Oggi è avvenuto l’ultimo incontro dei campionati a competenza regionale del calcio maschile ad 11: la Terza Categoria. A collegarsi sono state oltre 255 società con a capo i relatori della riunione Carlo Tavecchio e Tommaso Bottoni.
Carlo Tavecchio, Presidente della LND Lombarda eletto il 9 gennaio, ringrazia e apre la riunione con un ricordo e una riflessione in cui spiega come sia forte il sistema dilettantistico con una presenza immensa di passione e volontariato. “Vedere i campi chiusi stringe il cuore – aggiunge -. Non vedere i ragazzi in campo ma nei giardini deve far capire quanto bisogna lavorare per arrivare in serenità ad una ripresa.” 

A seguito dell’intervento del Presidente Tavecchio, prende parola Sergio Pedrazzini, vice presidente vicario della LND Lombardia. Le sue parole: “E’ la prima volta che si raggruppano tutte le società lombarde per categoria. L’obiettivo è soprattutto ascoltarvi. Abbiamo davanti a noi un problema pandemico, ci sono protocolli in questo momento non modificabili, ma bisogna capire quali sono gli spazi temporali per le nostre attività per ripartire in campo”. Infine rassicura: “Lunedì si calendarizzeranno le riunioni per il Settore Giovanile Scolastico.” 
Anche per la Terza Categoria l’ipotesi pensata dal CRL è la seguente: “Fino al 5 marzo sono bloccate le competizioni dai DPCM, ma, se mai ci fosse la possibilità di ripartire, dovremmo dare anche spazio ad una preparazione per i ragazzi che sono fermi da tempo. Dalla seconda categoria non possiamo andare oltre il 21 marzo mentre per la Terza Categoria, che ha gironi di numeri diversi da delegazione a delegazione, non possiamo ancora dare date precise. Bisogna analizzare i casi più diversi. La proposta andrebbe verso un unico girone di andata perché l’andata e ritorno sembra impensabile. Questa naturalmente è solo una nostra ipotesi di ripartenza. Ad oggi sappiamo che ci sono protocolli molto impegnativi per questa categoria. Diversamente si penserà ad altro per non fermare comunque i nostri ragazzi. Lascio la parola alla società.”

Moltissimi gli interventi. Di seguito, nel particolare, quelli varesini.
Daniele Parolo (Presidente Torino Club e Team Nord Ovest Lombardia): “Credo che un conto sia dire di riprendere allenamenti del Settore giovanile scolastico, un conto quelli della Terza Categoria. Con il protocollo che c’è oggi, non vedo grandi i margini per ripartire. Sembra impensabile ricominciare con terza categoria se anche le categorie superiori alle nostre hanno espresso, sembra, volontà di non ripartire. Penso sia meglio pensare e programmare una ripresa in modo adeguato a settembre. In conclusione, dico quindi no alla ripartenza del campionato di Terza Categoria.”

La posizione dell’Asd Travedona Monate: “Sposiamo l’idea del presidente Parolo, non ritengo pensabile una ripartenza per questa stagione e soprattutto con un protocollo di questo tipo. Non ci sono le condizioni per ripartire. Speriamo che si sia risolto molto per il prossimo anno e che, quindi, si riparta da settembre. Sono d’accordo con il cercare di riprendere gli allenamenti ma, sempre per i protocolli attuali, anche questo è poco possibile. Per quanto riguarda il pagamento: visto che in 2 anni è stata giocata una mezza stagione, è chiaro che non si dovrà pagare nulla più per quest’anno e spero che (visto il periodo economico generale che ci sarà da Marzo in poi) si trovi una soluzione che abbassi le iscrizioni e le assicurazioni per la stagione 21/22. Il rischio vero è che spariscano molte società.”

Silvio Casadei (Sumirago Boys): “Volevo ricordare che la stagione dell’anno scorso è stata interrotta senza permettere i play-off. A noi interessa la classifica, fare un campionato a metà non consente di giocare in modo onesto e con un obiettivo comune. Se si parla di questo format non siamo disposti a ripartire, meglio iniziare a pensare alla prossima stagione con una ripartenza regolare. Ripartiamo solo con un campionato regolare con play-off e retrocessioni delle categorie superiori”.

Intervento intermedio del Presidente Tavecchio: “Questo protocollo non credo sia sensato e proponibile per i dilettanti. Sto cercando di lavorare sia a Roma con la Federazione e il Governo, che in regione Lombardia per riuscire ad adeguare i protocolli. Bisogna capire che alla base di tutto c’è la salute quindi lavoreremo in modo da ripartire solo in caso di sicurezza totale”.

La posizione del Casbeno Varese: “Noi siamo totalmente d’accordo col signor Parolo di non ripartire. La nostra proposta è quella che le iscrizioni di quest’anno, avendo giocato solo 3 partite, siano tenute buone per l’anno prossimo. Testa a settembre”.

Pedrazzini conclude la riunione: “Dobbiamo fare attenzione a protocolli e DPCM essendo sempre vigili e pronti in caso di ripartenza. Per quanto riguarda i ristori, quest’anno effettivamente non si è giocato, dobbiamo fare tutte le azioni necessarie in modo che si riveda tutta la situazione economica nei rapporti tra società e Federazione. Per quanto riguarda i format di Terza Categoria, questo campionato è totalmente riconducibile alle delegazioni provinciali, ma in base al numero dei componenti dei gironi si potrà pensare ad una proiezione ad aprile per tutte le varie decisioni, quindi c’è tempo per poter valutare il tutto”.

Tavecchio conclude e saluta: “Vi ringrazio ancora per la presenza massiccia, io faccio i conti e il comitato comprende 13 delegazioni e molte altre associazioni. Il sistema sportivo sta cambiando. Si affrontano varie problematiche non solo di livello strutturale a Roma ma di ogni genere. Bisogna dare più forza a livello federale e abbiamo fatto una riflessione. Noi apprezziamo il calcio per giocarlo, tutte le iniziative servono, quindi, per tornare a giocare. Cambiano molte cose nel tempo soprattutto in epoca Covid, noi abbiamo fatto una proposta tecnica per essere pronti qualora, in caso di miglioramenti, il 5 marzo si possa parlare di ripartenza. Non abbiamo detto che bisogna per forza ripartire ma questa è per noi un’ipotesi lecita. Userò tutte le mie conoscenze politiche e personali per arrivare ad una soluzione che metta d’accordo tutti”.

Ilario Maiolo

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