1.375.000 euro. Secondo Transfermarkt.it questa sarebbe la somma del valore stimato degli 11 giocatori biancoblu con un contratto in essere anche per la prossima stagione. Cioè quelli per cui il club di via Cà Bianca può (e potrà) vantare un diritto economico di proprietà.
Secondo il dettaglio a seguire: 
Mangano  150.000  (scadenza 2022)
Boffelli  250.000  (2023)
Gatti  100.000  (2022)
Lombardoni  250.000  (2022)
Molinari  50.000  (2022)
Pizzul  200.000  (2022)
Vaghi  25.000  (2023)
Brignoli  75.000  (2022)
Ferri  50.000  (2022)
Ghioldi  100.000  (2022)
Parker  125.000  (2022)                                

Il GaLoBo è mio e me lo gestisco io. Chiaramente, le cifre sono puramente indicative (non sono, per intendersi, il prezzo di mercato) e rappresentano solo un ordine di grandezza frutto di parametri anagrafici e statistici rielaborati attraverso l’ormai irrinunciabile algoritmo. Ognuno tragga le conclusioni che ritiene opportune. Gli argomenti di discussione non mancano di certo. In questa sede li limitiamo a due.
Il primo riguarda il valore (contenuto) attribuito a Federico Gatti. Più prossimo a quello del suo approdo estivo a Busto che non alla montante dimensione attuale certificata dalla rete che sabato a Lecco ha garantito alla Pro Patria quarta moneta e 11° successo consecutivo in campionato sui blucelesti. Il secondo attiene invece la capitalizzazione della difesa biancoblu: 600 mila euro per (numeri alla mano) il miglior pacchetto arretrato del calcio italiano (22 reti subite contro le 23 del Padova e le 24 di Empoli, Padova e Ternana). Pochi o tanti è tema spiccatamente relativista. Il punto è che il GaLoBo (Gatti/Lombardoni/Boffelli) è vincolato contrattualmente e chi si presentasse con il carrello della spesa allo “Speroni” dovrà prima fare quattro chiacchiere con Turotti

Pagare moneta, vedere tigrotto. E qui sta la chiave. Perché nel mandato che Patrizia Testa ha affidato al proprio DS, l’upgrade richiesto nell’ultimo biennio prevedeva la transizione dal valorizzare al patrimonializzare. Nel senso di passare dalla creazione di valore per altri (caso emblematico quello di Mora cresciuto dal prestito dall’Atalanta sino alla cessione in B con il Cittadella), al produrne per sé. Mediante una politica contrattuale strutturata in larga parte attraverso rapporti pluriennali. Della serie, lavoro/guadagno/pago/pretendo. Il Dogui aveva già capito tutto.
Divagazione a parte, la premessa corrisponde ad un’inevitabile conclusione. E cioè quella che dopo una stagione memorabile (già oggi vicina alla migliore degli ultimi 55 anni), qualche pezzo di spessore possa lasciare il gruppo così abilmente costruito da Javorcic. Succederà davvero? Pensiamo ragionevolmente di sì.
Per motivi meramente economici (la crisi impone, non suggerisce, l’autofinanziamento). Perché le richieste dalla cadetteria sono già parecchie (in particolare per Gatti e Lombardoni). E perché se esiste (e vivaddio se esiste), un modello Pro Patria in termini di formazione tecnica dei giocatori, questo va concretizzato con la promozione a categoria superiore dei propri prodotti. Salvo che non lo si faccia a livello di squadra (sogno in un cassetto ancora sportivamente aperto). Insomma, ogni brand necessita di testimonial. E quello che l’estate prossima potrà magari sembrare un sacrificio, sarà in realtà un investimento (economico e di credibilità del club). Se già oggi diversi procuratori fanno uno squillo a Turotti per offrire i propri assistiti è perché sono certi che non prenderanno un buco. Di questo passo, al biellese converrà aprire un call center.                                                  

Giovanni Castiglioni

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