E’ arrivata, sudata, insperata, colta con il coraggio, la compattezza ma soprattutto con tanta difesa, la vittoria della Openjobmetis.
Dopo 6 sconfitte consecutive, dopo un mese di stop forzato a causa del covid, dopo le tante critiche fatte alla fine la tanto attesa risposta dagli uomini del Bullo è arrivata, chiara ed irrevocabile e stavolta dice che Varese porta a casa una vittoria prestigiosa, che tra le mura amiche mancava addirittura dalla gara contro la Virtus Roma del 15 novembre, poi annullata per il ritiro dei capitolini dal campionato.

Una vittoria che tutti i tifosi varesini si augurano non sia solo un fuoco di paglia, come poi si è dimostrata essere quella ottenuta a Trento, ma che possa essere la prima della rimonta salvezza.
La Openjobmetis finalmente conduce una gara ordinata, concreta e nella quale mostra una solidità di idee e intenti ritrovata, soprattutto nel secondo tempo della gara, dove concede solo 31 punti ad un avversario, Brindisi, di alta caratura tecnica, nonostante fosse orfana di due pezzi da novanta come D’Angelo Harrison e Derek Willis.
Due assenze pesanti certo, ma raffrontate alle condizioni con le quali Varese si è avvicinata alla gara non sono niente ed anzi, la vera risposta che i biancorossi danno, in maniera inaspettata, arriva proprio dalla tenuta fisica. Perché Varese invece che calare con il passare dei minuti dimostra buona gamba, lucidità e soprattutto alza di molto il livello difensivo, nonostante tre quarti del gruppo sia appena rientrato dal covid-19.

Una partita che la Openjobmetis interpreta al meglio per trenta minuti, con la sola esclusione di un secondo quarto giocato non bene, ma soprattutto condizionato da una fase negativa dell’uomo punta della squadra, Luis Scola, che dimostra quanta fatica faccia a reggere una gara ogni tre giorni.
E’ proprio qui però che la vittoria dei ragazzi di Bulleri assume ancora più valore, perchè figlia di una grande prova di tutto il gruppo, con un Ruzzier meno bello ma molto concreto che offre assist e segna canestri pesanti in momenti decisivi, un Beane che al rientro da energia a tutto la squadra sia in attacco che in difesa, Morse che regge l’urto sotto il ferro di un Perkins sempre pericolo numero uno dei pugliesi e soprattutto un Toney Douglas che fa suo il quarto quarto, come fu a Trento, decidendo di portare a casa la gara con canestri pesanti e caricandosi la squadra sulle spalle.

Ma tra tutti l’encomio maggiore va ad Ingus Jakovics, l’uomo dal ghiaccio nelle vene, che mette la tripla del sorprasso decisivo sul 64 a 63 e che fornisce una prestazione come quelle dei tempi migliori dello scorso anno.
Premiata la scelta di Bulleri di affidarsi per buona parte della gara ai tre piccoli in campo, dando dinamicità, spinta ed energia ad entrambe le fasi di gioco biancorosse.
Una Openjobmetis che finalmente fornisce una prova difensiva degna di nota, tenendo a 74 punti Brindisi e sapendo assestarsi dopo un primo tempo dove la zona faceva dei buchi centrali abbastanza gravi, concedendo facili penetrazioni ai brindisini.
E’ così che si è costruita la vittoria di una Varese che ora non vuole fermarsi e che finalmente a ranghi completi, può preparare sulle ali dell’entusiasmo la sfida di domenica alle 16:00 in casa contro la Vanoli Cremona, per azzerare in soli 3 giorni la sconfitta nel derby e rilanciarsi in maniera netta verso l’obiettivo salvezza.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui