Era un giorno come tanti altri e quel giorno… nacque il Panathlon. Nello specifico, il club di Venezia, alma mater panathletica e prima pietra di un’associazione che dal 12 giugno del 1951 (questo il solo apparentemente anonimo giorno di cui sopra), ha irradiato nell’alveo sportivo i valori della carta olimpica. Quanto pionierismo covasse nei 25 lagunari che (gambe rigorosamente sotto il tavolo) diedero la luce ad un movimento divenuto internazionale il 14 maggio del 1960 è argomento ovvio a 70 anni da quel catartico martedì. Una lungimiranza che l’attuale Presidente del Panathlon International, lo svizzero Pierre Zappelli, ha voluto porre a bussola delle celebrazioni della ricorrenza: 

Il 12 giugno 1951, a Venezia, Mario Viali e un piccolo gruppo di amici, tutti amanti dello sport e della pace, illuminati e visionari, fondano il Panathlon, inizialmente chiamato Disnar Sport, espressione veneziana che evoca la convivialità legata allo sport. Fu adottato in seguito il nostro motto “Ludis Iungit“, che esprime l’idea che siamo uniti dallo sport e per lo sport. Il Panathlon si sviluppò rapidamente, prima nel suo paese d’origine, poi nella vicina Svizzera, poi in altri paesi europei e dal 1967 nel continente americano: diventando così veramente internazionale. Oggi siamo presenti in 4 continenti, con 263 club in 27 paesi e 8786 panathleti, che perpetuano gli ideali voluti dai nostri padri fondatori. Questi ideali sono la promozione di uno sport pulito, uno sport ispirato ai principi etici cari a Pierre de Coubertin, accessibilità a tutti, senza distinzione di età, razza, sesso o capacità fisiche e mentali. I nostri sforzi per educare i giovani, sia con l’esempio che con l’insegnamento, per diffondere i principi del Fair Play e per risvegliare una coscienza etica dello sport ci hanno fatto guadagnare il riconoscimento del CIO che, nel 1982, ci ha accolti nella Famiglia Olimpica… 

Ovunque i nostri Club, uniti dallo stesso ideale, organizzano incontri, ricerche e seminari, assegnano premi e borse di studio a favore di coloro che eccellono nello sport e nella scuola, promuovendo i valori di equità e di fair play…

Il Panathlon International continua a crescere e gode di un’influenza sempre maggiore in tutto il mondo. Il suo ruolo è sempre più riconosciuto dalle organizzazioni sportive, così come dalle istituzioni pubbliche interessate alla promozione della salute attraverso lo sport.
Ancorati a Rapallo, sede del nostro Movimento, siamo sempre più globalizzati grazie anche alle nostre rappresentanze e uffici in Svizzera a Losanna, capitale dello sport, e in Belgio a Bruxelles presso le istituzioni europee…”.

A sigillo dell’anniversario (e in attesa del traguardo dei 50 anni tagliato dal sodalizio nel gennaio 2022), il Panathlon Club La Malpensa del Presidente Massimo Tosi ha voluto marcare il territorio d’elezione piazzando alcuni striscioni a post it collettivo. Stendardi collocati con evidente indulgenza balconista a Busto Arsizio (Piazza San Giovanni e presso una delle sedi di ACOF Olga Fiorini), Legnano (Palazzo Malinverni sede dell’Amministrazione Comunale incarnata sabato dall’Assessore alla Qualità della Vita Guido Bragato) e Castellanza (Palazzo Comunale). Simboli utili a ricordare (e ricordarsi) cosa il Panathlon abbia significato nel passato. E cosa voglia rappresentare nel futuro.                 

Giovanni Castiglioni

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