Calcio parlato e calcio giocato. Le aspettative dell’estate saranno state rispettate? Giunti praticamente alla fine del girone d’andata (al netto dei recuperi, manca una sola giornata e da domenica 16 gennaio comincerà il ritorno) è tempo di bilanci. Tra delusioni e sorprese, ecco la prima parte del pagellone di fine anno del Girone A di Serie D:

NOVARA 9.5 – Dodici vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta che valgono il primato in solitaria a quota 41 punti, a +10 sulla seconda, e il titolo di campione d’inverno. 42 gol segnati (con Dardan Vuthaj già all’impressionante quota di 20 reti messe a referto) e 16 subìti: il Novara è una macchina da guerra praticamente perfetta. Considerando tutte le difficoltà di inizio campionato (un paio di pareggi alle prime due giornate dovuti anche al ritardo di condizione), il cammino degli azzurri diventa ancor più degno di nota. La società è indubbiamente potente a livello economico, ma l’abilità è stata quella di assemblare un gruppo coeso e perfetto che mister Marchionni ha dovuto semplicemente indirizzare nel verso giusto. L’acquisto di Vincenzo Alfiero (12 gol con il Bra, secondo miglior marcatore alle spalle di Vuthaj) nel mercato di “riparazione” la dice lunga sulle ambizioni del Novara. Devastante.

BORGOSESIA 9 (una partita da recuperare) – Forse la sorpresa più bella del Girone. I granata, ripescati quasi in extremis dopo la retrocessione della scorsa stagione, non hanno voluto cambiare la loro politica: squadra giovane, grintosa e vogliosa, agli ordini di un mister (Manuel Lunardon) altrettanto giovane ed entusiasta. L’attuale nono posto a 27 punti va ben oltre le più rosee aspettative societarie e il Borgosesia si sta trasformando in una vera e propria realtà: gioco rapido, verticalizzazioni costanti e improvvise e, soprattutto, tantissima qualità negli interpreti. Strappare i tre punti sul sintetico di Borgosesia è impresa ardua (solo il Bra ci è riuscito, mentre Novara e Varese si sono dovute accontentare di un pari). Se i granata continuano con questo passo, la salvezza sarà solo pura formalità. Entusiasmante.

CHIERI 9 (una partita da recuperare) – A proposito di sorprese: chi mai avrebbe detto che l’antagonista numero uno del Novara sarebbe stato il Chieri? I torinesi sono partiti in sordina inanellando una serie di risultati utili consecutivi (blackout ad Asti escluso) e si sono ritrovati meritatamente al secondo posto; ora non vogliono smettere di sognare. Compattezza e caparbietà sono gli ingredienti chiave di questa prima parte di stagione; ora servirà confermarsi. Sorprendente.

VADO 9 – A chiudere il trittico delle sorprese ecco i liguri: così come il Borgosesia, anche il Vado aveva cominciato il campionato da ripescato e con l’obiettivo di raggiungere una salvezza il più possibile tranquilla. I rossoblù, invece, sono a un passo dai playoff e, attualmente, vantano nove risultati utili consecutivi (dopo la scoppola 5-0 di Novara) con soli tre gol subìti. Solido.

CITTÀ DI VARESE 8 (una partita da recuperare) – L’obiettivo dichiarato a inizio stagione dai biancorossi era quello di tornare a vivere nella parte sinistra della classifica: il Varese l’ha fatto e ha anche capito che stare in alto è più bello. Il terzo posto è la giusta ricompensa per il gruppo di Ezio Rossi che incarna lo spirito “da battaglia” tanto caro al tecnico torinese, al punto che l’obiettivo attuale è quello di provare ad insidiare il Novara fino alla fine. Qualche nota stonata, purtroppo c’è stata: i tre pareggi consecutivi casalinghi di inizio stagione si potevano evitare, così come il tonfo di Imperia o i mezzi passi falsi contro Vado e Saluzzo; resta però la consapevolezza di aver intrapreso un importante percorso di crescita che porterà il Varese sempre più in alto. Battagliero.

DERTHONA 7 (due partite da recuperare) – Dottor Jekyll e Mr. Hyde. Fin da inizio stagione, i bianconeri hanno alternato grandi risultati a blackout preoccupanti: il Derthona è stato in grado di sbancare Casale e la Valle d’Aosta e di vincere contro il Varese, ma ha perso contro le ultime due della classe (Saluzzo e Fossano) e ha concluso il 2021 in calando. Imprevedibile.

GOZZANO 7 (una partita da recuperare) – Dopo aver conquistato la promozione lo scorso anno, non era certamente facile ripartire (in ritardo) dalla stessa categoria con ben altre mire. Il Gozzano-operaio si è invece calato in fretta nel contesto della Serie D 2021/22 e naviga tranquillamente a metà classifica. Rispetto allo scorso anno manca sicuramente qualcosa in attacco (Sylla e Allegretti avevano segnato da soli 44 gol), ma i piemontesi si sono confermati la miglior difesa con soli 10 gol concessi. Ordinato.

PONT DONNAZ 7 (una partita da recuperare) – Qualche errore a inizio stagione è stato commesso: affidare un gruppo costruito ad immagine e somiglianza di Roberto Cretaz ad un nuovo tecnico con idee differenti come Fabrizio Daidola si è rivelata una mossa infruttuosa. Il dietrofront è stato inevitabile e, con Cretaz di nuovo al timone, gli aostani hanno scalato la classifica portandosi momentaneamente al quinto posto, bene o male in linea con le aspettative di inizio stagione. Grintoso.

SANREMESE 7 (una partita da recuperare) – I voti sono chiaramente condizionati dalle dichiarazioni d’agosto: i liguri si erano presentati come l’anti-Novara per eccellenza, ma i risultati non rispecchiano le aspettative. Il terzo posto in coabitazione con il Varese non è certamente da buttare via, ma ai biancoazzurri è evidentemente mancato qualcosa a livello di compattezza e gestione delle partite. Perfezionabile.

ASTI 6.5 (due partite da recuperare) – La migliore delle neopromosse: cinque partite senza mai perdere prima di capitolare a Tortona. Nel complesso i piemontesi si sono dimostrati quadrati e grintosi, riuscendo a colmare il gap con avversarie decisamente più quotate grazie all’entusiasmo di una piazza che ha voglia di vivere al massimo la categorie. Tre sconfitte casalinghe consecutive hanno minato la fiducia del gruppo, ma il pareggio di Vado e le ultime due vittorie contro Saluzzo e Lavagnese hanno rilanciato le ambizioni biancorosse. Efficiente.

Matteo Carraro

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