Oggi per tutta Varese e per il mondo del basket che si muove nella Città Giardino è stata una giornata particolare, perché finalmente, dopo due rinvii causa maltempo, è andata in scena l’inaugurazione del primo campetto da minibasket cittadino, ai Giardini Estensi, nel segno de Il Basket Siamo Noi, tra divertimento, gioco, inclusione e tanta, tantissima passione per lo sport con la palla a spicchi.

Questo evento è stato il mondo per dare vita ad un nuovo inizio per il basket in città, perché si sa che per avere case solide ci vogliono ottime fondamenta e allora quali meglio delle nuove leve del basket che possano usufruire e divertirsi in un campetto a misura di bambino, fatto per loro. Un campetto che è anche simbolo di inclusione, contro le barriere che spesso si creano nel vivere quotidiano di una società sempre più divisa.

Valori alla base di questo progetto, l’unione tra bambini anche autistici, con la presenza delle associazioni Spazio Blu e Fondazione Piatti, che quasi passano in secondo piano, perché tanto tutti i bambini si ritrovano insieme a giocare senza alcuna disparità. Un grande orgoglio per il trust dei tifosi biancorossi che, nelle parole di Paola Biancheri, descrive così il progetto e la giornata: “Oggi realizziamo uno dei nostri sogni. Un campetto da minibasket prima a Varese non c’era ed ora si. Grazie al Comune che ha patrocinato e ha fornito il paternariato all’iniziativa. Il contesto è spettacolare, la realizzazione della giornata di oggi altrettanto. Si unisce la nostra passione per il basket all’amore per il territorio, oltre che unire tante realtà e creare sinergia tra di esse. Abbiamo avuto la fortuna di collaborare con Lindt Factory Outlet che ha sponsorizzato l’evento. Abbiamo avuto la collaborazione con Coop Lombardia che ha fornito gadget per i bambini e ovviamente la collaborazione della fondazione Renato Piatti Onlus e Spazio Blu. Il messaggio di inclusione che deve uscire da oggi è un forte segno di rispetto e di cultura, che per noi va dall’includere i bambini e ragazzi di ogni età, colore, cultura senza differenze ma uniti tutti sotto la grande passione per il basket, che è alla base di tutto”.

Una giornata di gioco e divertimento guidata da Gianni Chiapparo, emozionato per la realizzazione di questo importante progetto, lui che vive con i bambini del minibasket ogni giorno: “La felicità per questo progetto speriamo di leggerla nel viso di bambini e ragazzi oggi. E’ una bellissima sensazione vedere un campetto da minibasket in questa location, come dicono i giovani. Io ricordo che qua quando io ero giovane venivano a pattinare. E’ molto bello aver coinvolto i bambini autistici, farli giocare tutti insieme. E’ una gioia immensa, che ti trasmettono loro, soprattutto dopo questo tempo che sono stati fermi. Tempo perso, che non recuperiamo, però ora sta a noi farli tornare a far divertire, giocando, insegnandogli pallacanestro, facendoli lavorare con un criterio corretto, cercando di rimarginare questa cicatrice”.

Bambini, genitori, famiglie, unite sotto il segno di questo grande evento, reso ancor più significativo dalla presenza di grandi figure del basket varesino, del passato e del presente, come Aldo Ossola, istituzione del basket varesino e nazionale: “Penso che questo campetto sia una cosa importante. Dobbiamo cercare di curare questo settore giovanile. Sono stufo si vedere così tanti americani, vorrei vedere qualche italiano in più giocare in Serie A. Sul piano piscologico è bellissimo vedere l’inclusione di oggi per far capire ai bambini che stanno bene la fortuna che hanno”. Un Ossola che si lascia andare anche ad una considerazione sulla Openjobmetis che domani vivrà il derby con Milano: “Cambiando tanto ogni anno è difficile trovare la chimica giusta. Se salterà fuori qualcosa di buono lo si vedrà più avanti, bisogna avere un po’ di pazienza, anche perché mettere insieme degli italiani è difficile, farlo con persone che arrivano da parti diverse del mondo lo è ancora di più”.

Non solo Ossola, presenti anche Meneghin e Vescovi, in una reunion con Chiapparo di chi ha scritto pagine indimenticabili del basket a Varese, quello scudettato da far emozionare, affiancati da chi prova ormai da 6 anni a scriverne di altrettanto forti con la maglia biancorossa, ovvero capitan Ferrero che tra origami e foto con i bambini, racconta così la felicità di partecipare a questa giornata, con un piccolo pensiero sul derby di domani: “Ho avuto la fortuna da piccolo di crescere nei campetti a Bra ma mai in uno da minibasket. Secondo me è una bellissima iniziativa soprattutto per i ragazzi che se scoprono lo sport prima hanno più tempo poi per coltivare questa passione, a prescindere che diventino poi giocatori o meno. Faccio grandissimi complimenti a Il Basket Siamo Noi che con queste iniziative danno tanto alla città . Non è solo basket ma è un modo per tornare a stare insieme. Quando ci si avvicina ad uno sport viene coinvolto non solo il ragazzo ma la famiglia intera, questo crea un movimento e penso sia il modo migliore per far crescere tutto il mondo basket, un po’ com’è successo a me, con la mia famiglia ed i miei amici che erano estranei alla pallacanestro. Questo poi si rispecchia anche nella passione che il pubblico ha di seguire il nostro sport. Domani sono felicissimo che ci sarà il sold out della massima capienza disponibile ad oggi per la partita, che sarà durissima ma nella quale cercheremo di fare il massimo. Dovremo tornare a giocare con grande energia com’è stato contro Brescia”.

Alessandro Burin

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