Dopo un mese e mezzo il Città di Varese torna a giocare e lo farà domenica alle 15 allo stadio Franco Ossola contro la Lavagnese dell’ex Addiego Mobilio.
Una interruzione anomala, mai successa prima come sottolinea mister Rossi nella conferenza pre partita: “Una pausa come questa nel bel mezzo della stagione è una novità che, a memoria, non ricordo in nessun campionato. Non giochiamo da 42 giorni una gara ufficiale, siamo stati fermi quindici giorni senza allenarci ed ora ci alleniamo con regolarità da una ventina anche se non con tutta la rosa”.

In poco più di un mese praticamente vi giocate tutto.
“Proprio così, dovremo giocare 15 gare in 35 giorni e nessuno lo ha mai fatto a nessun livello. Dovremo essere bravi a gestire le risorse giocando ogni tre giorni, tante partite in cui ci giocheremo la salvezza. Nel nostro girone nessuna squadra è mai stata così tanto ferma e non è sicuramente un vantaggio, è come ripartire, per noi è come essere alla prima di campionato”.

Come ha risposto la squadra a questo periodo di soli allenamenti?
“Allenarsi e non giocare può aver consolidato il gruppo, anche se in realtà tutti i ragazzi volevano la partita della domenica. Hanno lavorato sodo tutti in questi ultimi 20 giorni e per come lo hanno fatto meritano di raccogliere i risultati in campo”.

Per la gara di domenica contro la Lavagnese ci saranno ancora diversi indisponibili, soprattutto in attacco.
“Balla è dal primo marzo che non gioca e non si allena ed è ancora fermo, non per covid ma per infortunio. Otelè non sarà dei nostri ed Ebagua, che aveva già avuto un problema fisico, è stato bloccato poi dal virus. Sarà in panchina ma in concreto ha una manciata di minuti da poter spendere”.

Donato Disabato è pronto?
“Può essere il vero acquisto di fine stagione. Ha voglia, ha lavorato tanto per poter rimettersi in sesto ed essere pronto per la bagarre finale. Lo vedo bene, deve mettere in campo tutta questa sua volontà di fare bene”.

“La Lavagnese ha fatto ottimi risultati da quando ha cambiato in panchina perdendo pochissime partite – chiude il mister ponendo l’accento sugli avversari -. E’ una squadra rognosa che ha cambiato anche qualche giocare nella rosa con alcuni innesti importanti. Sono quadrati e sono molto pericolosi anche nelle palle inattive, hanno cambiato modulo passando dal 4-4-2 al 4-3-3, sono molto più coperti e riescono ad essere pericolosi sulla ripartenze. Per noi sarà il vero termometro per capire in che situazione siamo”.

Cosa servirà al Città di Varese per compiere l’impresa salvezza?
“Cuore e testa oltre l’ostacolo e anche il fattore C…  Per poter portare a termine la stagione con il risultato che tutti ci auspichiamo sono fondamentali questi tre fattori”.

Michele Marocco

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