraro