![javorcic](https://varesesport.com/wp-content/uploads/2021/02/javorcic-696x456.png)
Ma cos’è quest’approccio? Uno dei must assoluti della dialettica pallonara è anche il segreto del successo della Pro Patria. Come debitamente sviscerato da Ivan Javorcic nel post partita del “Porta Elisa”: “Ci aspettavamo una partita così. Mi interessava molto la mentalità, l’approccio a questa gara perché avevamo speso molto con il Renate. Siamo entrati da grande squadra su un campo pesante e abbiamo ottenuto un vantaggio importante che abbiamo gestito. La Lucchese è una squadra viva, che lotta e ci ha messo un po’ in difficoltà. Proseguiamo la nostra serie. Ci fa piacere avere vinto qui dopo quasi 60 anni. Se possiamo dare una mano a migliorare questi aspetti per i nostri tifosi, lo facciamo volentieri. Dobbiamo essere consapevoli di giocare sempre al massimo delle nostre possibilità. Non è semplice. Portare a casa questi 3 punti non era scontato. Il gol preso? Dobbiamo accettarlo. Questa squadra è comunque eccezionale. Ora resettiamo e da domani prepariamo la Pergolettese. Sono contento per Brignoli che ha sofferto tanto e ora sta lavorando con più continuità”.
![](https://varesesport.com/wp-content/uploads/2021/02/brignoli-pro-patria-conferenza-stampa-a-lucca.png)
Non fiori ma opere di bene. Nello specifico, l’omissione di regalo di Tommaso Brignoli. Per il compleanno, la di lui mamma dovrà accontentarsi di un gol da 3 punti: “La dedica è per la mia famiglia e per mia mamma in particolare che ha compiuto gli anni due giorni fa e ho dimenticato di farle il regalo”.
Sistemate le vertenze famigliari, l’8 biancoblu si dedica all’analisi della prova personale: “Sono davvero contento. Più che per il gol, per la prestazione e per il fatto che sono riuscito a dare continuità. Cosa che ho fatto fatica a trovare negli ultimi periodi. Sto lavorando per continuare così, su questa strada. Mi trovo benissimo nel gruppo e avverto questa fiducia che sicuramente mi aiuta. Sia da parte della società che della squadra. Soprattutto nei momenti difficili. Il lavoro di noi centrocampisti è molto dispendioso ma lo facciamo volentieri. Per la squadra ma anche per noi stessi perché, come si è dimostrato oggi con me e Nicco, pressare e recuperare palla ci permette di andare in gol. Dove devo migliorare? Nel durare più a lungo. Anche oggi sono arrivato allo stremo delle forze. L’abbraccio finale dopo ogni partita? C’è grande complicità. Ci aiuta molto”.
Giovanni Castiglioni
(Interviste a cura Aurora Pro Patria 1919 Official)