Un Ezio Rossi decisamente infuriato si presenta ai microfoni dopo il pesantissimo 3-1 subìto dal suo Città di Varese contro il Casale. La sconfitta, resa ancor più amara dalle espulsioni di Disabato ed Ebagua (oltre che dello stesso Rossi), rischia di essere una mazzata psicologica non indifferente per i biancorossi che dovranno riscattarsi ad ogni costo mercoledì prossimo sul campo del Vado.
“Sono incazzato con i miei, con chi ha diretto la partita e con il mondo – comincia Rossi -. Non ci sono scuse per ciò che è successo oggi dato che abbiamo sbagliato davvero troppo: possiamo stare in campo tre ore al giorno, ma se siamo rin*******ti prenderemo sempre gol del genere. Nella ripresa, poi, l’atteggiamento è stato completamente sbagliato e i rossi presi rischiano di pesare tantissimo: francamente mi sembra strano che un uomo dell’esperienza di Ebagua possa aver preso un rosso del genere, ma del resto l’arbitro mi ha espulso perché ho riferito l’insulto detto da un giocatore avversario…”.
Le decisioni arbitrali hanno senz’altro indirizzato la gara e la gestione dei cartellini nella ripresa ha lasciato ben più di qualche dubbio. “I gialli mostrati a Disabato – continua Rossi – sono arrivati da contrasti di gioco che, un arbitro esperto, potrebbe valutare in maniera differente, ma al di là di questo è proprio la direzione della ripresa che non mi è piaciuta. Cintoi è uscito infuriato con i suoi perché avevano concesso il rigore del 2-2, ma per l’arbitro quello non era tocco di braccio…”.
Chiusa la parentesi arbitrale, comunque, Rossi torna sul match ed evidenzia le problematiche citate in precedenza: “Dovevamo chiudere la gara sull’1-0 perché queste partite valgono il triplo; invece non siamo stati sufficientemente svegli. D’ora in avanti dovremo obbligatoriamente fare punti contro chiunque. Scampini? Ha avuto un lieve malore, ma sta bene“.
Infine è arrivato ai microfoni anche Maurizio Brancaccio, preparatore dei portieri del Casale, ed ex estremo difensore del Varese, un nome certamente caro ai tifosi biancorossi. “Tornare qui è sempre un’emozione – confessa Brancaccio – e mi dispiace che non ci sia stato il pubblico: qui ho lasciato un pezzo di cuore e gli anni trascorsi in biancorosso restano indelebili”.
Ma a parte i ricordi c’è da vivere il presente che, inevitabilmente, sorride al Casale. “Credo che sia stata una sfida dura, maschia e combattuta esattamente come ce l’aspettavamo; anzi, forse anche troppo. Siamo stati bravi a restare in partita dopo lo svantaggio e a ribaltare il risultato. Nella ripresa c’è stato davvero troppo nervosismo, ma direi che abbiamo meritato la vittoria“.
Matteo Carraro