La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno in una notte di fine agosto. L’arbitro di punta della Provincia di Varese Daniele Minelli è stato dismesso dall’organico dei direttori di gara della CAN B. Dopo la vicenda che ha coinvolto Gavillucci, autore di un libro sulle questioni arbitrali, la storia si è ripetuta, se possibile con meccanismi ancora più oscuri anche per il nostro Daniele Minelli e il suo collega Niccolò Baroni di Firenze.
Una dismissione molto strana su cui dubbi e perplessità si erano annidati da subito. A quanto pare le stesse perplessità le ha avute anche Minelli tant’è che ha preso la decisione, insieme al suo collega Baroni di Firenze, di presentare ricorso nei confronti dell’Associazione Italiana Arbitri chiedendo il reintegro.

Le ombre sono molte e le luci pochissime se non inesistenti, in un momento storico particolare per il nostro Paese e anche per l’AIA. A breve ci saranno le elezioni del nuovo Presidente Nazionale: Trentalange dovrebbe sfidare Nicchi che, tra l’altro, ha già fatto tre mandati in un sistema che avrebbe bisogno di avvicendamenti, vista anche la situazione difficile sta vivendo il movimento arbitri. Casualmente le cose strane avvengono sempre in concomitanza di appuntamenti a sfondo politico che nulla hanno a che vedere, purtroppo, con le prestazioni sul campo e quindi con lo sport. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina…

La carriera di Minelli, che più volte vi abbiamo raccontato con orgoglio anche sul nostro sito, parla chiaro ed è quindi normale che ci sorgano i dubbi. Primo in graduatoria nel passaggio dal Comitato Regionale Lombardia alla CAI, primo in graduatoria in Italia dalla Serie D alla Serie C, secondo in graduatoria in Italia dalla Serie C alla Serie B, primo ad esordire in Serie A dopo sole 7 gare arbitrate nel campionato cadetto al suo primo anno di Serie B e dopo aver iniziato con sei mesi di ritardo rispetto ai suoi colleghi per problemi di salute. Numerose gare di cartello dirette in carriera tra cui la Finale di Play Off di ritorno di Prima Divisone (Ex C1) tra Latina e Pisa e numerosi anche i premi e gli attestati di stima ricevuti.
Molto ‘curioso” e strano questo suo improvviso ‘declino’, legato al fatto che proprio Minelli ha fatto la sua ultima apparizione in campo come quarto uomo nella Semifinale di Ritorno dei Play Off di Serie B Pordenone-Frosinone. Ricordiamo che, qualora si fosse fatto male l’arbitro centrale, sarebbe toccato a lui il compito di arbitrare la partita. Sembra quindi stranissimo che l’AIA abbia designato un arbitro per questo importante ruolo sapendo che di lì a poco lo avrebbe dismesso perché ritenuto non più idoneo al campionato stesso.

Una ulteriore analisi va fatta anche sulla scelta dei due arbitri da dismettere. E’ stato regolare il comportamento con Minelli e Baroni? Di norma chi avrebbe dovuto salutare la CAN B erano un arbitro che avrebbe dovuto finire per raggiunti limiti di permanenza nel ruolo (8 anni) e l’ultimo in graduatoria (nessuno dei due lo era).
Suona davvero strano che l’associazione che per antonomasia deve far rispettare le regole sia lei stessa la prima che sembra non rispettare le sue…

La Serie B avrebbe voluto inserire l’utilizzo del Var ad inizio del girone di ritorno della stagione in corso. Nel verbale di Lega datato 09/12/2020 viene però detto che la Var in Serie B non potrà partire ad inizio girone di ritorno, com’era stato previsto e approvato da tutti i presidenti di società e fortemente voluto dal Presidente della Lega di Serie B Mauro Balata, causa “L’INSUFFICIENZA DI ORGANICO DEGLI ARBITRI PER LA PARTENZA DELLO STRUMENTO TECNOLOGICO FIN DAL GIRONE DI RITORNO”.
Un ulteriore paradosso rappresento anche dalle dichiarazioni del presidente uscente Marcello Nicchi che, proprio per giustificare che il progetto Var in Serie B non sarebbe partito, in diverse trasmissioni radiofoniche ha ribadito l’insufficienza dell’organico. E’ quindi per noi lecito pensare che qualcosa non torni: era davvero necessario dismettere due arbitri se, com’è evidente, sono invece necessari?

L’Associazione Italiana Arbitri, anche in termini di reclutamento, non sta vivendo i migliori anni della sua centenaria storia, visti anche i numerosi appelli fatti anche dalla Sezione di Varese, in cui è nato e cresciuto Minelli che ha sempre ricoperto ruoli all’interno del Consiglio Direttivo ed è sempre stato esempio positivo da seguire per i giovani colleghi. Permettetecelo: siamo convinti che anche queste vicende possano essere una delle cause di queste mancanze di ‘vocazione’.
Tirando le somme, se questi sono i modi di trattare i propri associati che arrivano a far sì che l’attività arbitrale, dopo anni di sacrifici, diventi il loro lavoro qualche domanda prima di intraprendere questa strada converrebbe farsela…

Michele Marocco

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