Trieste è la formazione di Serie A che ha il capo allenatore più longevo: infatti Eugenio Dalmasson, 64 anni il prossimo giugno, è seduto sulla panchina giuliana dal lontano 2010. Evento più unico che raro nella pallacanestro del giorno d’oggi, ma è anche un segnale di massima continuità della squadra alabardata.
Juan Manuel Fernandez e Tommy Laquintana sono i due registi della Allianz: alla sua terza stagione a Trieste, Lobito Fernandez viaggia a cifre simili a quelle degli ultimi anni ed è diventato giocatore di sicuro affidamento. Laquintana è giocatore di rottura col compito di uscire dalla panchina e produrre punti in pochi minuti.
In guardia troviamo Milton Doyle e Daniele Cavaliero. L’ex capitano della Pallacanestro Varese a 37 anni compiuti esce dalla panchina e produce 3,7 punti a partita col 34% da 3 e una stagione col picco dei 9 punti segnati due giornate fa contro Trento. Doyle doveva essere la stella di Trieste, ma il suo rendimento non è in linea con le attese al suo sbarco in Italia. Uscito dalla Loyola University, Doyle è giocatore dotato di grande tecnica, sa fare molte cose e predilige i ritmi medi, non certo le accelerazioni. 12,7 punti e 3,3 assist sono il suo bottino finora.
Coronica, Alviti e Mike Henry si dividono i minuti in posizione di ala. Il primo, storico capitano dei giuliani, ha sempre e soltanto giocato nelle fila triestina. Insieme a coach Dalmasson, è un altro esempio di come Trieste sia particolare: oggi giorno è difficile trovare delle bandiere come lo è Coronica, seppur il suo ruolo sia oggi marginale con 3′ di utilizzo medio. Alviti è una delle sorprese più piacevoli della stagione: esploso con 11,2 punti di media e un roboante 46,8% da 3 punti con la convocazione in Nazionale e qualche addetto ai lavori che accosta Alviti al giovane Datome. Se son rose.. fioriranno. Henry è giocatore atletico, difensivamente importante, ma anche forte penetratore, molto costante nel rendimento e utile a rimbalzo. Insomma, un giocatore in grado fare un po’ tutto in campo.
Le ali forti sono Da Ros e Graziulis, con quest’ultimo che era stato nell’obiettivo della Pallacanestro Varese l’estate scorsa prima di firmare per i giuliani. Il lettone arriva da un’ottima annata in A2 a Tortona e sta dimostrando di essere un giocatore dotato di intelligenza cestistica nonché capace di fare un po’ tutto in campo per essere utile alla squadra. Dopo l’esordio giovanissimo nella Forti e Liberi Monza nel 06/07 in serie B, Da Ros sembrava destinato ad arrivare in fretta alla serie A, ma il suo percorso è durato più del previsto. Arrivato in A alla soglia dei trentanni con Trieste, è giocatore solido e difensivamente prezioso.
Upson e Delia sono i pivot con l’ex virtussino che domenica scorsa ha fatturato 25 punti in 27 minuti: giocatore molto bravo tecnicamente cui alle volte manca un pizzico di cattiveria agonistica. Upson ha avuto una carriera universitaria in tono minore e tappe europee in Svizzera e Finlandia fino al Prokom nella scorsa stagione prima dell’arrivo a Trieste. Con Delia forma una coppia ben assortita dando fisicità ed atletismo al reparto.
Matteo Gallo
(foto FB Allianz Pallacanestro Trieste)