Per fare un passo avanti, spesso, bisogna prima farne uno indietro. Magari anche due. L’impatto strategico/emotivo con cui domenica sera la Pro Patria ha avuto ragione della Juventus U23 fa aggio su scarto ridotto e partita tirata. Perché si può vincere anche prima di scendere in campo. Recuperando le certezze (tecniche e caratteriali) che hanno fatto di quello biancoblu uno dei gruppi di riferimento dell’attuale Serie C.
Se la situazione è vantaggiosa, agisci. Se non lo è, fermati”. Lo diceva un grande allenatore del 6° secolo avanti Cristo, Sun Tzu (“L’arte della guerra”). Per dire che certi principi calzano nel calcio quanto e più di quanto non facciano in battaglia. Il rilancio di Prina riparte dal consolidamento del know how accumulato nelle stagioni passate. “Siamo contenti di essere tornati quelli dell’anno scorso. Pronti a lottare su ogni pallone”. Farina del sacco di Saporetti. A riprova che per ritrovare qualcosa, prima bisogna averlo perso. Svolta strutturale o semplice rimbalzo tecnico? A naso, la prima.
Per confortare la sensazione la trasferta di Piacenza (domenica ore 14.30, stadio “Garilli”). Poi Padova e Lecco. Oroscopo scivoloso. Anzi, scivolosissimo. Ma la Pro Patria sembra tornata nuovamente (e finalmente) sé stessa. Incastonando il presente nell’equilibrio tra le fondamenta del passato e le suggestioni del futuro.         

Prina che sia troppo tardi

La mossa feticcio è Pierozzi a sinistra. Variazione sul tema già vista in precampionato e formalizzata in gare ufficiali nel Sunday Night contro i bianconeri. La necessità aguzza l’ingegno. Adagio declinato dal Biellese 2 esorcizzando assenze e condizioni di forma non ottimali. Cioè, cambiando l’ordine degli addendi. E con questo (a sprezzo della matematica), anche il risultato. Circostanza già messa in atto dalla Coppa Italia con Saporetti centrale. In più, l’utilizzo dal 1’ di Colombo. Una forma di delega allo spogliatoio. Evidentemente, ce n’era bisogno. La sintesi è stata una prova solidissima ed errori ridotti all’accettabile. Significativo solo il malinteso Molinari/Caprile in occasione del penalty zebrato. Base più che congrua su cui ripartire.

Quando Bertoni filava

Se guardi la partita nel suo complesso Busquets non si nota, ma guardando Busquets riuscirai a capire la partita nel suo complesso”. La frase è di Del Bosque. Il parallelo (con tutte le proporzioni del caso, sia chiaro), è quello che Javorcic applicava a Luca Bertoni. Per la verità, il 14 di Vizzolo Pedrabissi domenica si è anche fatto notare con il destro che ha taggato i 3 punti. Ma il tema è un altro. E attiene ovviamente alla sua inderogabile centralità nell’architettura tigrotta. Un chip impiantato sottopelle evoluto nel tempo da leader tecnico a catalizzatore emozionale. L’abbraccio con cui è stato sommerso dopo il gol non necessita di ulteriori didascalie.   

Uno, nessuno e (quasi) cinquecento

Contabilità di giornata attestata su 485 spettatori paganti. Insomma, lo “Speroni” tira sì, ma fino ad un certo punto. Illusorio aspettarsi molto di più. Qualcosa di più però non sarebbe pretenzioso. Mettendo in conto anche la tara delle amministrative che fa di via Cà Bianca un luogo di comprovata visibilità propagandistica. Se la ritrosia fosse dovuta a prevendita e regole d’accesso, meglio farsene una ragione. Il futuro proseguirà su quei binari.    

Il pieno, per favore

Una attesa, l’altra…pure. Il punteggio pieno del Padova non sorprende nessuno. In fondo, vale lo stesso (seppur in misura ridotta), anche per la Pro Vercelli. Anche se le Bianche Casacche si sono fatte bastare 4 reti e altrettante vittorie di misura. Mentre i Biancoscudati hanno già fatto ampio uso del pallottoliere: 9 gol in totale e 0-4 a Legnago domenica. Ironia della sorte, lo stesso incrocio di domani in Coppa Italia. Nell’intera Lega Pro, solo il Monopoli nel Girone C è parimenti a 9 punti. Nella prossima (quarta) giornata spiccano Padova – Triestina, Juventus U23 – Pro Vercelli e Lecco – FeralpiSalò. Turno teoricamente utile a SudTirol (Pergolettese) e AlbinoLeffe (Mantova). Teoricamente, s’intende.                                       

Rocco e i suoi pareggi

Monday Night del “Rocco” salomonico 2-2 tra Triestina e Piacenza (prossimo avversario tigrotto) con pari alabardato a cose quasi fatte (Rapisarda al 95’), dopo che gli emiliani erano passati ad 1’ dal 90’ con Rabbi. La formazione di Bucchi (match con la Juve da recuperare), resta largamente inespressa con un mercato ancora da metabolizzare mentre i biancorossi di Scazzola fanno intuire notevoli margini di crescita per una dimensione di squadra ancora da perimetrare.       

Giovanni Castiglioni

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