Luis Scola è pronto ad iniziare la sua carriera 2.0, sempre nel basket, il suo grande amore che gli ha cambiato la vita, sempre nel segno della Pallacanestro Varese, una squadra, una società ed una città che sono riusciti a colpirlo a tal punto da fargli decidere di designare la Città Giardino come ultima tappa di un lunghissimo viaggio iniziato ad appena 18 anni partendo da Buenos Aires.

Ieri, con l’annuncio dei biancorossi della nomina di Scola a nuovo Amministratore Delegato della società, si è aperto un capitolo nuovo, importante e che stuzzica il popolo varesino, orgoglioso e speranzoso che la figura di un totem del basket mondiale come El General possa portare quella ventata di linfa nuova quanto mai utile in un periodo di crisi così accentuato, come quello che non solo Varese ma tutto il movimento del basket sta vivendo.

Campionissimo in campo, a Varese pensano, credono e sono sicuri che Scola possa avere un grande futuro come dirigente, per di più in un ruolo di spicco per un novello come lui nel ruolo di dirigente, per quanto questa accezione possa sembrare strana collegata ad campione che ha giocato cinque Olimpiadi. Tale è però la situazione ed allora è importante andare a capire come si svilupperà il processo di crescita di Scola in società.

Dopo che il Consiglio aveva vagliato anche l’ipotesi di incaricargli una vicepresidenza, senza però poi propendere per tale scelta visto l’ingorgo di ruoli che si sarebbe venuto a creare, la nomina ad AD va in una direzione ben precisa. Un ruolo aperto, che partirà da una prima conoscenza di quella che è la realtà societaria e le attività dirigenziali ad essa collegata. Si tratta di un piano quinquennale nel quale Scola avrà la possibilità di scegliere la carica di cui occuparsi, tra le quali rientra quella puramente sportiva nella prima squadra al fianco di Conti, facendo fondamentalmente ciò che fa ad oggi Toto Bulgheroni, ossia lavorando sull’acquisizione di giocatori o sullo studio di budget. In questo modo avrebbe un ruolo di accompagnamento e di consiglio.

Scola non si è esposto in merito ma ha mostrato a tutto il CDA il suo progetto, dando subito un feedback più che positivo su quelle che sono le sue idee manageriali e di business, che derivano ovviamente da una conoscenza a 360 gradi del basket nazionale e mondiale. I suoi primi passi partiranno da gennaio 2022 e l’effettiva operatività da luglio 2022, dopo questi primi mesi di “studio” e conoscenza delle variabili in gioco.
Una sorta di apprendistato nel quale Scola scoprirà tutte le diverse mansioni dirigenziali presenti in società, da quello che può essere il semplice ruolo di accompagnatore della prima squadra alle partite, alla conoscenza del mondo FIP e di regolamenti di cui si occupa solitamente il DS Mario Oioli, alla scoperta del mondo tesseramenti con Conti e tutte le norme e regole che vi sottostanno, mentre non è stato toccato in alcun modo il discorso settore giovanile o campus.

Carne al fuoco ce n’è tanta e quando si parla di argentini poi questo è argomento sacro, così come il nuovo inserimento di uno dei personaggi più iconici del mondo sportivo albiceleste. Nel piano dirigenziale varesino si augurano che questa sia come una delle migliori grigliate mai fatte, con una carne che però ad oggi ha bisogno di una cottura lenta e controllata per essere cotta a puntino senza bruciature.

Alessandro Burin

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