Avevamo annunciato che quella di ieri sera sarebbe stata una puntata veramente di fuoco per quanto concerne la Openjobmetis Varese tra passato, presente e futuro. Come sempre in questi casi, ormai quest’anno a metterci la faccia è stato il General Manager biancorosso Andrea Conti che con molta chiarezza, sincerità e schiettezza, qualità difficili da trovare nello sport ma che contraddistinguono il dirigente biancorosso, ha delineato la reale situazione in casa Varese dopo una settimana, la scorsa, che ha vissuto di altissime emozioni per tutti coloro che seguono le vicende della squadra della Città Giardino.

In prima battuta il GM ha voluto subito sgombrare il campo da ogni tipo di possibile illazione sulla presunta cordata argentina che sarebbe pronta ad immettere capitali nella società, definendo così le notizie uscite negli scorsi giorni: “E’ difficile stare dietro queste notizie un po’ fantasiose che poi creano anche determinate aspettative. Oggi siamo qui a fare i conti della serva per tirare fine mese ed è sbagliato illudere i tifosi. Secondo me bisogna farsi un bagno d’umiltà e ripartire come abbiamo fatto quest’anno. E’ brutto tirare in ballo persone come Scola che sono a 10.000km di distanza e si trovano in difficoltà di fronte a queste notizie che sono invenzioni frutto delle persone e anche di qualche giornalista. Luis tornerà tra settembre e ottobre e in quel momento ci siederemo ad un tavolo a discutere di eventuali nuovi progetti”.

Un chiarimento importante a fronte di tante notizie che si sono susseguite dal post diretta Instagram di giovedì scorso di Openjobemtis in cui Rasizza ha annunciato il nuovo corso triennale biancorosso che dovrà riportare in alto il brand Pallacanestro Varese. Conti commenta così: ”Condivido pienamente il pensiero di Rosario. E’ giusto pensare che Varese non possa continuare solo a vivacchiare come fatto almeno da quando sono qua io, quindi le ultime tre stagioni, dove si è cercato di fare con due patate e tre pomodori una buona minestra. Le difficoltà sono quotidiane e giornaliere. Mi piace questo entusiasmo ritrovato però allo stesso tempo mi chiedo perché non si sia potuto ragionare prima in questo modo qui. Credo che il percorso che indica Rasizza sia un percorso ambizioso che però, modestamente parlando, penso sia iniziato già quest’anno. Perché creare un parco italiani di valore come fatto in questa annata travagliata è una cosa nuova e assolutamente positiva. Serve un’ottimizzazione delle risorse perché è inutile dire fake news: la Pallacanestro Varese non naviga in buone acque. Ad oggi abbiamo la conferenza di Rosario che è una garanzia, abbiamo il Consorzio, abbiamo tanti imprenditori e persone che si impegnano per sostenere la società, però non bisogna illudere le persone ed i tifosi”.

Un nuovo progetto che quindi ha bisogno ora dei primi passi concreti per potersi sviluppare, a partire da colui che sarà l’uomo prescelto per guidare questo nuovo corso dopo che la società ha deciso di esercitare l’opzione di uscita dal contratto con Bulleri. Una scelta che Conti spiega così: “Abbiamo deciso di esercitare questa clausola perché penso sia giusto inaugurare un nuovo ciclo. Nulla di personale con Massimo, abbiamo avuto un ottimo rapporto di lavoro. La decisione di separarci è stata frutto sì una serie di valutazioni, anche mie personali, e ci metto la faccia tranquillamente, che ho condiviso con il Consiglio di Amministrazione. Complici le valutazioni future, credo sia necessario aprire una nuova pagina. Con Massimo sono venute a mancare alcune certezze, abbiamo bisogno di un po’ più di sicurezze all’interno del rettangolo di gioco, anche se credo che Bulleri abbia la stoffa per essere un grande allenatore”.

Ed ovviamente il tema più caldo all’ordine del giorno varesino è la scelta del nuovo coach in una corsa a due che ad oggi vede in vantaggio Adriano Vertemati rispetto a Meo Sacchetti, come le parole del GM biancorosso fanno intendere, per una decisione che non dovrebbe arrivare ancora in questa settimana: ”Dovremo aspettare ancora un po’ per la decisione finale. Io ho un ottimo rapporto con Meo e non lo nego, poi ci sono delle valutazioni che vanno oltre l’aspetto umano e vanno un po più su quello tecnico e la variante economica che è importante. Sono due allenatori completamente diversi. Entrambi hanno un curriculum diverso, due carriere diverse. Io credo che per il nuovo corso serva forse una figura più improntata alla crescita dei giocatori. Non è una scelta facile, perché se dovessimo ascoltare la platea, il pubblico, il cuore, la pancia avremmo già firmato Sacchetti. Le valutazioni si fanno non solo per pancia, stomaco e cuore, perché poi alla fine conta assemblare un buon roster, vincere più partite possibili e non soffrire come quest’anno, al netto delle variabili esterne”.

Un roster già composto nella parte del 5+5 relativa agli italiani, anche se ancora ad oggi, permangono delle incertezze legate ai contratti su più della metà di loro, come dice Conti: Ruzzier e Strautins hanno delle uscite dai contratti entro il 30 giugno che possono esercitare per andare in squadre con obiettivi e prospettive europee. Ruzzier in particolare ha estimatori un po’ più ambiziosi di Varese in questo momento. Tutto può essere. Ferrero ha un’uscita il 15 e quindi tutto sarà oggetto di valutazioni, che però si faranno con l’allenatore. Un’altra cosa da sottolineare è che non ci possiamo permettre di fare rotazioni con 10 giocatori. Già quest’anno abbiamo dovuto sacrificare De Vico ma non possiamo permetterci il lusso di avere un contratto, magari discretamente alto, e avere giocatori che non giocano”.

Alessandro Burin

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