
È arrivato pure a Jerago il momento tanto atteso, dai ragazzi e non solo, della ripresa degli allenamenti. “Abbiamo ricominciato in sicurezza – spiega Ettore Azzolin, responsabile del settore giovanile – con tutte le norme vigenti ed evitando le partitelle e il contatto tra i ragazzi. Ci sembrava giusto riprendere per i ragazzi perché hanno voglia e sarebbe ipocrita dire che non si trovano in giro a giocare”.
Un inizio che fa sorridere tutte le annate giovanili della Jeraghese e che li vede sui campi con un allenamento a settimana: “Per il momento è una volta per un’ora, visto che molte cose non si possono fare ma pensiamo prossimamente di farne due alla settimana. Gli allenamenti sono al sabato e ogni squadra arriva ad una distanza di mezz’ora l’una dall’altra oppure ce ne sono due in contemporanea – prosegue in direzione circa i modi in cui vengono svolti gli allenamenti –. Usiamo le due metà campo e abbiamo la fortuna di avere una struttura comoda per questa situazione, avendo l’ingresso e l’uscita in due parti opposte evitando così di creare assembramenti e il rischio di contatti diretti è quasi pari allo zero”.
Ottima la risposta di partecipazione da parte dei ragazzi e delle loro famiglie, a dimostrazione di quanto il campo, come lo sport in generale, sia una parte fondamentale nella vita e processo di crescita di ogni bambino: “Siamo vicini al 100% dell’adesione, non vedevano l’ora. C’è da aggiungere che abbiamo la regola che chi non sta bene, come un raffreddore, non viene e sta a casa. Facciamo appunto il sabato mattina o nel primo pomeriggio per evitare gli orari serali – continua Ettore precisando che la regola degli spogliatoi inutilizzabili non è una problematica –. Adesso le temperature stanno migliorando e vediamo se iniziare da settimana prossima gli allenamenti anche alle 18, naturalmente se le temperature lo permetteranno. I ragazzi salgono subito in macchina e abitano tutti qui in zona, quindi penso sia sostenibile come decisione”.
E per i prossimi mesi? I campus estivi e i tornei ci saranno? “Ci si adatterà a quello che si potrà fare. Adesso penso sia prematuro organizzare qualcosa ma è ovvio che nel momento in cui la situazione Covid lo permetterà ci prepareremo. Ho già sentito un’azienda che potrà fornirci i tamponi, quindi, a livello societario ci muoveremo con quelle che saranno le future disposizioni”.
Ormai la ripresa dei campionati è una possibilità assai remota e, data la situazione epidemiologica nel nostro Paese, la maggior parte propende nel pensare che sia la scelta migliore, come Ettore: “In ogni caso penso sia giusto, a livello generale, non concludere i campionati. È più rischio che altro, non è morale ed etico. Magari qualche torneo più avanti, vaccini permettendo. La speranza, tuttavia, c’è sempre ovviamente”.
Roberta Sgarriglia