L’Italia ha corso seriamente il rischio di non essere rappresentata alle Olimpiadi di Tokyo della prossima estate. Gli azzurri avrebbero potuto gareggiare regolarmente ma non sotto la bandiera tricolore bensì sotto quella bianca olimpica, proprio come è accaduto a Mosca ’80 per motivi di boicottaggio internazionale e come accadrà tra pochi mesi alla Russia per aspetti legati al doping.
A porre fine a questo incubo proprio il giorno prima della riunione dell’esecutivo del Cio a Losanna (l’incontro si terrà domani pomeriggio) è stato questa mattina il Consiglio dei ministri che ha approvato un decreto legge sull’autonomia del Coni. “Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto contenente le norme che sanciscono l’autonomia del Comitato olimpico nazionale italiano. Ora l’ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l’Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019?, sono le parole del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.

Ma perchè l’Italia è andata ad un passo dall’essere esclusa dai Giochi Olimpici? Perchè l’inno di Mameli avrebbe potuto non risuonare in Giappone né la nostra bandiera sventolare?
I motivi sono da ricondurre all’autonomia del Comitato Olimpico Italiano rispetto alla politica che non è così da oltre due anni. Alla fine del 2018, infatti, sotto il primo governo Conte (coalizione M5S-Lega) e quando il leghista varesino Giancarlo Giorgetti era Ministro dello Sport è stata approvata la Legge di Stabilità nella quale si è deciso che la società Sport e Salute sostituisse il Coni nel distribuire i finanziamenti pubblici alle federazioni sportive.
Sport e Salute, però, è a tutti gli effetti una società del Governo e ciò viola la Carta Olimpica, ossia l’insieme di regole e linee guida per l’organizzazione dei Giochi olimpici che dice chiaramente che un comitato olimpico nazionale (il Coni) non possa dipendere da una società del Governo ma debba essere politicamente neutrale.

Nonostante le ripetute segnalazioni del Cio al Governo italiano, fino a stamattina non è stato fatto nulla e niente è cambiato. Il Cio non ha mai ricevuto risposte alle numerose lettere inviate. Proprio nell’ultimo giorno utile per evitare sanzioni da parte del Cio, il Governo ha risolto la questione in extremis con un decreto legge immediato.
Sospiro di sollievo per l’Italia e per gli azzurri potranno gareggiare alle Olimpiadi, il sogno di ogni atleta, sotto l’insegna del loro Paese.

Redazione

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