Pisa, Entella, Monza, Como. Nelle ultime 3 stagioni, prima di salire in B le future cadette hanno tutte pagato il fio di una sconfitta con la Pro Patria (nelle 4 foto a fianco). E’ accaduto al Pisa poi vincitore dei playoff (0-2 all’Arena Garibaldi il 23 dicembre 2018), due volte all’Entella promossa grazie allo psicodramma del Piacenza (0-1 a Chiavari il 12 dicembre 2018 e 2-0 allo Speroni il 13 aprile 2019), persino al totem Monza seppur in Coppa Italia (2-3 al Brianteo il 6 novembre 2019) e infine al Como messo in riga 2-1 a Busto lo scorso 27 febbraio.
Nell’ultimo triennio nessun altro club di Lega Pro può esibire una performance paragonabile. Insomma, giant killer e dove trovarli. In via Cà Bianca, s’intende. Il tema torna d’attualità all’indomani dell’aritmetica promozione dei lariani di Gattuso ed ha una chiave di lettura doubleface. Identitaria dalla parte tigrotta. Perché se 3 indizi fanno una prova, 4 scrivono sentenza. E la dimensione tecnica della formazione biancoblu legittima l’ingresso in pianta stabile nella buona borghesia della terza serie. Statistico/scaramantico/cabalistica dalla parte delle promosse presenti e passate. E (chissà?) anche delle aspiranti future. Come dire che se l’Alessandria ha in testa l’idea meravigliosa di vincere i playoff, domenica (ore 17.30 stadio Moccagatta), potrebbe farle gioco lasciare il passo alla Pro Patria. Grigio avvisato, mezzo salvato. O meglio, mezzo promosso. Qui servirebbe la winking face emoji (la faccina che strizza l’occhiolino per i meno socializzati). Come se, lettori.
Scopa d’assi. La classe non è acqua (saponata). E non si diventa certo Cavalieri all’Ordine al merito della Repubblica Italiana per corrispondenza. Prima tocca essere Campioni del Mondo. Secondo un’accezione più universale di quella legata all’esclusiva vittoria sul campo. Premessa utile a dare un tono (di solennità) alla prova (di umiltà) fornita domenica dall’eroe di Berlino Marco Amelia. Protagonista di un atto evangelico mandato sportivamente ai posteri dall’avversario: “Aurora Pro Patria 1919 intende ringraziare ed evidenziare lo splendido gesto compiuto dall’allenatore del Livorno, Marco Amelia al termine della partita disputata ieri. Il Sig. Amelia, prima di salire sul pullman per tornare in Toscana, si è munito di scopa e paletta per pulire e lasciare nelle migliori condizioni lo spogliatoio “Ospiti” dello Stadio “Speroni“. Verba docent, exempla trahunt. La parola conduce, l’esempio trascina. Frase attribuita a quella vecchia lenza di Giulio Cesare. Uno che allenava altro genere di squadre. Se Amelia un giorno sarà o meno un grande mister è patrimonio degli astri. Ma già oggi i suoi giocatori hanno ricevuto una lezione esemplare. Non sulla diagonale difensiva o sulle coperture preventive. Semplicemente, su come si sta al mondo.
Riapriamo le porte chiuse. Ok, era diversa. Ma questa volta la buonanima della senatrice Merlin non c’entra davvero nulla. Mettiamo ordine. A rigor di ultimo Decreto anti Covid, i tifosi potranno tornare negli stadi solo a partire dal primo giugno (25% della capienza degli impianti e non oltre i mille spettatori, Europei esclusi). Data che per la Serie C significherebbe Final Four dei Playoff (1,5,9,13 giugno per andata e ritorno di semifinali e finale). Annusata l’aria (aperturista) che tira, il presidente Francesco Ghirelli spinge per anticipare la libertà di gradinata: “In punta di piedi ma in modo fermo, chiedo al presidente Draghi e al sottosegretario Vezzali di pensare ad aperture parziali per le partite dei playoff. Noi siamo stati sempre rigorosi nel mettere la salute al primo posto, oggi si può iniziare ad aprire, seguendo i protocolli, ridando speranza ai tifosi ed ai club”. Appassionati biancoblu in trepidante attesa. Domenica 9 maggio si gioca allo Speroni il primo turno della post season, mercoledì 12 (va da sé, questo è un auspicio), il secondo. Streaming o mattonella? Al CDM l’ardua sentenza. In fondo, era di maggio. Anche allora.
Giovanni Castiglioni