Si è concluso da poco il Consiglio Federale della FIP, svoltosi presso il Salone d’Onore del Coni a Roma. Tanti si aspettavano potesse dare risposte e misure certe sulla ripartenza del sistema basket, ma invece ha lasciato tutto in sostanziale stand-by. Come si apprende dal comunicato sul sito della Federazione, il Consiglio Federale non ha limato tutti quei dubbi che si aggiravano intorno alla ripartenza di un movimento che avrebbe profondamente bisogno di concrete novità per rimettersi in piedi.
Diversi sono stati gli argomenti trattati, dai ringraziamenti per il prolifico lavoro svolto in questi mesi dal Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali e dal Capo di Dipartimento Michele Sciscioli, all’approvazione per i playoff 2021 dei protocolli sanitari anti covid-19 messi in campo finora, passando la nomina di Salvatore Trainotti come Capo Delegazione del team azzurro per il torneo Preolimpico di Belgrado che si svolgerà tra il 29 giugno e il 4 luglio, arrivando all’approvazione del bilancio consuntivo del 2020.

Ma i due punti sicuramente più importanti toccati del Consiglio sono stati la delega della FIP per il controllo delle società di Serie A che passa nelle mani dell’Agenzia delle Entrate e soprattutto il punto che viene fissato sui campionati. Tutti si attendevano una definitiva approvazione o comunque una modifica concreta del Manuale delle Licenze, presentando da Lega Basket nelle scorse settimane, ed invece così non è stato.

La FIP ha sottolineato come i diversi organici dei Campionati, per Statuto e regolamenti, siano di propria competenza e per la composizione degli stessi nella prossima stagione si farà riferimento alla delibera federale del luglio 2020. Nel comunicato redatto al termine della riunione, viene sottolineato come lo studio sulla sostenibilità dei diversi club componenti la LBA, dato in mano alla società terza di cui Petrucci aveva parlato nei giorni scorsi, Ernst & Young, ha prodotto solo profonde riflessioni nella Federazione, ma nessuna decisione immediata.

Infatti la FIP specifica come ogni tipo di possibile novità o cambiamento verrà studiato in concerto con tutte le Leghe entro il 30 settembre 2021, per poi valutare l’eventuale approvazione di nuove norme e di una nuova struttura degli attuali organici che avverrà a partire dall’annata 2022-2023, rimandando a tutti gli effetti di un anno il progetto impostato da Lega Basket.
Un progetto che dovrà portare alla rivisitazione degli eventuali organici nel conseguimento di obiettivi come il consolidamento della base economica delle società, la regolamentazione dell’interscambio tra i campionati con una progettualità a lungo termine, l’incentivazione degli investimenti sui Settore Giovanili, l’obbligatorietà per le società che intendono avviare un settore femminile di svolgere tale attività con la propria denominazione e non attraverso società terze con accordi di natura tecnico sportiva e l’introduzione di controlli in materia economico-finanziaria per le società partecipanti al Campionato di A1 Femminile.

Stando quindi a quanto emerso, vengono confermate le previsioni degli scorsi giorni di attesa e di valutazione rispetto ad un cambiamento così radicale del movimento. Al momento, quindi, non è prevista alcun tipo di possibilità di blocco delle retrocessioni e Cantù è condannata alla A2, campionato dove giocherà l’anno prossimo.

Alessandro Burin

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