In attesa del ritorno in campo della Openjobmetis, che avverrà tra una settimana sul parquet casalingo dell’Enerxenia Arena per la cruciale sfida salvezza contro la Dolomiti Energia Trento, in casa biancorossa non mancano gli spunti e le attività di cui parlare.
In primo piano, da un paio di giorni a questa parte, vi è l’iniziativa SOLD OUT DI PASSIONE, lanciata della società sotto l’egida e l’idea del trust dei tifosi Il Basket Siamo Noi con la quale è possibile acquistare da parte dei support biancorossi una sagoma cartonata con la quale riempire i seggiolini vuoti del palazzetto. Sono bastati due giorni e l’iniziativa ha spopolato in maniera concreta.

Infatti, nelle sole prime 48 ore di sviluppo, si parla già di quasi 300 adesioni per una proposta destinata a crescere sempre più sotto il sostegno spassionato dei tifosi che non perdono mai la voglia di sostenere i propri beniamini. 
Così, dopo la lotteria di Natale che, oltre che creare grande aggregamento e senso di vicinanza a tutta la squadra, ha portato ben 50.000 euro nelle casse della società, dopo i lavori di pulizia e sistemazione degli ingressi del palazzetto, ora Il Basket Siamo Noi si prodiga in questa nuova attività per dare linfa e sostegno alla società in un momento di difficoltà economica evidente.

Il presidente del Trust Umberto Argieri racconta com’è nata questa idea ed esprime tutta la sua soddisfazione per la risposta avuta. Com’è nata l’idea di questa iniziativa?
“Tutti i lunedì facciamo le riunioni di direttivo e uno dei temi principali è di dare un sostegno economico a Pallacanestro Varese. Quando qualche settimana fa è diventata chiara la necessità di reperire risorse per coprire il buco degli incassi da botteghino abbiamo deciso di attivarci. Tutti in società stanno facendo la loro parte e anche di più, anche se non è un momento facile a livello economico per nessuno. Ecco che allora abbiamo deciso di scendere in campo noi e, un po’ come abbiamo fatto con la Lotteria di Natale, abbiamo pensato a quest’iniziativa che nasce dalla passione. Una passione che non deve rimanere solo nella testa e nel cuore di noi tifosi, ma diventare concreta. Non è un’idea nata solo con il senso di recuperare soldi, assolutamente no, ma anzi il messaggio che vogliamo dare, come tutte le iniziative che facciamo, è quello di stimolare l’appartenenza che oggi non possiamo trasferire al palazzetto. Possiamo però dimostrare di essere compatti e uniti dando un segnale forte a società, squadra e alla nostra storia”.

Quali sono stati i primi riscontri?
“Nella sola giornata di giovedì abbiamo chiuso con circa 200 adesioni e ieri ne sono arrivate quasi altre 100. Questo è il dato numerico ad oggi, ma questo flusso è destinato a durare e crescere anche nei prossimi giorni. E’ una grande incognita sapere che risultato raggiungeremo alla fine, ma già la risposta di questi primi due giorni non è affatto male. Abbiamo avuto molti feedback sui social e sui nostri canali comunicativi e questa è la conferma di quanto sia piaciuta questa iniziativa, sia in termini pratici che di concetto. E’ la prima volta che facciamo una cosa del genere e forse è piaciuto anche il fatto che non stiamo fermi a piangerci addosso ma siamo attivi e pronti a mobilitarci in gruppo per la causa”.

La squadra è un un periodo molto positivo e per certi versi entusiasmante. Cosa le rimane di queste ultime due vittorie e qual è l’umore dei tifosi in questo momento?
“E’ una squadra diversa quella che vediamo adesso in campo, che ha le caratteristiche giuste per piacere e per entusiasmare. Ci dà la sensazione di potercela fare davvero a salvarsi. Ultimamente i ragazzi hanno conquistato due vittorie dando l’idea di aver trovato la chimica giusta, non come in precedenza dove è accaduto che si ottenessero i due punti, ma rimaneva sempre quel senso di fragilità e casualità legata alla vittoria. L’idea dall’esterno è quella di un gruppo che, oltre alla forma fisica, ha trovato anche tanta forza mentale e questo è fondamentale. Ad esse si aggiunge anche il fatto di aver finalmente un equilibrio tattico in campo e una gerarchia nuova. La palla in campo circola che è davvero un piacere e questo permette non solo di avere un attacco più fluido, ma anche di trovare soluzioni più efficaci per poi poter segnare. E’ tutto molto più chiaro e definito e questo crea entusiasmo e gioia nei tifosi”.

Alessandro Burin

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