Il mese di ottobre non è andato esattamente come sperava il Città di Varese ma, se non altro, si è concluso nel migliore dei modi e i biancorossi guardano ora con fiducia a novembre per risollevarsi e riavvicinarsi alle prime posizioni della classifica.
Sette punti in sette giornate (una vittoria, quattro pareggi e due sconfitte), una media che non può certo gratificare una piazza come Varese; basti pensare che il Novara, tanto per fare il nome di una piazza altrettanto prestigiosa ed esigente, nelle stesse giornate ha totalizzato ben 17 punti frutto di cinque vittorie e due pareggi. E proprio Novara-Città di Varese aveva dato il via al mese di ottobre: domenica 3, davanti al pubblico del “Silvio Piola” un Varese lanciatissimo da due vittorie nelle prime due giornate vedeva concretizzarsi allo scadere la beffa del 2-1 finale a vantaggio di una squadra che, fino a quel momento, non aveva ancora assaporato la gioia dei tre punti.
Una sconfitta che, col senno di poi, ha pesato ben più del rientrare a Varese con zero punti in saccoccia. Dopo aver accarezzato l’idea del colpaccio (Varese in vantaggio con Premoli al 78′) la rimonta azzurra ha rispolverato gli spettri della passata stagione, ben ravvisabili nella paura, a tratti palpabile, dei calciatori biancorossi nelle partite successive. Gozzano, Chieri (nel mezzo anche il 2-2 di Borgosesia) e Asti: tre pareggi interni per 1-1 che avrebbero tranquillamente potuto essere tre vittorie con un pizzico di tenacia e voglia di rischiare in più.
Per carità, se si ripensa allo scorso campionato, non aver perso è già un gran traguardo ma, e torniamo al discorso precedente, i pareggi non bastano se ti chiami Varese: né il Chieri capolista, né il Gozzano né tantomeno l’Asti hanno mai dato la sensazione di poter strappare i tre punti ai biancorossi, eppure il Varese stesso è sembrato quasi accontentarsi di un pareggio piuttosto che rischiare la sconfitta. I tifosi hanno chiuso un occhio con il Gozzano (la sconfitta di Novara bruciava ancora), ne hanno chiuso un altro con il Chieri (contro la capolista un pareggio è accettabile) ma non hanno potuto fare a meno di manifestare il proprio disappunto dopo l’1-1 con l’Asti.
Pareggio che, tra le altre cose, era arrivato dopo la seconda sconfitta di ottobre del Città di Varese. Un tonfo, quello di Imperia, simile a quello di Novara ma molto più pesante da assimilare: stesso risultato, stessa rimonta subìta, storia però totalmente diversa. Se la partita al “Piola” era stata vissuta all’insegna dell’equilibrio, in Liguria i biancorossi avevano letteralmente dominato il match nel primo tempo per buttare all’aria il vantaggio acquisito e fare harakiri nella ripresa. La domenica successiva, all’Ossola contro una neopromossa come l’Asti, i tifosi si aspettavano ben altra partita: lecito che sia arrivata la contestazione.
La reazione che serviva contro l’Asti è arrivata in ritardo di una settimana, contro un’altra neopromossa. Ma è arrivata, e questo è l’importante. Il 4-0 sul Ligorna non deve ora far dimenticare il recente passato a giocatori, dirigenza e tifosi, ma non deve nemmeno esser considerato come un’exploit. Il Città di Varese ha dimostrato di potersela giocare con chiunque e così sarà fino alla fine del campionato; al tempo stesso, però, ha anche dimostrato di avere ancora delle pecce a livello mentale su cui bisognerà necessariamente migliorare. I giri a vuoto ci possono essere nel corso di un campionato (non si può sempre vincere, anche se si vorrebbe), l’importante è che la squadra sia consapevole del fatto di poter sempre arrivare alla vittoria, in qualunque situazione e contro qualsiasi avversario. Con la giusta determinazione e quel pizzico di fame in più.
Fame, grinta e determinazione che i biancorossi stanno mettendo in allenamento ogni giorno sul campo di Albizzate in attesa di trasferirsi finalmente dove il Città di Varese deve stare: nella città di Varese. Settimana scorsa erano iniziate le operazioni di stesura del manto erboso in sintetico al Centro Sportivo delle Bustecche e il terreno è ormai praticamente pronto (nelle foto in basso). Con la tracciatura delle linee e l’aggiunta delle porte si potrà cominciare: la volontà della società biancorossa è quella di usufruirne il prima possibile, ma sarà il Varese stesso a dare comunicazioni in merito.
Per il momento, dunque, si continua a sudare ad Albizzate per preparare l’insidiosa trasferta contro il Derthona, vero banco di prova per capire il livello di maturazione della squadra. Dopo un avvio di campionato super, i bianconeri (tra cui figura l’ex biancorosso Hervè Otelè, autore del primo gol tortonese stagionale) sono caduti domenica scorsa in casa del Saluzzo: la voglia di riscatto dei padroni di casa dovrà schiantarsi contro la volontà varesina di continuare a vincere. L’appuntamento è per domenica 7 novembre alle ore 14.30.
Matteo Carraro