Hanno preso il via oggi alle ore 9.30 con le prime batterie i Campionati Europei Assoluti di canottaggio (qui la diretta) che, dopo 9 anni dall’ultima volta, tornano a Varese nell’invidiato scenario del Lago di Varese, uno dei migliori al mondo. A raccontarli dall’alto della torretta che svetta proprio sulla linea d’arrivo delle gare sarà il varesino Luca Broggini, un ragazzo che della sua grande passione per il canottaggio ne ha fatto un lavoro. Ha iniziato da giovanissimo a commentare le prime gare e, sul solco del grande Giampiero Galeazzi, ora è niente meno che lo speaker ufficiale della Federazione Italiana Canottaggio e la voce di Eurosport per il canottaggio. E, proprio come gli atleti, coltiva dentro di sé un sogno chiamato Olimpiadi di Tokyo.
Ora sei la voce ufficiale del canottaggio, ma come è iniziato il tuo percorso?
“Era il 2007 e ho commentato un piccolo evento amatoriale sul Lago di Varese. E’ cominciato così il mio percorso che mi ha portato, nel giro di due anni, ad entrare nell’Ufficio Stampa della Federazione Italiana di Canottaggio come voce e poi ad essere quella ufficiale per tutti gli eventi nazionali e internazionali che si svolgono in Italia. Ricordo ancora il mio primo appuntamento internazionale: erano i Giochi del Mediterraneo del 2009 a Pescara. Dal 2018 racconto il canottaggio anche per Eurosport e il mio debutto è stato agli Europei di Glasgow del 2018, bellissimo”.
Ti sei spinto sempre più in alto. Ora manca forse solo un gradino: le Olimpiadi.
“E’ il mio sogno nel cassetto. Sarebbe fantastico poter raccontare le gare delle Olimpiadi, sarebbe il coronamento di un cammino intrapreso qualche anno fa e anche una nuova sfida. Tra pochi mesi ci saranno i Giochi a Tokyo, ma al momento non so ancora nulla: andare in Giappone e raccontare direttamente le regate di canottaggio dal campo gara sarebbe un’esperienza unica”.
Ora racconti le gare, ma da bambino eri tu a gareggiare.
“Il canottaggio è il mio mondo e dai 10 ai 15 anni sono stato tesserato per la Canottieri Varese, mentre nei due anni successivi per la Canottieri Gavirate. Amo questo sport ma devo dire che mi riesce meglio commentarlo. Avendolo provato e vissuto sulla mia pelle, però, lo conosco profondamente anche come atleta e so quanto sacrificio c’è dietro ad ogni gara e ad ogni storia”.
Storie, appunto. Racconti spesso la vita degli atleti e cosa c’è dietro ad una gara. Il tuo lavoro è fatto anche di studio, di relazioni, di passione.
“Mi piace far vivere il canottaggio in modo diverso. Per avvicinare quante più persone possibili a questa disciplina che è molto faticosa ma spesso poco valorizzata, racconto cosa c’è dietro ad ogni atleta, racconto la sua vita, il suo percorso, la sua storia. Amo documentarmi, studiare e conoscere anche quelle piccole curiosità di ognuno che rendono unici e protagonisti. Come Galeazzi, il cui padre lavorava in Canottieri Roma, anch’io vivo da vicino, praticamente da dentro, il mondo del canottaggio. Il raccontare è il mio traino, la mia strategia. Oltre ai tempi e ai colpi in acqua degli equipaggi, durante quei 2000 metri di gara mi concentro sulle persone che sono a bordo delle barche”.
Cos’è per te commentare le gare a Varese sul tuo lago, nella tua città?
“E’ una grande gioia, un motivo di orgoglio perchè Varese è la mia terra, è dove ho iniziato. Qui sento di poter avere una marcia in più. Un po’ come per gli atleti: raccontare le gare in casa dà una carica diversa”.
Cosa ti aspetti da questi Europei a Varese?
“L’Italia ha tutte le carte in regola per fare bene, molto bene. Abbiamo 21 equipaggi iscritti e le chance di medaglia sono davvero elevate in tante di queste gare. Tiferò per tutti gli azzurri e in particolare per Nicolò Carucci, Federica Cesarini e Chiara Ondoli che sono gli atleti di casa. Di solito gli atleti varesotti che gareggiano sul Lago di Varese fanno decisamente bene, basti pensare ai risultati raggiunti qui da Sara Bertolasi, Pierpaolo Frattini e Andrea Micheletti. Spero proprio che tutti e tre possano salire sul podio e portare avanti questa bellissima tradizione. Per Carucci e Ondoli, poi, l’Europeo sarà un test per il prossimo appuntamento di Lucerna quando, dal 16 al 18 maggio, si disputerà la Regata Finale di Qualificazione Olimpica”.
Qual è la vittoria che vorresti commentare?
“Parlando di questi Europei, mi piacerebbe raccontare il successo di Federica Cesarini sul doppio pesi leggeri femminile. All’Europeo del 2012 era poco più di una ragazzina, era all’inizio della sua carriera e timonava l’8 femminile a bordo del quale c’era anche mia moglie Sara Bertolasi. Da allora è cresciuta tantissimo e ora è assoluta protagonista del doppio pesi leggeri”.
Dopo gli Europei di Varese, qual è il tuo prossimo impegno?
“Venerdì prossimo comincerà il Memorial d’Aloja a Piediluco, uno degli eventi internazionali più caratteristici del canottaggio nazionale ed internazionale. Molti dei protagonisti degli Europei tra pochi giorni saranno in Umbria e sarà un altro appuntamento da non perdere”.
Laura Paganini