“Eh già, sembrava la fine del mondo, ma siamo ancora qua. Ci vuole abilità…”.
Maurizio “Bizio” Basilico, general manager del Legnano Basket, si traveste idealmente da Vasco Rossi e, orgogliosamente, prima la canta agli increduli, poi la suona  agli scettici: eh già, il Legnano è ancora qua. In serie B. 
Pronto, come da tradizione, a giocarsi una stagione da protagonista. Il notissimo dirigente legnanese, da sempre amico, fratello di sangue, compagno di avventure (e anche qualche, per fortuna rara, sventura…), consigliere privilegiato nonché elemento equilibratore del fumantino presidente Marco Tajana, dopo aver vissuto un paio d’anni nell’inferno della CGold, tira un sospiro di sollievo nel sapere che sabato sera, a Livorno, rivedrà all’opera la sua squadra in una categoria che considera congrua. 

“La sensazione, anzi, la certezza – dice Basilico – è di essersi lasciati alle spalle due anni non facili, davvero complicati in una categoria, la serie CGold che, mio parere, per come è strutturata e organizzata, è davvero poco attrattiva e per nulla entusiasmante. Quindi, non appena abbiamo avuto il sentore che potesse esserci una, seppur minima, possibilità di tornare in DNB l’abbiamo scandagliata alla grande. Così, ho chiesto al presidente Marco Tajana di guardarmi dritto negli occhi e di giurarmi che il ritorno in B non sarebbe stato un salto nel buio o, spiegata la questione in poche parole, che non ci sarebbero stati problemi di natura economica. E Marco, da persona seria, mi ha mostrato con chiarezza la situazione offrendomi garanzie concrete e solide certezze. Elementi che, in corso d’opera, sono stati ulteriormente puntellati grazie al’eccellente lavoro di Antonio Fagotti. Il nostro responsabile marketing infatti, sempre più a suo agio nel tessuto produttivo cittadino non solo ha recuperato numerosi nuovi sponsor e amici ma, di più, grazie ad una ormai fittissima rete di contatti è riuscito ad allargare il cerchio di coloro che sono disposti a darci una mano. Insomma, grazie al lavoro sinergico di Tajana e Fagotti abbiamo raggiunto in poco tempo la copertura economica adeguata per affrontare, armati di legittime ambizioni, l’agognato ritorno in DNB. A quel punto, è entrata in campo la cosiddetta “Squadra B”, quella formata dal sottoscritto, da coach Eliantonio e dai suoi assistenti Saini e Giglietti. Insieme, con un eccellente lavoro di gruppo abbiamo costruito ex-novo la squadra prodotto cercando di reperire sul mercato non solo i giocatori richiesti da Eliantonio, ma anche ragazzi che per caratteristiche umane, sembrano essere, ma lo saranno sicuramente, quelli adatti ad un ambiente appassionato e fortemente connotato con una florida attività giovanile. Insomma, alla fine posso dire che sono stati due di mesi di lavoro intenso, con alcune settimane piene dell’eccitazione e dell’entusiasmo senza le quali non potrei, ma soprattutto non farei mai questo mestiere”.

Ed ora, per la serie ci vuole abilità, i Knights sono classicamente attesi al via: quale obiettivo realistico ti senti di indicare ai tuoi giocatori?
“In tutta sincerità – continua Bizio -, devo dire che fino ad un paio di settimane fa non avevo ben presente quali potessero essere le potenzialità della nostra squadra. Tuttavia, da quando Marino ha fatto il suo ingresso a pieno regime nel gruppo tutto si è fatto più chiaro, quasi che la presenza di Tommy avesse spazzato via dubbi e incertezze al riguardo. Così, con un regista di altissimo profilo come Marino, capace di decidere una partita anche senza mettere un  punto a referto, non possiamo non pensare ai Knights come sicuri protagonisti anche nei prossimi playoff che, a questo punto, rappresentano il traguardo minimo da raggiungere”.

Che idea ti sei fatto sulla reale consistenza del girone?
“Prima di tutto è giusto sottolineare che la DNB è un campionato in costante ascesa in termini di valori tecnici, atletici, fisici e qualità di gioco. Un torneo lungo e davvero competitivo che mette a dura prova le capacità di dirigenti, staff tecnici e giocatori. Detto questo, e guardando al nostro traguardo, dico che Legnano deve assolutamente collocarsi in quel gruppetto di squadre – Livorno, Vigevano, Pavia, Piombino, Omegna – che, a bocce ferme, sembrano destinate, scongiuri del caso, ad un posizione nelle griglia della post-season. Il tutto, però, con la consapevolezza che ci sarà da lottare duro perché, per esempio, formazioni come Robur Varese, Borgomanero, Oleggio, l’altra Livorno dispongono di una buonissima “attrezzatura””. 

E Legnano, da squadra protagonista e di rango, è subito attesa nella “Fossa dei Leoni”, vedi il debutto a Livorno, formazione allenata da un idolo locale come coach Fantozzi e con giocatori come Ammannato (ex Pavia in A2), Casella (ex anche a Varese). 
“Il calendario ci vuole male perchè da squadra ancora da rodare, per di più priva di Cepic, avremmo gradito un approccio più morbido ma, tant’è: via il dente, via il dolore cercando di capire, contro quella che è giudicata la numero 1 del ranking, qual è il nostro valore attuale e, in prospettiva, quale sarà quello assoluto”.

Massimo Turconi
(foto Davide Giglietti)

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