La domanda è una e una sola. Quanto ci dobbiamo fidare delle parole spese in una conferenza stampa di presentazione? Nella regola, il giusto. Tanto per dare un senso alla presenza degli astanti. Ma, nello specifico di Luca Prina, si può tranquillamente spendere la proverbiale eccezione. La prima biancoblu del Biellese 2 ha infatti evitato frasi ad effetto centrando il tono quanto a forma (dialettica) posta al servizio della sostanza (calcistica). Non esattamente una sfumatura. Al cronometro fanno 16’ (o giù di lì), di puntuali risposte alle domande fatte (mica scontato), un paio di topic preparati (segno di rispetto per il proprio ruolo e per chi si ha di fronte), poca melina, nessun cliché, una sola deroga (veniale) alla terza persona ed una stringatezza figlia dello stile personale (la fama lo precede) e di una genuina impazienza nel mettersi all’opera. Insomma, per quel che vale il giudizio di chi scrive, il palato è stato debitamente appagato. Aspettando conferme e nel rispetto di quella concretezza spesso (giustamente) evocata, abbiamo isolato 7 spigolature della mattinata speroniana di ieri.              

Il destino è quel che è, non c’è scampo più per me. Pur pensandola diversamente, la citazione di Silone (“Il destino è un’invenzione della gente fiacca e rassegnata”), vale un like a prescindere. Perché “Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio”. Questa è dello Special One. E rende benissimo l’idea.

C’ho la fissa del carpe diem. “Voglio aggrapparmi con grande entusiasmo a questa opportunità”. Uomini di spettacolo condannati alla precarietà. Il neo titolare della panca tigrotta ha affrontato l’argomento caducità del ruolo di tecnico con sorprendente (ma fino ad un certo punto), schiettezza. Quella vecchia lenza del Trap dice che “Gli allenatori si dividono in due categorie: quelli esonerati e quelli che stanno per esserlo”. Prina ne è cosciente e (da 56enne) ha mostrato fame e grinta degne di un rampante 30enne dei nostri giorni. Perché la conoscenza di lunga data con Turotti non ha nulla della raccomandazione. Piuttosto, è un credito da capitalizzare.    

Oggi più di ieri e meno di domani. Javorcic è ormai alle spalle. Quanto fatto in questi anni, chiaramente, no. “Devo fare i complimenti chi mi ha preceduto. Prenderò quello che c’è. Cercando di migliorarlo”. Banale? Solo se letto superficialmente. Perché al di cui sopra va sommato quel “Ieri non c’è più” che trasuda tutta la determinazione di chi vuol imprimere la propria impronta. In un sentiero tracciato. Ma con nuovi orizzonti.    

Vej Piemont. Per la statistica regionale, Luca Prina è il 10° allenatore piemontese della storia della Pro Patria. Dopo Carlo Capra (di fatto, il primo assoluto, commissioni tecniche a parte), Augusto Rangone, Mario Meneghetti, Giacinto Elleno, Massimo Venturini, Marco Rossi (sì, quel Marco Rossi), Franco Lerda e Alessandro Oliva. Alcuni memorabili, altri meno. Tutti comunque parte di una parabola biancoblu che ha dato il benvenuto all’ultimo protagonista.      

Bonazzi amari. La verità? L’avevamo sempre sospettato. Ieri è però arrivata anche la conferma. “Il 3-5-2 è nato al bar con Bonazzi quando abbiamo provato a trovare una soluzione al momento difficile. Per la cronaca, avevamo finito gli esterni…”. Sandro Turotti ha decriptato alla sua maniera la svolta catartica seguita alla bambola di Pontisola (3-0 il 23 ottobre 2016). Un feticcio tattico che il Biellese 1 ha svestito dei panni alchemici ricollocando tutto a chiacchiera (si fa per dire) da bar. Comunque sia, qualunque fosse l’ordinazione di allora, prendiamo anche noi la stessa cosa.       

Piatto Nicco mi ci ficco. Ieri l’anticipazione, oggi l’ufficialità. Dopo aver esercitato l’opzione di riscatto dal Piacenza, la Pro Patria ha sottoscritto un biennale con Gianluca Nicco. L’eporediese sarà a Busto sino al 2023 in ossequio alla rinnovata mission aziendale votata al patrimonio più che alla valorizzazione.      

Guarda come Sondalo. Dopo un anno di stop causa Covid, il Pro Patria Summer Tour tornerà a fare tappa in altura a Sondalo. Raduno il 19 luglio allo “Speroni”, partenza il 21 per la Valtellina con permanenza in quota presso la struttura dell’Hotel delle Alpi sino al 30/31. Per un Toro che esce (i granata quest’anno saranno in Valgardena), un Como che entra (laghèe di stanza a Bormio). Per un primo plausibile incrocio estivo dopo la promozione lariana in cadetteria.   

Giovanni Castiglioni  
(foto Aurora Pro Patria)

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