L’incertezza di adesso era l’unica certezza a marzo. Si può riassumere con queste semplici parole la riunione che si è tenuta sulla piattaforma online Zoom, dedicata alle società del calcio femminile della Lombardia. A dirigere i lavori, ci ha pensato Tommaso Bottoni consigliere lombardo della Lnd, che ha fatto le veci di Carlo Tavecchio, impegnato con delle riunioni in quel di Roma.

Ad aprire la serata il responsabile regionale del Calcio Femminile, Luciano Gandini: “Per quanto riguarda le categorie Eccellenza, Promozione e Under 19 – dice – il nostro orientamento sarebbe quello di ripartire, solo con la presenza delle condizioni, dopo il 5 marzo. Si potrebbe dare la possibilità di fare una sorta di preparazione atletica alle società e riprendere il campionato, in maniera ovviamente ridotta, tra fine marzo e inizio aprile. Non sappiamo ancora con quali protocolli”.

Spaccate le società: se molte vogliono ritornare in campo non solo per allenarsi ma a giocare, la maggior parte vuole interrompere qui la stagione.

Ceresium Bisustum: “In queste condizioni avremmo delle grosse difficoltà a ripartire. Come società vorremmo un rinvio alla prossima stagione, e questi mesi potrebbero servire per organizzarsi al meglio per la ripartenza di settembre. Magari, se si potessero riprendere gli allenamenti, ci si potrebbe pensare. Non dimentichiamo che abbiamo anche delle trasferte impegnative, e dunque i costi aumenterebbero”.

Orasport Gazzada Schianno: “La nostra società non è favorevole alla ripartenza in queste condizioni, le spese sono troppe a livello di protocolli, trasferte, visite mediche supplementari e altro. Allo stato attuale proprio non è possibile, soprattutto a livello regionale”.

“Noi ci siamo impegnati a incontrare tutte le categorie – spiega il vicepresidente vicario, Sergio Pedrazzini – proprio per capire cosa fare. Riprendere l’attività è una cosa, riprendere il campionato è un’altra. Pensare che il 5 marzo si possa stravolgere tutto è impensabile: se si dovrà ripartire, abbiamo chiesto che i termini di tesseramento siano allungati. I costi per la ripartenza, inoltre, non devono andare ad addebitarsi alle società”.

Chiude la serata Gandini. “Noi per ora temporeggeremo fino al 5 marzo – conclude il responsabile lombardo del Calcio femminile – se poi ci saranno i presupposti per ripartire bene, altrimenti anche noi alzeremo bandiera bianca. Le società sono spaccate alcune vogliono riiniziare e altre no: dobbiamo rispettare e prendere in considerazione le idee di tutti. Non è facile, anche perché ci saranno delle problematiche legate alle promozioni. Vedremo cosa fare nel bene di tutti”.

Silvia Galli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui