Era inevitabile che qualcosa succedesse. La rissa post Varese-Imperia che ha coinvolto Alessandro Lupo, mister espulso e posizionato sotto la tribuna per seguire la gara, e le sue dichiarazioni post partita hanno provocato la reazione del mondo social biancorosso e della società che ha diffuso un comunicato:
Il Città di Varese prende atto di quanto dichiarato dall’allenatore dell’Imperia Alessandro Lupo su quanto accaduto ieri a fine gara e ritiene di dover puntualizzare alcune cose:
1) Dopo l’espulsione dal campo di gioco il nostro dirigente accompagnatore Neto Pereira, peraltro del tutto estraneo ad ogni polemica, si è accomodato, come previsto dal regolamento, negli spogliatoi. Alessandro Lupo si è più volte rifiutato di lasciare il rettangolo di gioco ed è stato infine accompagnato fuori, su richiesta dell’arbitro, da parte del personale di servizio presente. Gli è stato chiesto di andare negli spogliatoi, ma si è rifiutato restando quindi nell’area fra la tribuna e la recinzione del campo di gioco.
2) Per tutto il tempo intercorso fra l’espulsione e la fine della gara Alessandro Lupo ha dato ripetutamente in escandescenze. Al fischio finale si è quindi scagliato in direzione di Andrea Scandola provocandolo con gesti e parole offensive. Si è quindi diretto verso il cancello di sicurezza che, come da normativa, era accostato ma non chiuso a chiave. Ha quindi sfilato il perno ed è rientrato in campo provando a raggiungere la panchina del Città di Varese venendo prontamente bloccato dal personale di servizio che, in modo professionale e attento, lo ha fermato prima che la situazione degenerasse ulteriormente.
Non corrisponde al vero che Alessandro Lupo sia stato colpito da alcun pugno da parte di chichessia. C’è stato un alterco con Andrea Scandola, consulente di mercato della nostra società, dovuto al comportamento inqualificabile tenuto e che, comunque, non ha visto alcun contatto fisico fra i due. Questo anche grazie all’immediato intervento di alcune persone che Alessandro Lupo, leggendo le sue dichiarazioni, non ha individuato correttamente. Si tratta di personale in servizio presso l’ufficio DIGOS della Questura di Varese che, in borghese, stavano svolgendo il loro servizio come da richiesta della nostra società. Successivamente sono intervenuti anche operanti in divisa che hanno provveduto a fare in modo che Alessandro Lupo fosse condotto negli spogliatoi.
Di tutto quanto riportato esistono numerose fotografie, ma soprattutto le riprese video effettuate dalle forze dell’ordine.
Si ritiene di poter quindi richiedere a Alessandro Lupo di astenersi dal rilasciare dichiarazioni inesatte e fantasiose che possano provocare un danno di immagine per la nostra società e, possibilmente, di meglio specificare quanto accaduto chiarendo come nessuno lo abbia aggredito, tantomeno il personale di pubblica sicurezza intervenuto, e riconoscendo la professionalità del personale di servizio che lo ha bloccato quando, dopo aver effettuato quella che altro non è che una invasione di campo da parte di una persona che avrebbe dovuto allontanarsi dal rettangolo di gioco, avrebbe potuto ulterioremente aggravare la situazione propria e altrui.
In mancanza saremo costretti, previa acquisizione dei filmati effettuati, a tutelare la nostra onorabilità prendendo le opportune misure di fronte alle autorità sportive e civili.
Redazione