Gentile 7.5: E’ il faro offensivo della squadra, la stella a cui potersi affidare quando sembra smarrita la via. Fa il play, gioca da guardia e da ala contemporaneamente. Vince la sfida diretta con Burnell e dà una grossa mano in fase d’impostazione ad una squadra che soffre ancora terribilmente la mancanza di Kell. Riesce a trovare molta più continuità nella sua giocata preferita, la penetrazione di forza o il tiro da due in arresto, forzando decisamente meno dall’arco rispetto a due giorni fa a Cremona. Leader tecnico in campo, sporca la sua prestazione con la rissa nel finale con Mekowulu che gli costa l’espulsione.
Beane 6: La forma fisica va migliorando e con essa, come normale che sia per un giocatore che fa dell’agilità e dell’esplosività la sua forza, salgono di tono anche le prestazioni. Molto propositivo in attacco, fa due quarti di ottimo livello prima di calare d’intensità e corsa nel secondo periodo di gioco. Soffre la marcatura su Logan, ma le sensazioni rispetto a due giorni fa sono quelle di un giocatore in crescita.
Sorokas 6: Pochi lampi per lui che si dedica a fare molta legna in difesa, trovando poco modo di mettersi in luce in attacco. Fa un grande lavoro in sostituzione di Jones soprattutto nella metà campo biancorossa, giocandosela spesso e volentieri contro un cliente come Bendzius, limitato per gran parte della gara. Concreto e pratico al massimo come spesso gli sta capitando in questo inizio di stagione.
De Nicolao 5: Anche stasera il cliente non è dei più comodi da accogliere a Masnago e dopo il lunedì nero passato a difendere su Poeta, stavolta è il turno di Logan che fa la voce grossa nei suoi confronti. In attacco non riesce a guidare la manovra biancorossa, spesso pagando le difficoltà difensive in termini di peso psicologico che lo mandano in confusione quando ha la palla in mano. Motivo per il quale Vertemati spesso gli preferisce anche Beane in cabina di regia.
Wilson 5: Rispetto alla gara con Cremona alza notevolmente l’impatto difensivo in un uno contro uno con Stefano Gentile che gli porta via buona parte delle energie. In attacco trova solo due volte la retina, ma la mole di tiri che si prende è nettamente inferiore rispetto a due giorni fa. La sensazione è che debba ancora trovare la sua collocazione giusta nel basket di Vertemati e più in generale nel livello e nel contesto del campionato italiano, di altro livello rispetto a quello polacco.
Egbunu 6: Lotta, suda, sgomita, salta e spinge sotto il ferro in un duello tutto nigeriano con Mekowulu. La condizione atletica non è ancora delle migliori: spesso Vertemati lo richiama in panchina per farlo riposare. In difesa manca in qualche chiusura centrale, ma nel complesso è una presenza costante per la squadra, soprattutto in termini di rimbalzi catturati.
Ferrero 6,5: Risorsa preziosissima nello scacchiere tattico di Vertemati, inizia la gara con due triple in altrettanti tentativi. Giocatore che ama sentire il calore del pubblico e che con esso si esalta, continua a fornire tanta sostanza alla causa anche in difesa. Encomiabile la capacità di rimanere mentalmente sempre nella partita, come dimostra nel terzo quarto quando, rientrato sul parquet dopo diversi minuti in panca, si prende e segna una tripla all’ultimo secondo che è ossigeno per i suoi compagni.
Jones 6.5: Meno incisivo in attacco rispetto alla gara con Cremona, continua a dare ottimi segnali in termini di presenza in campo sia offensiva che difensiva. Nella metà campo avversaria dà filo da torcere a Bendzius e Treier, conducendo un ottimo gioco spalle a canestro, con cui spesso e volentieri arriva all’appoggio comodo alla tabella. In difesa si prodiga senza mai mollare un centimetro. Se il suo problema principale è la tenuta fisica, queste prime due uscite possono solo che far felice Vertemati e tutto il suo staff.
Caruso 5: Tre minuti sul parquet, un rimbalzo conquistato e poco altro in campo. Al rientro dopo l’esclusione obbligata di Cremona per motivi burocratici, fa giusto una comparsata sul parquet dell’Enerxenia Arena senza lasciare quasi traccia della sua presenza. Da lui ci si aspetta molto di più, ma evidentemente la condizione fisico – tattica è ancora lontana da quello che serve per stare in campo.
Alessandro Burin