Galeotta fu la biglietteria dello “Speroni” dove Luca Prina incrociò per la prima volta Patrizia Testa. Il neo tecnico biancoblu al ritiro accrediti, la numero uno tigrotta allo sportello corrispondente. Magie della filiera corta della Pro Patria dove valori e condivisione passano anche da un biglietto staccato direttamente dal vertice societario.
Metafora di un “Metodo Pro Patria” (copyright Sandro Turotti) che pianta radici ben oltre l’ambito tecnico. La presentazione del nuovo allenatore torna a popolare la sala stampa di via Cà Bianca (disertata dal 22 febbraio 2020, vigilia di un Lecco-Pro Patria mai giocato causa Covid).
Onorato il main sponsor San Carlo Istituto Clinico (incarnato dalla front lady Dott.ssa Sara Tosi), è la presidentessa a riaccendere i motori su assist del Responsabile della Comunicazione Nicolò Ramella: “Sono molto contenta della scelta umana. Su quella tecnica lascio alla nostra mente Turotti. Con il nuovo mister condividiamo valori che vanno al di là de campo. Sul tavolo della nuova stagione posso mettere ancora la mia presenza. Ad oggi sono ancora solo io in quello che sarà il settimo anno”.
Cinque dei quali trascorsi con in sala macchine lo stesso DS. Pronto a lanciare (in salsa biellese), una nuova sfida che si chiama continuità: “Chiudiamo un ciclo con un allenatore ma la squadra sarà nel solco della precedente. Si ripartirà dalla base del 3-5-2 con la volontà di far giocare 5 giovani. Ho voluto un profilo che fosse da me conosciuto sia sul campo che fuori. I candidati erano 3. Oltre a qualche suggestione che in realtà non ho mai contattato. Non ho cercato cloni. Conosco Prina dai tempi della Biellese. Si è riposato per qualche tempo. Ora avrà più voglia…”.
A margine della mattinata, la data del raduno (19 luglio), il refresh del ritiro di Sondalo (dal 21 al 30) e la firma di Nicco (un biennale a riprova del rimasterizzato focus societario con priorità alla patrimonializzazione). Tutte notizie che non impallano l’autentico protagonista di giornata. Fresco lana blu, camicia sbottonata in ossequio alla stagionalità, discreta abbronzatura d’ordinanza, Luca Prina è diretto al punto giusto, didascalico il necessario e concede una sola licenza alla terza persona. A seguire sintesi antologica.
Entusiasmo
“Per me è una felicità immensa. Ho le idee chiare, fame e una grandissima voglia di fare. Voglio aggrapparmi a questa possibilità. Ormai l’allenatore è un uomo di spettacolo. Se tornate indietro a 2 anni fa, molti dei tecnici che andavano per la maggiore sono spariti dalla ribalta. Ci sono tantissimi giovani che spingono dietro. Per me è un’opportunità da cogliere”.
Stop and go
“Nel periodo in cui sono stato fermo ho avuto modo di aggiornarmi. Cosa molto difficile durante l’attività per un allenatore. E di fare un profondo lavoro su di me. Senza dare colpa ad altri ma cercando di capire cosa era successo negli ultimi anni“.
Destino
“Il destino è un’invenzione della gente fiacca e rassegnata” diceva Ignazio Silone. Nella vita possono esserci coincidenze in certi momenti ma la Pro Patria è una piazza che ha sempre fatto parte dei miei pensieri. Così come lo era stata l’Entella a suo tempo”. (rispondendo ad una domanda sul suo approdo a Chiavari l’11 aprile 2011 dopo una sconfitta della Virtus 2-0 con la Pro Patria, ndr)
Javorcic
“Voglio fare i complimenti a chi mi ha preceduto. Posso solo partire da quello che già c’è cercando di migliorarlo”.
Riferimenti
“Sono una spugna. La curiosità è fondamentale. Voglio apprendere da tutti. Anche semplicemente le cose che non si devono fare. Se devo andare sui nomi dico Sottile, un allenatore delle giovanili della Biellese che mi ha insegnato che non esiste allenare i giovani e gestire gli esperti. Tutti sono allenabili e migliorabili. Poi dico Bacchin per la tattica, Sannino per l’intensità negli allenamenti. Ma ripeto, ogni allenatore con cui ho avuto a che fare mi ha dato qualcosa”.
DNA
“Ogni squadra ha il suo. Il compito dell’allenatore è capirlo. Bisogna essere pratici. I sistemi di gioco rappresentano una sintesi statica. Il calcio è un gioco dinamico. Ho le idee chiare e ho percezione che ci sia sintonia tra il mio pensiero e quello della società. Voglio prima uomini che calciatori”.
Obiettivo
“Dopo un quinto posto difficile fare meglio? L’obiettivo tracciato è la salvezza. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Soprattutto, non darlo mai per scontato. Ieri non c’è più. Conta solo l’oggi”.
Giovanni Castiglioni