La bomba lanciata questa mattina da La Gazzetta dello Sport su un prossimo passaggio della guida tecnica dell’Italbasket dalle mani di coach Meo Sacchetti a quelle di Ettore Messina dopo il preolimpico ha scatenato un vero e proprio dibattito nel mondo della pallacanestro italiana ed, in particolare, in quello della Pallacanestro Varese che potrebbe venirne coinvolto in maniera diretta. Ma andiamo per gradi.

Il cambio alla guida della Nazionale sembra una conseguenza diretta di diversi fattori che, negli ultimi tempi, stanno portando il Presidente della FIP, Gianni Petrucci, ed il direttore del settore squadre nazionali, Salvatore Trainotti, a riflettere in maniera concreta sul futuro della guida tecnica dell’Italbasket e puntare su un coach come Messina, ossia l’elite del basket nostrano. Cercherebbe di migliorare la precedente esperienza sulla panchina azzurra dell’attuale coach dell’Armani Exchange, quella del 2016, quando fallì l’accesso ai giochi Olimpici di Rio nella nefasta sfida di Torino contro la Croazia.

Un conto aperto che sia l’allenatore siciliano che il presidente Petrucci vorrebbero andare a chiudere e riscattare con una nuova esperienza insieme. Idea, e forse qualcosa già di più, avvalorata dagli ultimi avvicendamenti nello staff di Sacchetti, con il cambio di due dei suoi collaboratori negli ultimi giorni, il varesino Paolo ContiMassimo Maffezzoli, a favore di un trio, Bucchi, Galbiati, Fois, quest’ultimo da anni collaboratore dello staff azzurro e molto vicino a Messina che lo volle già ai tempi del suo secondo periodo azzurro. Unico a salvarsi è stato Lele Molin, storico braccio destra di Messina nel corso degli anni.

Una situazione che, per quanto si stata fatta passare come sviluppata di comune accordo con l’attuale coach degli azzurri, fa capire chiaramente quanto il cambiamento sia già in atto a causa anche di alcune scelte che non sarebbero piaciute a Petrucci e risultati, come le ultime due sconfitte nella bolla di Perm valide per la qualificazione agli Europei del 2022, ai quali, è giusto ricordare, l’Italia era già qualificata come Paese ospitante e comunque arrivata al termine del girone a chiuso con gli stetti punti della Russia. Sacchetti ha testato vari giovani e nuove idee proprio l’ultima bolla.

La scelta non sarebbe dettata dai risultati, visto che Sacchetti ha centrato l’obiettivo Mondiali in Cina dopo molti anni di assenza da parte degli azzurri, l’Italia ci sarà all’Europeo del 2022 ed è in piena corsa per i giochi di Tokyo, che allungherebbero l’incarico del coach, varesino di adozione, fino al termine della manifestazione.

Tutta questa situazione non può che alimentare una grandissima suggestione in casa Pallacanestro Varese. Qualche settimana fa si parlava di come Sacchetti stesse vivendo da un po’ di tempo a Gavirate, e la cosa aveva già scatenato le fantasie dei tifosi che sarebbero entusiasti di un suo arrivo, vista la storia, lo status ed il prestigio dell’allenatore cittadino onorario della Città Giardino con i colori biancorossi.
Tutte fantasie che si fanno sempre più forti dopo questo scenario ma che ad oggi, oggettivamente, trovano poco riscontro in una situazione societaria e sportiva davvero complicata per Varese.

Varese lotta tra i problemi economici causati dal covid e la rincorsa salvezza che la vede all’ultimo posto in classifica, con la prospettiva di un finale di stagione da vivere tutto d’un fiato fino all’ultima giornata per salvare il salvabile di un’annata davvero complicata. Da qui deriva la difficoltà di pensare un progetto in mano al Meo che, a livello economico e di tasso tecnico della squadra, farebbe delle legittime richieste che, nel malaugurato caso in cui la Openjobemtis dovesse retrocedere, sarebbe difficile poter accontentare.
D’altro canto invece, se Bulleri riuscisse a centrare l’obiettivo salvezza, è plausibile pensare che il Toto Bulgheroni, suo sponsor fin dai primi giorni e che ha difeso l’allenatore di Cecina con le unghie e con i denti, voglia dargli un’altra possibilità, con la prospettiva di vivere una stagione meno travagliata di questa.

E’ chiaro che il progetto Sacchetti stimola molto per dare continuità a quella linea di italianità e di crescita costante dei giovani che Varese vuole perseguire con forza, come fatto dallo stesso Meo a Cremona, e che potrebbe rilanciare sensibilmente due dei suoi ex giocatori, Ruzzier e De Vico, che oggi a Varese qualche problema lo stanno trovando. Accanto a loro, però, ovviamente servirebbe un novero di individualità importanti su cui costruire subito le basi solide di una nuova realtà varesina.
Sarebbe un progetto nel quale Sacchetti avrebbe un ruolo centrale e di massima importanza, non solo come allenatore ma anche come uomo determinante in termini di scelte sul mercato e forse proprio questa prospettiva di grande uomo a capo di quel suo grande amore che è la Pallacanestro Varese potrebbe farlo ricredere anche nel caso di ripartire da un anno di A2.

Dipenderà tutto dal finale di stagione di una Varese che è concentrata solo sul campo per salvare la stagione e magari alimentare ciò che oggi è un affascinante suggestione di primavera.

Alessandro Burin
(foto Valentino Orsini)

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