Voltare pagina in fretta non è certamente facile, ma è da questi passaggi che si valuta la maturazione di una squadra e il Città di Varese dovrà essere bravo ad archiviare la beffa di Novara e riprendere la sua marcia contro un Gozzano lanciato dalla prima vittoria stagionale.

Mercoledì 6 ottobre alle ore 15.00 al “Franco Ossola” andrà in scena la 4^ Giornata del Girone A di Serie D e il Varese ha tutta l’intenzione di reagire davanti al proprio pubblico. “Dopo Novara c’è stata molta delusione e tanto silenzio comincia Ezio Rossi – perché era una partita a cui tenevamo particolarmente e lo abbiamo dimostrato sul campo. Abbiamo perso per peccati di gioventù, ma dobbiamo reagire e vedremo domani se saremo riusciti ad assimilare la botta”.

Il Gozzano non è certamente la squadra più facile per ripartire e Rossi lo sa bene: “Affrontiamo una squadra forte che ha caratteristiche diverse dal Novara: vivono meno sulle individualità e provano a costruire tanto gioco. Pur non essendosi iscritti in Serie C non partecipano alla D tanto per far presenza e, rispetto allo scorso anno, giocano molto meglio avendo preso gente di assoluto livello per la categoria”.

I piemontesi, dopo due pareggi iniziali, hanno trovato la loro prima vittoria contro il Ligorna. Un bene o un male? “Difficile a dirsi – risponde Rossi – perché ogni partita e ogni risultato dà qualcosa di diverso. Noi arriviamo con la rabbia e la voglia di reagire, mentre loro hanno acquistato fiducia, consapevolezza e serenità. Vedremo domani sul campo chi avrà la meglio”.

Dopo aver affrontato un modulo più o meno simile al 3-4-1-2 del Varese (il 3-5-2 del Novara) ecco una squadra che gioca in maniera completamente diversa. Alla luce del 4-2-3-1 abituale del Gozzano, Rossi si aspetta una partita meno bloccata rispetto a domenica: “Credo che sarà un match aperto fin dall’inizio. Loro cercheranno di sfruttare i nostri punti deboli, noi dovremo esser bravi a fare altrettanto”.

Contro il Novara è mancato qualcosa davanti e, in ottica turnover, Rossi promette tre cambi rispetto alla formazione titolare. “Io credo che per crescere i giocatori debbano imparare dagli avversari e dalle sconfitte. Se io fossi un attaccante vorrei imparare da Vuthaj: è stato una belva, bravo tecnicamente, veloce e dotato di quella cazzimma che ti fa diventare giocatore vero. Alcuni ragazzi devono acquisire in fretta la cattiveria agonistica, fondamentale per la loro crescita. Disabato e Piraccini? Quest’ultimo sta acquisendo sempre più minuti nelle gambe e domenica ha fatto vedere non solo le sue qualità ma la sua grande intelligenza tattica. Disabato verrà in panchina, ha fatto una sgambata importante con la Juniores sabato scorso, e potrebbe essere impiegato qualche minuto”.

Plausibile dunque vedere un reparto offensivo diverso: Di Renzo, confermatissimo, sarà affiancato da uno fra Mamah, Minaj (più orientato verso la panchina) o Aiolfi (possibile outsider), mentre sulla trequarti agirà pastore. D’Orazio e Cantatore chiamati agli straordinari in mezzo (difficile ma non impossibile l’impiego di Leonardo Baggio dal primo minuto), mentre sulla sinistra tornerà Tosi con Premoli confermato a destra. Intoccabile il pacchetto difensivo, anche se non è da escludere l’arretramento di Premoli (con Alessandro Baggio a destra) per far rifiatare uno tra Mapelli, Monticone e Parpinel. Priori ancora una volta a difesa dei pali biancorossi.

Per concludere una riflessione. L’ultima giornata ha dimostrato in maniera incontrovertibile ciò che Rossi sosteneva dall’inizio dell’estate: il campionato è assolutamente equilibrato e ogni sfida è indecifrabile alla vigilia. “Lavagnese e Sestri Levante sono ancora a quota 0 – spiega Rossi – ma chiunque le abbia viste giocare sa che non è la classifica che meritano. Io continuo a vedere tanto equilibrio; poi è ovvio che nel calcio siano le questioni psicologiche a far cambiare i momenti di una stagione e nel corso del campionato ci divertiremo. Noi dovremo essere bravi a trovare un nostro equilibrio e mantenerlo”.

Matteo Carraro

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