Spettacolo e adrenalina pura. Non ci sono altre parole per descrivere la centesima edizione della Tre Valli Varesine che non poteva non parlare italiano: è doppietta azzurra con la vittoria di De Marchi che precede sul traguardo di via Sacco Davide Formolo. Decisivo l’ultimo giro: De Marchi e Formolo se ne vanno sulla salita di Casciago e resistono al forcing degli inseguitori arrivando a giocarsi il successo sul rettilineo davanti al Comune di Varese. La volata, tiratissima, premia il “Rosso di Buja” che regola il connazionale per qualche metro; terzo posto per lo sloveno Tadej Pogacar, grande favorito alla vigilia, frenato da una sfortunata foratura.

Gara animata fin da subito. Partenza da Busto Arisizio poco dopo le 12.00 e fuga che prende subito il largo grazie all’allungo di Erik Fetter (EOLO-Kometa), Matthew Holmes (Lotto Soudal), Robin Plamondon (Israel Start Up Nation) e Giulio Masotto (Vini Zabù). Il quartetto guadagna in fretta tre minuti sul gruppo e transita intorno all’ora di gara in Piazza Montegrappa tra gli applausi del pubblico che, nonostante la piaggia, non ha voluto perdersi un istante della corsa.

La “tranquilla” situazione all’inizio dei dieci giri del circuito varesino (i primi otto da 13km con l’ascesa di Montello, gli ultimi due da 25km con l’insidiosa salita di Casciago) non è però destinata a durare a lungo perché i big si muovono in fretta e il primo attacco è subito di quelli importanti. Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), autentico dominatore degli ultimi due Tour de France, vuole lasciare il segno nella sua prima partecipazione alla Tre Valli e attacca durante il secondo giro portandosi dietro Tim Wellens (Lotto-Soudal): i due riprendono in fretta i quattro e chiamano alla reazione gli altri.

Il primo a rompere gli indugi è Rigoberto Uran (EF Education Nippo) che trascina un gruppetto di inseguitori fino alla testa della corsa dove, a quattro giri dal termine, restano in sette: Pogacar, Wellens, Uran, Fetter, Nelson Oliveira (Movistar), Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty Gobert) e Davide Formolo, compagno di squadra del fenomeno sloveno classe ’98.

Dietro, però, non si danno per vinti e Vincenzo Nibali, non un nome qualsiasi, mette la sua Trek-Segafredo a tirare per recuperare il gap di oltre un minuto. Il forcing dello Squalo funziona e il gruppo inseguitori riesce di fatto a dimezzare lo svantaggio dai battistrada che restano in cinque dopo che Wellens e Fetter alzano bandiera bianca. Aurelien Paret-Peintre (Ag2R Citroen), Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation) ed Andreas Kron (Lotto-Soudal) ne approfittano per riportarsi sulla testa del gruppo dove, a sorpresa, perde contatto Pogacar: una sfortunata foratura compromette la corsa del campione sloveno che si affianca a Nibali tra gli inseguitori.

Davanti si studiano e, dopo il suono della campana (inizio dell’ultimo giro), cominciano gli attacchi: sul Montello Kron prova l’allungo, ma De Marchi lo chiude facendo da apripista per Formolo, Rota, Paret-Peintre e Oliveira mentre si stacca Uran. I sei davanti si studiano fino all’ascesa di Casciago dove De Marchi e Formolo prendono il largo. Dietro, invece, Pogacar non ci sta e scatta per ricucire il gap inaugurando dieci chilometri finali di tensione: due italiani davanti e il gruppo dietro a tirare.

La palpitante partita a scacchi tra le parti è vinta dai battistrada: sulla salita di Bobbiate gli inseguitori rosicchiano qualche secondo, ma non basta perché a far capolino dall’ultima curva sono proprio Formolo e De Marchi. Il friulano si posizione alle spalle di Formolo e lo brucia negli ultimi metri tagliando il traguardo a braccia alzate. Terzo posto con rimpianti per Pogacar che regola in scioltezza gli avversari nella volata dei battuti; senza quella foratura avrebbe potuto conquistare ben altro piazzamento.

Sta di fatto che la Tre Valli Varesine parla nuovamente italiano dopo il successo nel 2016 di Sonny Colbrelli. Menzione d’onore per il tainese Alessandro Covi (UAE Team Emirates) che termina al nono posto; per le future edizioni, occhio al talento classe ’98.

Matteo Carraro

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