La Pallacanestro Varese ha chiuso la sua stagione festeggiando la salvezza. Per i biancorossi penultimo posto in classifica con 20 punti (10 partite vinte e 18 perse) e tanti alti e bassi dovuti a infortuni, Covid-19 e cambi di assetto.
Ripercorriamo la stagione con le pagelle di tutti i giocatori che hanno vestito la maglia della Openjobmetis durante quest’annata. Ieri abbiamo dato spazio a centri e guardie, oggi a playmaker e ali.

Playmaker

Ruzzier 6,5: Una prima parte di stagione da 4 fisso in pagella, una seconda da 8 per il play azzurro. Sua la metamorfosi più evidente della formazione di coach Bulleri e la sua impennata ha fatto salire di conseguenza le azioni della squadra. Timido, impacciato, senza iniziative, una regia labile e di difficile comprensione nella prima parte di stagione. Poi, un giocatore lucido, bravissimo ad analizzare le partite, a leggere il tempo giusto per i passaggi, l’intesa con Egbunu, le sue penetrazioni e, sì assolutamente sì, anche la faccia da leader. Chiude con una striscia aperta di 9 gare consecutive in doppia cifra e sarà uno dei punti fermi da cui ripartire nella prossima annata. Lottatore. 

De Nicolao 6,5: Arrivato con parecchi dubbi, finisce la stagione con la assoluta certezza di essere ottimo per il ruolo di cambio – ma a volte fino a un certo punto visto l’impatto più che positivo – del regista titolare. Fornisce grinta, determinazione, difesa e, perchè no, anche punti quando chiamato in causa. Guarda caso le sue prove migliori coincidono con delle sconfitte varesine: i 18 nel derby giocato a Cantù o i 10 contro Reggio e Venezia nel finale segno del carattere e della sua voglia di rimettere in sesto le cose. Da migliorare il tiro dalla lunga distanza, ma ha fisico e intelligenza per migliorare ancora. Sorpresa positiva. 

Ali

Strautins 5,5: Numeri alla mano non c’è che dire: Arturo è alla sua miglior stagione di sempre in serie A sotto qualunque punto di vista. Punti realizzati (10,6), percentuale nel tiro pesante (37,7), rimbalzi (6,2), valutazione (12,4). Analizzando in dettaglio la sua annata si vede come sia stata un lungo declivio verso l’inedia: dopo la punta dei 26 segnati a Sassari e i 21 contro la sua ex squadra Reggio Emilia, nel girone di ritorno è andato in doppia cifra solo in 3 occasioni con il massimo di 14 contro Treviso. Segno che nel nuovo assetto non è riuscito mai a trovare i suoi spazi e ad imporsi come in precedenza. Se la Varese che verrà avrà ancora questo assetto, è logico domandarsi se sia la cosa più giusta la conferma di questo ragazzo che, va ricordato, compirà 23 anni il prossimo ottobre.

De Vico 5,5: Numeri alla mano è la sua miglior annata per impatto a livello di valutazione. Ha avuto un ottimo inizio, poi l’infortunio per un eccesso di amore per la maglia – tuffo sui tabelloni con tanto di crac osseo – ne ha un po’ limitato il rendimento sopratutto al tiro. Stranamente ha subito lo stop per il covid pur non avendo contratto la malattia con un girone di ritorno ampiamente sottotono e con parecchi n.e. per scelta tecnica di Bulleri che ha scelto di asciugare le rotazioni. Serio professionista, Niccolò non ha mai mollato la presa e l’ultima uscita Brindisi lo ha visto come uno dei più brillanti dell’OJM. Si ripartirà anche da lui.

Ferrero 5,5: Annata un po’ anonima per il capitano che non ha mai scollinato la doppia cifra con un massimo di 7 punti contro Virtus e Treviso nel girone di ritorno. Ha pagato prima qualche piccolo infortunio, poi il covid: sappiamo quanto sia importante per Giancarlo essere al top della forma per rendere al meglio. Punto fermo, e non potrebbe essere altrimenti, della Varese che verrà per carisma, abnegazione e metodo di lavoro.

Andersson 4: I dubbi c’erano e lui non ha fatto nulla per toglierceli. La faccia triste messa in campo era lo specchio delle prove in campo. Scommessa persa. Lasciata Varese, dopo un passaggio in Svezia, ha chiuso la stagione in Polonia allo Stal Ostrow dove, a sorpresa, la formazione polacca ha vinto il primo titolo della sua storia battendo nella finale scudetto lo Zielona Gora. Per lui 8,9 punti col 41% da 3. 

Matteo Gallo

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