Consueta giornata di antivigilia di campionato in casa Openjobmetis Varese ma di vigilia per tutti gli altri, con le parole in conferenza stampa pre partita dei biancorossi a presentare la sfida di domenica sera alle ore 19:00 contro la Dolomiti Energia Trento.
Una partita che arriva in un momento delicatissimo per la OJM, con il caos spogliatoio che porterà alla rescissione contrattuale con John Egbunu, in attesa solo di ufficialità da parte del club ed il nuovo problema covid-19 che ha investito la squadra in attesa degli esiti dei tamponi molecolari eseguiti stamane, con la speranza di aver scongiurato nuovi focolai dopo un caso di positività riscontrato nel gruppo squadra ieri con un test antigenico.
In tutto questo contesto, che di natalizio ha ben poco, a presentare la partita con Trento, forse decisiva anche per il futuro di coach Vertemati, ci pensa il Responsabile Scouting Matteo Jemoli, che ha le idee molto precise su quale tipo di avversario Varese incontrerà e su dove i biancorossi dovranno vincere la partita: “Veniamo da una gara giocata a Sassari in cui siamo stati molto bravi da un punto di vista offensivo trovando buone soluzioni da Keene e Kell. Ddifensivamente parlando, invece, dobbiamo fare ancora passi avanti, soprattutto sotto il profilo dei rimbalzi. Contro il Banco di Sardegna, infatti, abbiamo concesso troppe seconde opportunità ai nostri avversari che alla fine si sono rivelate decisive per il risultato finale. Domenica ci aspetta una gara altrettanto difficile contro Trento, squadra molto fisica ed atletica che ama correre e mettere la palla in post basso. Dovremo essere bravi a toglier loro queste due situazioni, in particolare la seconda, perché sono abili a crearsi tiri sia in avvicinamento che da tre punti. Inoltre, dovremo prestare attenzione lontano dalla palla, perché amano muoversi molto di squadra. Se riusciamo a limitarli in queste situazioni, dovremo essere capaci, a differenza di quanto successo contro Sassari, a concretizzare tutto il lavoro difensivo vincendo la lotta a rimbalzo”.
Alessandro Burin
